Un nuovo BOT a 12 mesi in scadenza il 12 giugno 2026 sarà il protagonista della prima asta di Buoni Ordinari del Tesoro del mese. Il titolo verrà emesso per un ammontare pari a 8,5 miliardi di euro, in linea con le precedenti asta. La data di emissione è il 12 giugno, tuttavia essendo quella di regolamento il successivo 13 (è questo il giorno in cui l’investitore retail prenderà possesso reale del titolo comprato), ecco che la durata del titolo si riduce di un giorno. Verrà si emesso un BOT annuale ma la cui durata totale, se portato a scadenza, sarà di 364 giorni e non i canonici 365.
L’asta BOT dell’11 giugno arriva in un momento caratterizzato dal taglio del costo del denaro. Anche nell’ultimo board l’EuroTower ha sforbiciato di 25 punti base proseguendo con la riduzione del costo del denaro. Gli obiettivi di inflazione sono stati oramai raggiunti e quindi la pausa del taglio del saggio di riferimento dovrebbe essere questione di tempo.
Asta BOT 11 giugno 2025: tutte le caratteristiche
Entro il 10 giugno dovrà esserci la prenotazione da parte del pubblico mentre per la presentazione della domande in asta ci sarà tempo fino alle ore 11 dell’11 giugno giorno effettivo del collocamento. Il termine per partecipare al collocamento supplementare è invece fissato per le 15,30 del 12 giugno.
L’asta con cui verrà collocato il nuovo BOT a 12 mesi si terrà con il metodo competitivo e quindi gli operatori dovranno esprimere le loro richieste in termini di rendimento. A differenza dei titoli di stato a medio e lungo termine e dei BTP in generale, i BOT non hanno cedola quindi il rendimento è dato dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto.
Taglio minimo sempre 1.000€ mentre per quello che riguarda le caratteristiche specifiche dell’emissione, ecco un recap rapido:
- Durata: 364 giorni
- Tranche: prima
- Data emissione: 12 giugno 2025, il giorno successivo all’asta effettiva
- Data scadenza: 12 giugno 2026
- Data di regolamento: 13 giugno 2026
- Ammontare: 8,5 miliardi di euro
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Dopo l’asta BOT dell’11 giugno, calerà l’ampiezza del debito pubblico italiano
Accanto agli 8,5 miliardi di euro che il MEF metterà sul piatto, c’è poi sempre l’importo dell’asta supplementare da aggiungere. Esso non viene precisato volta volta dal MEF ma è comunque sempre deducibile essendo pari al 10% dell’importo effettivo. Quindi 8,5 miliardi + 850 milioni della supplementare esita 9,35 miliardi di euro.
Sempre con la nota con cui sono state diffuse le caratteristiche dell’asta dell’11 giugno, il Tesoro ha anche diffuso dei dati sull’ammontare dei BOT annuali in circolazione e su quello dei titoli in scadenza. Giorno 13 giugno andranno a fine vita BOT annuali per 9,574 miliardi. Di conseguenza dopo l’asta ci saranno meno BOT a 12 mesi in circolo e ciò significa meno debito per il MEF.
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Piccoli retail sempre esclusi dalla partecipazione diretta all’asta e precedenti
Un piccolo investitore che volesse partecipare all’asta dell’11 giugno non può farlo almeno in modo diretto. Il retail può si formulare il suo ordine di acquisto ma non lo inoltra al MEF ma alla banca presso la quale ha attivo il conto deposito titoli. Sarà poi l’istituto in qualità di intermediario a formulare la richieste prendendo parte all’asta. Al termine del collocamento verrà esitato prezzo di emissione e quindi il rendimento del titolo. La definizione sarà il risultato stesso dell’asta alla luce della domanda e delle richieste formulata da tutta la massa degli intermediari partecipanti.
Nella precedente asta di maggio il rendimento fu più basso del 2% su livelli che non si vedevano dal 2022 mentre il prezzo di emissione fu di 98,052. Per l’asta dell’11 giugno il quadro non dovrebbe essere dissimile. Quel rendimento sarà quindi il guadagno al lordo del piccolo investitore retail.
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