Nei giorni scorsi Terna è tornata sul mercato obbligazionario collocando un nuovo bond a 6 anni per un ammontare di 750 milioni di euro. La risposta da parte degli investitori è stata molto massiccia decretando il successo dell’operazione. In effetti con una domanda pari a 4 volte il quantitativo di obbligazioni messo sul piatto dal management, il termine successo è decisamente appropriato e infatti il collocamento delle nuove obbligazioni Terna è stato valutato molto positivamente dagli analisti.

Anche noi investitori “prestati” a RisparmiOggi useremo parole di elogio per l’emissione di Terna perchè è giusto così.

Tuttavia dal confronto tra le nuove obbligazioni Terna a 6 anni e il BTP pari durata, abbiamo colto dei dettagli sorprendenti che potrebbero essere sfuggiti a molti amici. Proprio da questo aspetto partiremo.

Nuovo bond Terna VS BTP a 6 anni: quale conviene di più?

Le nuove obbligazioni Terna a 6 anni offrono una cedola fissa annua lorda del 3,625%. Essendo il prezzo di emissione pari a a 99,281% con uno spread di 70 punti base rispetto al midswap, come rendimento siamo attorno al 3,75%.

Questo è il dato che ci deve interessare per poter effettuare il raffronto perchè il BTP a 6 anni rende attorno al 3,85%.

I numeri non mentono: il rendimento delle obbligazioni Terna emesse nei giorni scorsi è più basso di quello del BTP di pari durata perlomeno di una decina di punti base. Già sul lordo, quindi, le nuove obbligazioni Terna non reggono il confronto con la remunerazione del BTP. Figuriamoci sul netto visto che la tassazione BTP è agevolata al 12,5% mentre è piena al 26%.

Cosa significa tutto questo? La risposta è semplice: se il solo filtro usato per valutare il bond Terna è il rendimento, allora non c’è partita con il BTP pari durata. Insomma le obbligazioni non sono così tanto interessanti. Ovviamente noi sappiamo che quando si sceglie quali obbligazioni comprare ci sono anche altri fattori di cui tenere conto e solo i rendimenti.

Nuove obbligazioni Terna: le caratteristiche

Il nuovo bond Terna è stato emesso a valere sul programma Euro Medium Term Notes (EMTN), il cui ammontare complessivo è pari a 9 miliardi di euro. La data di scadenza è il 21 aprile 2029 mentre quella di regolamento il 21 aprile 2023.

La società ha comunicato che i proventi dell’emissione verranno usati per soddisfare l’ordinario fabbisogno finanziario e per procedere con la copertura delle esigenze del piano industriale.

Per la cronaca ad occuparsi del collocamento è stato un team di banche così composto: BNP Paribas, Credit Agricole, CaixaBank, Goldman Sachs, HSBC, IMI-Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Mediobanca Morgan Stanley SMBC e Unicredit in qualità di Joint Bookrunners.

Le obbligazioni Terna godono di giudizi molto alti da parte delle agenzie di rating. In particolare:

  • BBB+ per S&P
  • Baa2 per Moody’s

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In entrambi i casi si tratta di valutazioni in linea con il debito sovrano italiano. Del resto la quotata (Ftse Mib) è controllata dalla Stato mediante il braccio finanziario CDP Reti (facente riferimento alla Cassa Depositi e Prestiti) che ha in mano il 29,85% del capitale societario.