La vecchia accusa per la quale il costo degli ETF ESG è più alto rispetto a quello degli ETF tradizionali potrebbe presto essere solo un luogo comune non supportato da dati reali.

Stando ai risultati di un’indagine condotta dall’European ETF Industry Yearbook, adesso gli ETF ESG costano meno che in passato e, perlomeno in alcune categorie, meno dei fondi a gestione passiva standard.

Il cambio di passo è citato in un approfondimento pubblicato su Refinitiv in cui sono passate in rassegna le più importanti tendenze emerse nel 2022 sul mercato europeo degli ETF.

Lunghi dall’essere solo un dato statistico, il fatto che gli ETF ESG costino di meno nel raffronto con quelli tradizionali, è soprattutto un’indicazione molto utile per gli investitori che sono soliti comprare ETF. Questo perchè più alti sono i costi, minore è alla fine il profitto.

Fino ad ora gli ETF ESG sono stati guardati con diffidenza proprio a causa dell’alto costo. Che la flessione evidenziata dallo studio dell’European ETF Industry Yearbook possa essere l’occasione per riscoprire questa categoria di fondi?

Quanto costano gli ETF ESG adesso

ETF ESG

La fama che gli ETF ESG si sono portati avanti per anni (essere tra i fondi più costosi) oltre che essere vera aveva ovviamente una sua giustificazione. L’elevato costo era da imputare alla necessità dei gestori di avere a disposizione quanti più dati possibile per valutare il sottostante dei loro portafogli.

Insomma già in partenza gli ETF ESG sono a lungo stati più costosi di quelli tradizionali (per i quali invece non è necessaria una grande mole di dati per procedere ad una valutazione del sottostante).

Tuttavia, già alcuni anni fa, in molti studi condotti da analisi si prospettava la possibilità che il costo si potesse abbassare in parallelo con la diffusione di questa asset class.

Così sembra effettivamente essere stato anche se, come lo stesso report della European ETF Industry Yearbook ha messo in evidenza, non tutti gli ETF ESG sono oggi meno costosi. Dipende tutto dal tipo di fondo. Questo significa che è necessario essere selettivi.

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Quali ETF ESG costano meno dei fondi tradizionali

L’indicatore considerato nell’analisi per valutare i costi, è il TER acronimo di Total expense ratio. Ebbene nell’ambito degli ETF ESG azionari, il costo medio dei fondi rientranti nell’articolo 8 (TER medio pari a 0,31%) e articolo 9 (TER medio pari a 0,34%) è più basso degli ETF tradizionali che fanno riferimento all’articolo 6 (TER medio pari a 0,35%).

Nel 2022 c’è stata una inversione di rotta visto che nel 2021 erano gli ETF ESG azionari a costare di più rispetto a quelli standard.

E per quello che riguarda il segmento obbligazionario? Ebbene in questo caso, il costo degli ETF ESG resta più alto. Sempre stando ai dati della ricerca, il costo medio degli ETF articolo 9 (TER medio pari a 0,25%) è più alto rispetto al costo medio degli ETF tradizionali articolo 6 (in questo caso il TER medio è pari a 0,20%) mentre gli articolo 8 hanno più o meno lo stesso costo essendo il TER medio pari a 0,20%.

Quindi ad essere meno costosi dei “cugini” sono gli ETF ESG azionari mentre quelli obbligazionari articolo 9 hanno circa 5 punti base in più rispetto agli ETF obbligazionari rientranti nell’articolo 8 o nell’articolo 6. 

Il cambio di passo, quindi, c’è ma è necessario essere selettivi.

Gli ETF ESG hanno spinto gli afflussi nel 2022

La ricerca ha fatto anche il punto sugli afflussi del 2022. Lo scorso anno sono stati gli ETF articolo 8 a registrare gli maggiori afflussi evidenziando una progressione di ben 48,4 miliardi di euro. A seguire ci sono stati gli articolo 6 (+27,7 miliardi di euro) e quindi gli articolo 9 (+4,3 miliardi di euro). Quasi stabili, per finire, i prodotti privi di classificazione SFDR che sono aumentati di appena 0,1 miliardi di euro anno su anno.

Dividendo per categoria gli ETF azionari hanno segnato gli afflussi più forti (20 miliardi di euro per gli articolo 6; 29,2 miliardi di euro per gli articolo 8 e 2,2 miliardi di euro per gli articolo 9).

Essendo gli articolo 8 e articolo 9 ben il 65,49% dei flussi complessivi nell’industria europea dei fondi a gestione passiva, non è sbagliato affermare che proprio gli ETF ESG siano siano stati il più importante catalizzatore dei flussi nel 2022.