Cresce costantemente il numero di investitori che preferiscono investire in obbligazioni attraverso gli ETF. La tendenza, già in atto da tempo, è stata confermata anche dalle rilevazioni più recenti. Secondo un’indagine che è stata condotta da Bloomberg, nel solo secondo trimestre 2023 c’è stato un afflusso di quasi 16 miliardi di euro negli ETF obbligazionari europei.

Il dato si riferisce all’area europea e quindi non si tratta solo di una tendenza italiana. Tenendo conto che nel primo trimestre 2023 gli afflussi erano stati pari a 15,1 miliardi di euro, si può dedurre che quello in atto sia un vero e proprio trend. Una tendenzialità che, dati alla mano, dovrebbe essere confermata anche nel mese di luglio.

Se tanti investitori preferiscono investire in obbligazioni attraverso gli ETF ci saranno ovviamente dei motivi validi. In effetti, almeno a prima vista (e per occhi poco esperi e poco aggiornati) se io volesse investire in obbligazioni dovrei semplicemente comprare obbligazioni durante l’emissione oppure sul secondario e non passare attraverso strade alternative come gli ETF. E invece l’appeal dei fondi a gestione passiva cresce anche in questo settore molto tradizionalista, svecchiandolo.

Perchè si preferisce investire in obbligazioni con gli ETF e non direttamente

banconote e grafico di analisi
Aumentano coloro che preferiscono investire in obbligazioni ma attraverso gli ETF e non è un caso

L’appeal del reddito fisso quest’anno ha fatto registrare una crescita molto forte. Tuttavia piuttosto che acquistare singole obbligazioni, gli investitori preferiscono abbassare il livello di rischio preferendo le strategie passive di cui gli ETF sono uno degli strumenti di investimento più importanti.

Addirittura c’è una preferenza verso gli ETF obbligazionari piuttosto che verso i fondi comuni obbligazionari a gestione attiva.

Ci sono due ragioni per cui in tanti preferiscono gli ETF per investire in obbligazioni. La prima è pratica e la seconda contingente. Tanto per iniziare comprare 1,2 ma anche più obbligazioni da inserire in portafoglio è più rischioso che investire su un ETF obbligazionario che investe su tanti bond raggruppati in un indice. In secondo luogo l’investimento standard in obbligazioni viene visto come qualcosa di “datato”.

A comprare obbligazioni sono spesso adulti mentre i più giovani si trovano più a loro agio con gli ETF obbligazionari. Anche perchè questi ultimi si possono anche inserire nei Piani di Accumulo senza poi tralasciare il fatto che oramai ci sono piattaforme come Trade Republic che offrono PAC su ETF a zero commissioni e senza commissioni sull’ordine (verifica sul sito ufficiale). Invece acquistare bond usando i canali tradizionali significa rivolgersi alla banca, sostenere commissioni e, nel caso dei fondi comuni attivi, subire anche pressioni sull’acquisto. Con i PAC su ETF, invece, tutto è autonomo e immediato (informazioni nella guida su come fare un PAC su ETF).

I numeri in crescita degli ETF obbligazionari

Secondo Morningstar a fine giugno 2023, il patrimonio degli ETF obbligazionari europei era pari a 343 miliardi di euro. Numero impressionante che si spiega anche con le contingenze di mercato.

Nell’attuale contesto, fortemente impattato dagli alti tassi di interesse imposti dalle banche centrali, gli investitori guardano al reddito fisso, privilegiando anche aree a basso rischio come quelle delle emissioni societarie e quelle dei bond governativi (basta vedere il successo di BTP e BOT per comprenderlo). Non c’è quindi nulla di stupirsi in quello che sta avvedendo. E del resto, sono stati proprio gli ETF corporate bond a raccogliere gli afflussi maggiori e a seguire i bond governativi Usa.