Lunedì 6 marzo parte l’emissione del nuovo BTP Italia che avrà durata pari a 5 anni. A pochissimi mesi di distanza dal collocamento del titolo retail indicizzato all’inflazione italiana in scadenza a novembre 2028, quindi, il MEF torna sul mercato dei risparmiatori comuni con una nuova emissione del BTP Italia che avrà praticamente lo stesso anno di scadenza: il 2028.

Questo aspetto è il primo particolare che è emerso analizzando la comunicazione rilasciata dal MEF. In tanti si sono interrogati su quelle che sono state motivazioni alla base di una simile scelta. Insomma perchè mai, dopo pochissimi mesi, sarà collocato un nuovo BTP Italia con la stessa durata e la stessa scadenza di quello precedente?

Prima di rispondere a questa domanda, vediamo brevemente quali saranno le caratteristiche della nuova emissione di BTP Italia e quindi:

  • date di collocamento
  • premio fedeltà previsto
  • data di comunicazione del tasso cedolare minimo garantito
  • modalità di collocamento

Insomma tutte quelle informazioni che è necessario sapere prima di procedere con una eventuale sottoscrizione del titolo.

BTP Italia nuova emissione a marzo 2023

Come sempre, la comunicazione di prima battuta rilasciata dal MEF sulle nuova emissione del BTP Italia contiene pochissime informazioni. L’essenziale, però, c’è tutto a partire dal periodo di collocamento.

Il nuovo BTP Italia a 5 anni sarà collocato dal 6 fino al 9 marzo 2023. Il collocamento, quindi, avrà inizio tra un mese esatto. Considerando queste date, è plausibile che, nelle prossime settimane, il titolo possa essere anche identificato con la denominazione BTP Italia marzo 2023. Nulla di male ma si tratta di una identificazione impropria visto che è alla data di scadenza che è necessario fare riferimento e quindi si dovrebbe parlare di BTP Italia 14 marzo 2028 (facendo riferimento alla scadenza).

Ad ogni modo il periodo valido per la sottoscrizione si articola in due fasi: la prima da lunedì 6 a mercoledì 8 marzo 2023 (salvo chiusura anticipata) sarà rivolta solo risparmiatori individuali e affini (retail) mentre la seconda fase si terrà il giorno 9 marzo 2023 e sarà riservata solo ed esclusivamente agli investitori istituzionali.

Per quello che riguarda le modalità di asta, quindi, nessuna novità. Tutto come sempre.

Una nota di “colore”: l’annuncio dell’emissione di un titolo indicizzato all’inflazione non ha stupito nessuno. Il MEF aveva già anticipato che nel 2023 ci sarebbe stato un nuovo BTP Italia nella sua consueta comunicazione di fine anno. Il dubbio quindi poteva essere sulle tempistiche (forse era lecito attendersi qualche mese in più per il collocamento) non sull’esistenza dello stesso.

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Nuovo BTP Italia a 5 anni: il premio fedeltà

Niente novità anche per quello che riguarda il premio fedeltà. Il MEF ha reso noto che il titolo indicizzato al tasso d’inflazione FOI dell’ISTAT (da cui è esclusa la componente tabacchi) corrisponderà una cedola semestrale a cui poi si aggiunge un premio fedeltà pari all’8 per mille del capitale nominale che sarà staccato solo ai sottoscrittori che manterranno il titolo fino alla scadenza quindi fino al 14 marzo 2028.

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BTP Italia marzo 2028: la cedola minima garantita

La cedola minima garantita del BTP Italia marzo 2028 è del 2%.

Come già accennato, anche nel caso di questa nuova emissione del BTP Italia, la peculiarità è rappresentata dalla cedola semestrale.

Il Tesoro ha reso noto che il tasso reale annuo minimo garantito per questa nuova emissione sarà comunicato al pubblico venerdì 3 marzo prima del lancio dell’emissione previsto per il successivo lunedì. Tasso cedolare minimo garantito significa che sotto a quel livello, la cedola definitiva non può comunque scendere. Quindi essa, nella peggiore delle ipotesi, sarà a pari a quella minima.

Per adesso non si sa altro. Alla luce dei precedenti, c’è però da scommetterci sul fatto che il dibattito sul possibile ammontare della cedola minima garantita del nuovo BTP Italia condizionerà le prossime settimane.

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BTP Italia marzo 2023: le modalità di collocamento

Anche le modalità di collocamento del nuovo BTP Italia saranno sempre le solite. I risparmiatori retail possono sottoscrivere BTP Italia in banca, presso gli uffici postali o utilizzando i canali di acquisto online (attraverso il proprio home banking se esso è abilitato alle funzioni di trading).

Non sono previste commissioni bancarie in sede di collocamento sul Mercato obbligazionario Telematico (MOT) di Borsa Italiana. 

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BTP Italia marzo 2028: quali erano le previsioni sulla cedola minima garantita

Ed eccoci all’interrogativo iniziale: possibile ammontare della cedola minima garantita e questione della scadenza analoga a quella del collocamento effettuato a novembre. Si tratta di due questioni che sono tra loro correlate come abbiamo detto nella premessa. Per quale motivo?

Iniziamo col dire che il BTP Italia novembre 2028 strappò una cedola definitiva dell’1,6%, confermando l’indicazione dei tassi cedolari minimi garantiti. Ebbene le condizioni del mercato da quel novembre 2022 quando il precedente titolo a 5 anni venne collocato, sono profondamente cambiate. La nuova emissione, quindi, arriva, perchè il tecnici del Tesoro si sono resi conto di questa trasformazione del contesto.

Quando fu collocato il precedente BTP Italia, il BTP tradizionale a 5 anni pagava una cedola del 3,4%. 3,4% – 1,6% fa 1,8% vale a dire il tasso medio di inflazione che gli investitori si attendevano allora.

E vediamo ai giorni nostri. Il BTP a 5 anni offre una cedola del 3,45% (un tantino più alta rispetto a quella di novembre) ma il BTP Italia novembre 2028 sul mercato secondario ha un rendimento del 2,1%. Dalla sottoscrizione di ottiene un 1,25% che altro non è che il tasso di inflazione che il mercato sconta per i prossimi 5 anni.

Cosa ci dicono queste informazioni? Si tratta ovviamente solo di previsioni ma tutto lascia presagire che con il nuovo BTP Italia in collocamento a marzo il Tesoro dovrà mettersi le mani nelle tasche e offrire una cedola decisamente maggiore rispetto al risicato 1,6% di novembre. Se le condizioni di mercato non dovessero cambiare da qui a un mese, un’ipotesi valida potrebbe essere attorno al 2%.

Certo il mercato è imprevedibile e da qui a inizio marzo (il 3 sarà reso noto il tasso cedolare minimo garantito) potrebbero esserci tante novità. Staremo a vedere.