Sarà dello 0,5% l’ammontare del premio fedeltà del BTP Valore ottobre 2028. A comunicarlo è stato ieri il MEF. L’entità del bonus è identica a quella del primo BTP Valore, quello emesso a giugno. Fondamentalmente il premio extra riconosciuto a chi deterrà il titolo retail fino alla naturale scadenza (quindi per 5 anni) è in linea con quelle che erano le attese.

Giustamente c’è chi ha approfittato della comunicazione sul premio fedeltà per riepilogare tutte le caratteristiche del nuovo BTP Valore 2028 in collocamento dal 2 al 6 ottobre prossimi. Su RisparmiOggi, considerato che i punti salienti dell’emissione erano già noti da tempo, faremo qualcosa di diverso: sulla base del premio fedeltà riconosciuto proveremo a calcolare quale potrebbe essere il rendimento medio lordo del nuovo titolo retail. Per farlo utilizzeremo le previsioni sulla cedola del BTP Valore ottobre 2023 che a suo tempo avevamo già definito.

Premio fedeltà BTP Valore ottobre 2028 solo per i cassettisti

bandiera Italia con banconote di vario taglio
Fissato il premio fedeltà alla scadenza del BTP Valore ottobre 2028: sarà dello 0,5% ma solo per i cassettisti

Il messaggio che sottende il premio fedeltà del BTP Valore è più o meno questo: tu risparmiatore mostri fedeltà fino in fondo nel debitore Stato, e io emittente ti premio con qualcosa in più rispetto a quello che riceverà chi acquista il titolo in emissione e poi lo rivende ma anche chi non compra al momento del collocamento ma successivamente sul mercato secondario.

I risparmiatori che accettano una condizione simile sono i cassettisti ossia coloro che acquistano e detengono fine alla fine. Abbiamo parlato di risparmiatori non a caso perchè è più difficile che un investitore con approccio speculativo possa accettare di portare un titolo a scadenza.

Ad ogni modo sarebbe un errore pensare che sul premio fedeltà il nuovo BTP Valore sia del tutto allineato al vecchio. Vero è che l’ammontare è sempre dello 0,5%, tuttavia a il titolo in emissione a ottobre ha durata 5 anni mentre quello emesso a giugno scade nel 2027 quindi ha durata di 4 anni. C’è un anno in più di obbligo a detenere il titolo per poter incassare il bonus extra.

La comunicazione sul premio fedeltà consente di avere un ulteriore elemento a disposizione per valutare se conviene comprare il BTP Valore ottobre 2028. Dopo questo passaggio da parte del MEF manca l’ultimo tassello (ma il più pesante) per poter effettuare una valutazione completa: l’ammontare delle cedole minime garantite (che, per la prima volta, verranno staccate ogni 3 mesi e non più ogni 6 mesi). I tassi saranno resi noti il 29 settembre prossimo ossia il venerdì che precederà la settimana del collocamento.

Noto il premio fedeltà si può azzardare rendimento del 4,1% per il BTP Valore ottobre 2028

Il dato sull’ammontare del premio fedeltà del BTP Valore in emissione dal prossimo 2 ottobre, consente di formulare un’ipotesi sul rendimento medio del nuovo titolo. Assumiamo come punto di riferimento il fatto che il BTP tradizionale a 5 anni (il confronto tra titoli non può mai prescindere dalla stessa durata) è di circa il 4%.

Matematicamente impossibile che il nuovo BTP Valore possa offrire un rendimento pari a addirittura più basso rispetto a quello del competitors a 5 anni. Il tecnici del MEF sanno perfettamente che se voglio ripetere il successo di ordini del primo BTP Valore (titolo retail con, in assoluto, la più alta domanda di tutti i tempi) devono creare la situazione idonea affinchè il rendimento medio lordo sia più alto. E allora si può azzardare che, come minimo, si arrivi ad un rendimento lordo del 4,1% se non del 4,2%. C’è sempre la tassazione BTP da considerare e quindi al netto di scende (attorno al 3,6%), ma anche nel caso del concorrente tradizionale a 5 anni ci sono le imposte da sottrarre e quindi, al netto, saremo sempre sugli stessi rapporti.

Quel 4,1/4,2% sarebbe il rendimento medio lordo frutto della “media” tra la prima cedola e la seconda (i cui importi saranno resi noto il 29 settembre prossimo). Se si volesse fare una stima non solo della media ma di entrambi i tassi cedolari si potrebbe ipotizzare qualcosa di simile: almeno il 4% per la prima parte e poi un 4,2% o anche un 4,3% per la seconda. Diamoci una scarto dello 0,1% perchè con i tecnici del MEF mai dire mai.

Ad ogni modo una prima cedola già del 4% farebbe non poco rumore tra gli investitori. E proprio questo potrebbe essere il fine del MEF ossia irrompere subito con il botto in modo tale da creare le condizioni per un nuovo boom di ordini.

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I numeri dicono però tutto e nulla e queste indicazioni andrebbero sempre rapportate alle aspettative di inflazione.