L’emissione del BTP Valore Ottobre 2023 è in pieno svolgimento. La fase di collocamento durerà fino al prossimo 6 ottobre, salvo la possibilità che il MEF possa optare per una chiusura anticipata. Il regolamento non prevede limiti alla domanda che quindi verrà integralmente soddisfatta dall’emittente.

Mercoledì è il giorno centrale della fase di emissione e quindi quale migliore occasione per fare un bilancio sull’andamento del collocamento? Il dato al giro di boa non ha solo rilevanza statistica e quindi informativa ma può avere anche un peso psicologico soprattutto verso quegli investitori che pur essendo intenzionati ad acquistare il BTP Valore Ottobre 2028, ancora non si decidono a fare il passo decisivo perchè prima vorrebbero vedere come stanno andando le cose. Si tratta di una posizione assolutamente rispettabile anche perchè non ci sono controindicazioni visto che, a differenza ad esempio delle emissioni di BTP tasso tasso tradizionali o anche dello stesso BTP Italia, nel caso del BTP Valore non è presente una forchetta di collocamento. E infatti se il precedente BTP Valore emesso a giugno 2023 riuscì a raccogliere oltre 18 miliardi di euro, fu grazie anche all’assenza di limitazioni sull’ammontare di emissione. L’unica criticità di una simile strategia potrebbe essere la chiusura anticipata che il MEF può far scattare al termine del terzo giorno di collocamento, quindi dal 4 ottobre.

L’emissione BTP Valore Ottobre 2023 è arrivata al terzo giorno

banconote di alto taglio
Dopo il terzo giorni di emissione del BTP Valore ottobre 2028 si può già fare un raffronto con il suo precedente

Dal 2 al 6 ottobre è possibile sottoscrivere il nuovo BTP Valore Ottobre 2023. Gli orari sono plasmati su quelli di Borsa Italiana e quindi, per ognuno dei giorni in cui si tiene il collocamento, l’apertura è alle 9 e la chiusura alle 17,30. Durante tutta questa fascia oraria sono frequenti aggiornamenti sull’andamento dell’emissione.

Per comprendere come sta andando il collocamento però, è necessario avere dei termini di paragone. Essendo il BTP Valore una famiglia di titoli di stato essenzialmente nuova, il solo raffronto che può essere fatto è con la precedente emissione, quella di giugno. Anche in quella circostanza vennero sistematicamente diffusi aggiornamenti sull’andamento del collocamento. Il raffronto quindi si può tranquillamente fare anche se i due titoli avevano caratteristiche diverse tra loro.

Il primo BTP Valore aveva una durata di 4 anni contro i 5 della nuova emissione ma quest’ultimo ha dalla sua una cedola più alta. Il meccanismo di remunerazione resta lo stesso ma i tassi cedolari minimi del BTP Valore Ottobre 2028 sono pari al 4,1% per il 1°, 2° anno e 3° anno e al 4,5% per il 4° e 5° anno. Non solo ma per la prima volta è cambiata anche la periodicità. Le cedole dei titoli di stato, infatti, sono solitamente staccate ogni 6 mesi mentre per il nuovo arrivato il MEF ha optato per un più attraente stacco trimestrale. Identico, per finire, ammontare e meccanismo di funzionamento del premio fedeltà extra.

Tirando quindi le somme, a parte la durata più lunga, le condizioni del nuovo BTP Valore sono, in teoria, più attraenti di quelle del suo predecessore. E sempre teoricamente, alla luce proprio di questo punto, anche la risposta da parte del mercato dovrebbe essere migliore. E invece le cose non stanno affatto così, almeno al giro di boa dell’emissione.

Come sta andando l’emissione del BTP Valore Ottobre 2023 arrivati al terzo giorno

Al termine del secondo giorno di emissione del nuovo BTP Valore, risultavano essere pervenute al MEF richieste per complessivi 9,31 miliardi di euro da parte di 330.630 contratti complessivi.

Si tratta di un dato totale che comprende sia la domanda del primo giorno di emissione che quella del secondo. La prima si era chiusa con un controvalore di raccolta pari a circa 4,77 miliardi di euro e con un numero complessivo di contratti siglati pari a 162.579 unità (valore medio 29.332 euro) mentre la seconda giornata era stata archiviata con ordini per controvalore pari a circa 4,54 miliardi di euro sulla base di 168.051 contratti. In pratica, e questo lo si può vedere dai numeri, le dimensioni del collocamento del BTP Valore (raccolta e ordini) sono molto simili tanto da iniziare a descrivere un vero trend.

Questi dati sono sicuramente rilevanti e infatti la vulgata comune è quella di un andamento eccezionale per il collocamento del BTP Valore. I titoli di sprecano facendo leva sulle solite espressioni tipo corsa dei risparmiatori all’acquisto o segnalando, volta volta, il superamento di determinate soglie di raccolta. Insomma tutto sembra procedere a gonfie vele e nel migliore dei modi. Ma i numeri cosa dicono? Se presi da soli e senza termine di paragone inducono al trionfalismo ma se invece scatta il raffronto con l’andamento della raccolta della prima emissione del BTP Valore, suggeriscono ben altro.

Confronto collocamento BTP Valore Ottobre 2028 VS BTP Valore Giugno 2027

L’andamento del collocamento del BTP Valore Ottobre 2028 è peggiori di quello del BTP Valore Giugno 2027 al giro di boa del secondo giorno di emissione. Il primo titolo retail di questa famiglia, infatti, al termine del secondo giorno di collocamento ottenne ordini pari a 10,63 miliardi di euro.

In pratica, in base ai dati parziali, il nuovo BTP Valore sta avendo una raccolta più bassa di oltre 1 miliardo di euro. I numeri restano impressionanti ma se bisogna fare un bilancio sull’andamento dell’emissione al giro di boa, è questo il dato che deve essere messo in risalto. E che la tendenza dovesse essere questa lo si era intuito già al termine del primo giorno di emissione visto che, nel caso del BTP Valore giugno 2027, la raccolta nella prima giornata fu pari a 5,43 miliardi di euro. Confrontando i vari dati, quindi, si evince una persistente emorragia di oltre 500mila euro di raccolta al giorno.

Visto che siamo a metà percorso, diventa difficile immaginare che il nuovo BTP Valore possa alla fine strappare una raccolta superiore a quella del suo predecessore nonostante dalla sua abbia una cedola decisamente più consistente. A fare la differenza potrebbe essere il venir meno dell’effetto sorpresa ma anche il peggioramento della situazione finanziaria delle famiglie italiane potrebbe impattare.