L’IPO di Scalapay si farà oppure si tratta solo di indiscrezioni prive di fondamenta? Dopo mesi di rumors, adesso è stato lo stesso amministratore delegato dell’unicorno italiano Simone Mancini a fornire dei riferimenti più concreti.

Le dichiarazione sull’IPO Scalapay del numero uno della società sono arrivate nel corso di una più ampia intervista che il manager ha rilasciato alla CNBC Class appena ieri. L’intervista ha riguardato la recente acquisizione di Cabel IP che, nei fatti, ha trasformato Scalapay da una società costantemente alla ricerca di investitori ad un gruppo predatore perfettamente in grado di fare shopping sul mercato.

IPO Scalapay si farà nel futuro?

Una eventuale quotazione di Scalapay non è segnalata nelle prossime IPO 2023 di Borsa Italiana. Detto questo ad una domanda su questa ipotesi, l’AD Mancini ha affermato che per ora obiettivo della società è andare avanti mettendo la piattaforma a disposizione del maggior numero possibile di venditori e compratori e che non è interessata ad ipotesi di acquisizione (in passato Scalapay ha già rifiutato avences in tal senso). Scopo da qui ad un anno è andare incontro al breakeven e poi creare una struttura organizzativa tale da consentire una eventuale IPO.

Quindi per adesso nessuna ipotesi di quotazione ma in futuro l’ipotesi IPO sarà presa in considerazione. Questa è la posizione “ufficiale” sull’argomento che è stata espressa dall’AD dell’unicorno italiano. Dinanzi a questa risposta, il giornalista intervistatore si è limitato a dire “allora attendiamo la vostra IPO con trepidazione“.

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Scalapay: obiettivi acquisizione di Cabel IT

Come anticipato nella premessa, il riferimento all’IPO Scalapay che Mancini ha fatto è avvenuto durante un’intervista sulla recente acquisizione di Cabel IP. In merito a questa operazione il manager ha affermato che grazie ad essa sarà possibile accedere ad una licenza di pagamento e quindi poter accelerare lo sviluppo nei mercati esteri. L’acquisizione, inoltre, permetterà a Scalapay di di lanciare nuovi prodotti e servizi che richiedono un inquadramento regolamentario.

In merito all’andamento del business Buy-Now, Pay-Later, Mancini ha ribadito che è il canale online quello in cui si concentra il maggior numero di transazioni sul totale (ben il 90%). Secondo il manager, inoltre la soluzione  Buy-Now, Pay-Later sta diventando quasi un bisogno per chi fa vendite in settori particolari come ad esempio quello della moda, della cosmetica, dei prodotti della casa e dei prodotti per bambini. E’ diventato un vero bisogno grazie alla sua capacità di rispondere alle esigenze del cliente specialmente in questo periodo caratterizzato dal peso dell’inflazione.

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I piani di espansione di Scalapay

Oggi Scalapay è attiva in molti paesi europei ed è il principale provider nell’area del Sud Europa. Il 60% dei volumi provengono dall’Italia e un 40% dall’estero. Grazie all’acquisizione della licenza bancaria conseguita assumendo il controllo di Cabel IP, Scalapay potrà usare un solo modello, e quindi non un modello differente per ogni paese, agevolando così i big dell’e-commerce che vogliono una singola integrazione con la quale poter coprire tutti i loro mercati.

I piani di espansione di Scalapay si trovano a fare i conti con il rialzo dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse che sono i costi maggiori della società. Già da un anno, comunque, il management di Scalapay ha attivato diverse strategie tra cui un hedging su una parte dei volumi effettuato come protezione dal rialzo dei tassi di interesse. Anche la disponibilità di una cassa lunga (possibile grazie alle varie raccolte di finanziamenti avvenute in passato) va a bilanciare la dinamica creata dal rialzo dei tassi di riferimento.