Mentre la maggior parte dei risparmiatori retail già pensa al nuovo BTP Italia marzo 2028 che verrà collocato a partire da lunedì 6 marzo, chi ha già in portafoglio titoli di stato indicizzati all’inflazione italiana con premio fedeltà, è in trepidante attesa di un’altra data forse più in là nel tempo ma non per questo con meno appeal.

La data in questione è il prossimo 26 maggio 2023. Cosa succederà quel giorno? Per chi non ha mai comprato BTP Italia assolutamente nulla. Viceversa per chi ha in portafoglio il BTP Italia 2025, il 26 maggio è la data di stacco della cedola. Si tratta di un evento molto atteso alla luce dell’andamento tenuto dall’inflazione italiana in questi mesi. Come certamente ricorderanno gli amici lettori che ci seguono di più, ci occupammo dello stacco della cedola del BTP Italia 2025 già a novembre 2022 e questo a dimostrazione proprio del forte appeal del tema.

La domanda che ci facciamo in questo articolo è la stessa che ci ponemmo ad ottobre: quale sarà la cedola di maggio 2023 del BTP Italia 2025? Anticipiamo subito che le previsioni sono molto golose. A causa del trend dei prezzi al consumo, non è da escludere che la nuova cedola possa addirittura essere del 5%.

Chi ha comprato questo BTP Italia all’emissione continua ad aver fatto un affare…c’è poco da dire!

BTP Italia 2025: previsioni cedola maggio 2023

Tanto per essere chiari ed evitare fraintendimenti visto che oramai la scuderia del BTP Italia inizia ad essere affollata, specifichiamo che stiamo parlando dell’ISIN IT0005410912) che offre una cedola reale annua dell’1,40% corrisposta ogni sei mesi per lo 0,70%.

Tempo fa il Tesoro fissò l’indice FOI di riferimento per l’inizio del semestre in corso a 113,45. Per il meccanismo di funzionamento del BTP Italia, l’inflazione che farà fede per il calcola della cedola di maggio sarà quella che verrà raggiunta a fine marzo.

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Il dato più recente che noi abbiamo a disposizione è quello di gennaio che vedeva l’indice FOI a 118,40. Base di partenza della nostra ipotesi è che sia a febbraio che a marzo il FOI confermi gli stessi livelli. Se così dovesse accadere il tasso di inflazione sarebbe dell’8,8% a febbraio e del 7,8% (comunque in ribasso rispetto al 10% di gennaio). In tale situazione la cedola e il capitale del BTP Italia maggio 2025 farebbero i conti con una rivalutazione più o meno del 4,40% (rapporto tra il FOI a 118,40 di marzo e il FOI fissato dal Tesoro per il semestre in corso a 113,45. A questo 4,4% va poi aggiunta anche la cedola reale dello 0,70%. Risultato: si sale sopra il 5%.

C’è sempre la tassazione BTP con cui fare i conti ma considerando pure le imposte (12,5% agevolate) si resta sempre su livelli molto alti: 4,5% circa. Una cedola gigantesca soprattutto se si pensa che si sta parlando di un timing semestrale. Attenzione però alla troppa euforia poichè non va dimenticato che alla data di pagamento di novembre, gli amici investitori che hanno in portafoglio questo BTP avevano ricevuto una cedola bassina soprattutto se si tiene conto del livello raggiunto dall’inflazione in autunno. Ciò avvenne a causa della metodologica di calcolo dell’indice FOI che era fermo a settembre. Con la cedola di maggio si recupera e a far festa sono gli investitori.

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