Il Tesoro ha reso noto i tassi cedolari minimi garantiti del BTP Futura 2033. La serie delle cedole sarà poi rivista alla luce della domanda da parte dei risparmiatori retail.

In base al meccanismo step-up, i tassi cedolari minimi garantiti del nuovo BTP Futura sono io seguenti:

  • 0,75% dal primo a quarto anno (a)
  • all’1,25% dal quinto all’ottavo anno; (b)
  • all’1,70% dal nono anno a scadenza (12esimo). (c)

Ricordiamo che i tassi cedolari definitivi verranno resi noti alla chiusura del collocamento. Ad ogni modo tali cedole non potranno essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti resi noti il 5 novembre 2021. Più nel dettaglio il tasso cedolare fissato per i primi 4 anni (a) sarà invariato mentre, alla luce di quelle che sono le condizioni del mercato, i tassi cedolari relativi ai due successivi quadrienni (b e c) potranno essere aumentati.

Il collocamento della quarta emissione del titolo collegato alla crescita del Pil nominale italiano avrà poi inizio il prossimo lunedì 8 novembre. Le domande che in queste ore i risparmiatori retail si pongono non possono che riguardare rendimento e ammontare dei tassi di interesse. La convenienza del titolo, infatti, dipende soprattutto (ma non solo da questi parametri).

Quali previsioni possono essere fatte sui tassi cedolari definitivi? A quanto ammonteranno le serie di cedole definitive del nuovo BTP Futura? A queste domande proveremo a dare una risposta nei prossimi paragrafi.

BTP Futura 2033 in pillole

Le caratteristiche note del nuovo BTP Futura sono quelle specificate nel documento informativo del MEF e quindi:

  • cedole crescenti
  • doppio premio fedeltà legato al Pil nominale italiano (il primo alla fine dei primi otto anni di vita del titolo con un minimo pari allo 0,4% del capitale investito e un massimo all’1,2%, in base al Pil; il secondo alla scadenza del titolo dopo i quattro anni dal premio intermedio includerà due componenti sempre legate alla dinamica del Pil)
  • durata di 12 anni (meno delle precedenti emissioni)

Sulla base di questi elementi e considerando l’attuale contesto, quale potrebbe essere il rendimento del BTP Futura 2033?

BTP Futura 2033 rendimento possibile

Il regolamento dell’emissione stabilisce che il rendimento del BTP Futura sarà comunicato solo alla fine del collocamento (venerdì 12 novembre 2021 alle ore 13,00 salvo chiusura anticipata). Ciò che si può fare oggi è avanzare delle previsioni.

Serve però un punto di riferimento che non può che essere il titolo tradizionale più prossimo con la scadenza vale a dire il BTP settembre 2033 che, attualmente, presenta un rendimento dell’1,1%.

Considerando che la precedente emissione del BTP Futura presenta premio di rendimento di 20 punti base e ipotizzando che ci possa essere una situazione analoga anche per la nova emissione, si potrebbe pensare ad un rendimento complessivo lordo pari all’1,24% che implicherebbe un premio di 14 punti base.

Il migliore scenario per il rendimento del BTP Futura 2033 è dell’1,7%, valore che include oltre al rendimento complessivo lordo ipotizzato in precedenza anche i premi che sono legati alla crescita del Pil nominale italiano e che, lo ricordiamo, possono essere incassati solo dai risparmiatori che deterranno il titolo in portafoglio fino alla scadenza.

BTP Futura 2033 quali saranno i tassi cedolari minimi garantiti?

Se per conoscere il rendimento del nuovo BTP Futura si dovrà attendere la fine dell’operazione di collocamento (ricordiamo che è possibile una chiusura anticipata), i tassi cedolari minimi garantiti saranno invece resi noti già domani 5 novembre.

Le previsioni sono per una prima cedola all’1%, la successiva all’1,25% e la terza all’1,5%. Queste le stime della vigilia. Ovviamente il Tesoro punta al costo più basso. Obiettivo alla portata fino a pochi giorni fa, meno nell’ultima settimana. Per quale motivo? La spiegazione è da ricercare nell’andamento dello spread.

Il boom del differenziale di rendimento tra decennale italiano e tedesco (ossia siamo a 115 punti base ma giorni fa eravamo a 130), ha messo le ali al rendimento del citato BTP 2033 che, nella fase di picco dello spread, è arrivato fino all’1,18%. Questo rialzo non può che spingere ad una revisione (leggera) delle previsioni sui tassi cedolari minimi garantiti. Se lo spread dovesse tornare a 130 punti base, la cedola media ponderata del BTP Futura 2033 potrebbe salire fino all’1,30%. Tutto dipenderà da quello che succederà sul mercato dei titoli sovrani tra oggi e domani.

Una cosa però è certa: il Tesoro non può essere avaro, pena il flop del collocamento.

Cedole BTP Futura 2033: tassi sotto l’inflazione

C’è uno spettro che si aggira sulla convenienza del BTP Futura 2033: l’inflazione. I titoli governativi a reddito fisso a lunga scadenza (qui un elenco con i migliori BTP a lunga scadenza) pagano l’attuale scenario macro. Le banche centrali sono pronte a varare i rispettivi tapering (riduzione del ritmo degli acquisti di bond sovrani) e ciò causa pressioni al rialzo sui rendimenti. Del resto la quotazione del BTP Futura 2037 (durata 16 anni) è sotto quota 100.

L’inflazione rappresenta una sorta di mina vagante per tutto il mercato a reddito fisso. E’ quindi inevitabile che il risparmiatore si chieda se il BTP Futura 2033 può essere una buona copertura contro il rischio inflazione. Per ora non c’è partita: pur considerando un Tesoro meno avaro possibile (e al MEF converrebbe essere generoso) e anche includendo i premi fedeltà, le cedole restano sotto l’attuale livello di inflazione.