martello e annuncio esito asta

Oggi è stato un giorno molto caldo sul fronte delle aste BTP. Erano infatti ben 4 i titoli in collocamento e tra questi c’era pure una nuova emissione che ha riguardato una lunghezza molto apprezzata dagli amici risparmiatori, quella triennale. Accanto al BTP 3 anni, in asta sono andati anche bond a cedola fissa in scadenza nel 2030 (un settennale), 2028 (titolo a 15 anni) e 2049 (trentennale). C’era molta attesa per i rendimenti che sarebbero scaturiti anche perchè c’è la convinzione che anche nel meeting di luglio dell’EuroTower verrà deciso un rialzo di 25 punti base del costo del denaro (che, a questo punto, potrebbe essere davvero uno degli ultimi).

Insomma la prima asta BTP di luglio, fin dalle premesse, presentava tutti gli elementi per trasformarsi in un grande catalyst utile per valutare il sentiment del mercato. Il Tesoro lo sapeva bene e infatti ci è andato pesante con l’ammontare massimo. Puntuale è arrivato il tutto esaurito.

Certi di fare una cosa gradita agli amici lettori, titolo per titolo andremo ora ad esaminare quale è stato il risultato dell’emissione. Due i parametri su cui ci focalizzeremo: rendimento e prezzo esitato.

Iniziamo dalla nuova emissione: quella del triennale (per ovvio motivo in questo post non parleremo delle caratteristiche dei 4 BTP dell’asta di oggi che sono invece riassunte, assieme alle previsioni di rendimento, in questo articolo.

Asta BTP settembre 2026: prezzo e rendimento fissati

Protagonista dell’emissione di oggi era la prima tranche del BTP scadenza scadenza 15 settembre 2026 e cedola lorda 3,85% (ISIN IT0005556011). Inutile dire che il titolo è stato collocato al massimo della forchetta che in questo caso era bella alta (4,5 miliardi estremo superiore).

La domanda è stata molto sostenuta con richieste pari a 6,44 miliardi di euro (ricordiamo che il taglio minimo di sottoscrizione è di 1.000 euro). Di conseguenza come rapporto di copertura è stato esitato un buon 1,43.

Il rendimento esitato dall’emissione è stato pari a 3,71% con prezzo di aggiudicazione leggermente sopra la pari (100,52).

Si può essere soddisfatti dal rendimento scaturito dall’asta? Giudicate voi stessi tenendo conto che il titolo tasso fisso collocato a giugno della stessa durata registrò un rendimento del 3,459%.

Asta BTP giugno 2030: pricing e resa

Il titolo a 7 anni è da sempre il più amato dalle famiglie italiane. Non c’è quindi da stupirsi se la settima tranche del BTP giugno 2030 identificato dall’ISIN IT0005542797 (cedola 3,7% lordo) ha esitato un rendimento più alto rispetto a quello della precedente tranche. Ovviamente anche qui tutto esaurito con richieste totali pari a 4,21 miliardi di euro (estremo massimo della forchetta era pari a 3 miliardi) e un derivato rapporto di copertura di 1,4.

Capitolo rendimento: il BTP a 7 anni ha strappato il 3,9% contro il 3,752% dell’asta precedente. Il pricing di aggiudicazione è stato di 99,03 leggermente sotto la pari.

Scopri gli strumenti pratici >>> Calcolo rendimento BTP: esempio pratico titolo a 5 e 10 anni

Asta BTP marzo 2038: ecco prezzi e rendimenti

Saliamo ancora nella curva delle scadenze con il BTP marzo 2038 ISIN IT0005496770 e cedola del 3,25%. In questo caso eravamo all’Ottava tranche. La sostanza però non cambia: sempre una domanda molto forte e soprattutto un rendimento che sale ancora rispetto al precedente collocamento.

Le richieste sono state pari a 2,17 miliardi di euro stracciando il range massimo della forchetta fissata dal MEF pari a 1,25 miliardi di euro. Rapporto di copertura all’1,74.

I rendimenti lasciano a bocca aperta. Dall’asta è stata esitata una resa lorda del 4,365% contro il 3,918% di rendimento netto attuale dell’ISIN Btp Tf 3,25% Mz38 Eur. Questo rendimento così alto che è stato esitato si spiega con il pricing basso: 88,47, molto sotto la pari.

Asta BTP 2049 (vita residua di 26 anni): il risultato

E per finire ecco i risultati dell’asta del BTP scadenza 1 settembre 2049 ISIN IT0005363111. La vita residua di questo titolo è di 26 anni (fu emesso per la prima volta l’1 settembre 2018). Richieste forti pari a 2,21 miliardi contro un ammontare massimo messo sul piatto dal MEF pari a 1,25 miliardi. Il rapporto di copertura esitato è stato dell’1,77.

Il rendimento lordo si è attestato al 4,45% mentre il pricing è di 91,52. La tranche precedente (emissione del 14 giugno 2023) aveva determinato un rendimento del 4,193%. Anche in questo caso, quindi, si sale ancora.

Ricordiamo che per tutti e 4 i BTP dell’asta di oggi, la data di regolamento è il 17 luglio 2023.