Chi ha dato un occhio all’andamento delle quotazioni dei BOT sul mercato secondario di Borsa Italiana sarà rimasto colpito da una sorta di numero magico ricorrente in tutti gli ISIN listati. Il numero è il 3 ed è costantemente presente come prima cifra del rendimento dei BOT presenti. In poche parole oggi tutti i Buoni Ordinari del Tesoro che sono quotati sul MOT di Borsa Italiana hanno un rendimento di almeno il 3%.

Si tratta di una situazione non convenzionale che è speculare all’aumento dell’appeal di questi strumenti di investimento zero coupon (i BOT non hanno cedola). Considerando che attualmente sul mercato secondario di Piazza Affari ci sono qualcosa come 15 BOT listati, si può dedurre che oggi chi voglia inserire Buoni Ordinari del Tesoro nel suo portafoglio di investimento non abbia che l’imbarazzo della scelta. Certamente si può attendere la prossima asta BOT per comprare sul mercato primario direttamente dallo Stato, ma perchè aspettare queste finestre quando sul MOT si trovano Buoni Ordinari con rendimenti così alti?

Con rendimenti BOT oltre il 3% la parte corta della curva domina tra i risparmiatori

banconote in un barattolo di vetro
I BOT che si possono comprare sul MOT dominano la parte corta della curva dei rendimenti

Gli amici lettori che erano soliti investire in BOT quando questi strumenti offrivano rendimenti attorno allo zero o addirittura negativi, ricorderanno sicuramente la sufficienza con cui la loro decisione veniva accolta da altri investitori conoscenti. Ma chi te lo fa fare a comprare BOT visto che non rendono niente? Erano altri tempi perchè oggi i Buoni Ordinari del Tesoro sono ospiti fissi anche nei portafogli degli investitori più speculativi.

E’ quel fattore 3% ad aver determinato questo cambio di prospettive. Ma c’è anche dell’altro. Quando parliamo di BOT ci riferimento a timing molto brevi. Tra i 15 BOT presenti sul MOT tantissimi avranno scadenza nei prossimi mesi. In queste condizioni è quasi scontato che si punti a premiare sempre la parte più corta della curva. Del resto perchè mai preferire ai BOT altri titoli (BTP compresi) che il 3% di rendimento lo offrono non in 5 mesi ma in 5 anni? Un ragionamento simile non fa una piega.

E’ un azzardo quello che affermiamo? Francamente è la sola cosa che ci è venuta in mente considerando che il BOT scadenza 31/1/2024 (Bot Zc Ge24 A Eur) ha un rendimento lordo del 3,8% e scade appunto tra 5 mesi!

BOT che rendono molto di più del 3% sono un chiaro segnale

Il BOT agosto 2024 ha un rendimento lordo del 3,8% che scende ad un netto del 3,3%. Questo titolo è la punta di diamante della corsa dei rendimenti che oramai da mesi interessa questi titoli e che è visibilissima su tutti e 15 i BOT listati sul MOT.

Il BOT agosto 2024 è riuscito, fin dal momento dello sbarco sul secondario, ha catturare l’interesse di tantissimi investitori. Possiamo affermare che il mercato tende a far convergere capitali su questo titolo lasciando perdere tutto il resto. Questa situazione è oramai in atto da alcune settimane e dovrebbe durare ancora.

Quando un titolo che rende il 3,8% (3,3% netto) incertezza così tanto interesse, le emissioni di obbligazioni societarie e bancarie con durata più lunga non è che hanno tante carte da giocare. E infatti sul BOT agosto 2024 il volume degli scambi resta alto mentre su tutto il resto resta molto contenuto. Un segnale più chiaro di questo non può esistere. Tra l’altro il BOT agosto 2024 lo scorso mese ha messo in ombra anche i BTP. Questi ultimi nel mese di agosto tendono ad aumentare il loro appeal ma con titoli corti che rendono oltre il 3% c’è poco da competere.

Scopri gli strumenti operativi >>> Rendimento BOT calcolo: esempio metodo capitalizzazione semplice/composta

15 BOT che rendono oltre il 3% sul MOT con bassissimo rischio di credito

In passato su RisparmiOggi abbiamo dedicato un lungo articolo ai migliori BOT da comprare oggi. Il post ebbe molto successo ma oggi non lo scriveremo. E il motivo è semplice: tutti e 15 i BOT presenti sul MOT sarebbero da comprare!

Non è solo una questione di rendimenti perchè ad entrare in gioco è anche l’aspetto fiscale: il rischio credito dei BOT è molto contenuto. Questo perchè gli interessi dei BOT sono redditi di capitale che non possono essere usati in compensazione con i redditi diversi rappresentati dalle minusvalenze da capital gain. Tutto può cambiare ma, per ora, la situazione è questa. E a proposito dei cambiamenti ricordiamo che le attuali tasse su BOT e BTP al 12,5% (agevolate) potrebbero in futuro registrare un aumento.