Come investire in certificati e dove trovarli
Investire in certificates: come e dove (www.risparmioggi.it)

Negli ultimi anni, i certificati finanziari, conosciuti anche come certificates o investment certificates, hanno acquisito una crescente popolarità tra gli investitori. Questi strumenti, emessi da banche e istituzioni finanziarie, vengono spesso presentati come soluzioni d’investimento innovative e potenzialmente vantaggiose. Tuttavia, dietro l’apparente semplicità, si celano costi e rischi che non sempre vengono comunicati in modo chiaro agli investitori. È quindi essenziale esaminare attentamente sia i pregi che gli svantaggi di questi strumenti prima di considerarli per il proprio portafoglio. Andiamo quindi a scoprire come investire in certificati, dove sono quotati, i pro e i contro e cosa significa questa tipologia di investimento.

Investire in certificati: come funziona e cosa sono

I certificati di investimento sono strumenti finanziari che consentono agli investitori di esporsi all’andamento di un sottostante, sia al rialzo che al ribasso. Ogni certificato è associato a uno strike price, ovvero il prezzo del sottostante al momento dell’emissione. I rendimenti o le perdite vengono calcolati in base alle variazioni di prezzo del sottostante rispetto allo strike price.

Questi strumenti hanno una data di scadenza e possono offrire la possibilità di ricevere un premio aggiuntivo rispetto al capitale investito. Molti certificati includono anche una barriera di protezione del capitale, che garantisce il rimborso dell’intero capitale investito se il prezzo del sottostante non scende al di sotto di una determinata soglia. Tuttavia, questa protezione ha un costo: generalmente, più alta è la protezione, minori sono le potenzialità di rendimento.

Alcuni certificati possono prevedere il rimborso anticipato al verificarsi di determinate condizioni, mentre altri offrono il pagamento di cedole periodiche. In definitiva, la complessità di questi strumenti richiede un’attenta valutazione da parte dell’investitore, che deve comprendere appieno le caratteristiche e i rischi associati.

Come investire in certificati: conoscere il rischio emittente

Uno dei rischi principali associati ai certificati è il cosiddetto rischio emittente. Poiché i certificati sono passività emesse da una banca o da un’istituzione finanziaria, l’investitore è esposto al rischio di insolvenza dell’emittente stesso. Questo rischio persiste anche nei certificati che offrono una protezione del capitale, poiché in caso di fallimento dell’emittente, l’investitore potrebbe non recuperare l’intero capitale investito. Questo scenario è simile a quello delle obbligazioni senior non garantite, che in caso di default dell’emittente rientrano nel processo di bail-in, esponendo così il risparmiatore a perdite significative.

Certificati come prodotti strutturati: cosa significa

I certificati sono considerati prodotti strutturati, una categoria di strumenti finanziari che combina investimenti tradizionali con componenti derivate, come le opzioni. La complessità di questi strumenti può generare una vasta gamma di risultati, che vanno da scenari a basso rischio a situazioni altamente speculative e rischiose. Ogni certificato è progettato con una specifica strategia in mente, il che rende fondamentale comprendere appieno le dinamiche e i rischi associati prima di investire. Questa complessità richiede un alto livello di competenza finanziaria per valutare correttamente l’idoneità del prodotto al proprio profilo di rischio.

Come investire in certificati: le tipologie

Secondo l’Associazione ACEPI, i certificati disponibili sul mercato si suddividono in quattro principali categorie, a seconda del livello di protezione del capitale offerta:

  • Certificati a Capitale Protetto: questi certificati garantiscono la restituzione del capitale investito, anche in condizioni di mercato sfavorevoli. Sono considerati i più sicuri tra le varie tipologie di certificates.
  • Certificati a Capitale Condizionatamente Protetto: offrono una protezione del capitale solo a determinate condizioni. La protezione cessa al superamento di una specifica soglia o barriera, esponendo l’investitore a possibili perdite.
  • Certificati a Capitale Non Protetto: questi certificati non offrono alcuna protezione del capitale e sono soggetti alle fluttuazioni del mercato.
  • Certificati a Leva: questi strumenti consentono di amplificare l’esposizione al mercato, ma comportano il rischio di perdite superiori all’investimento iniziale, rendendoli adatti solo a investitori esperti.

Tabella: tipologie di Certificati, livello di protezione e destinatari ideali

Tipologia di certificatoLivello di protezione del capitaleDestinatari ideali
Capitale ProtettoAltaInvestitori prudenti
Capitale Condizionatamente ProtettoModerataInvestitori consapevoli del rischio
Capitale Non ProtettoNessunaInvestitori con alta tolleranza al rischio
LevaNessuna, rischio amplificatoInvestitori esperti e speculativi

L’insidia dei certificati a capitale condizionatamente protetto

I certificati a capitale condizionatamente protetto possono risultare particolarmente insidiosi per gli investitori. La protezione del capitale offerta da questi strumenti è subordinata al rispetto di determinate condizioni, spesso legate a specifiche soglie di mercato denominate barriere. Queste barriere fungono da linee di demarcazione: finché non vengono superate, il capitale è protetto, ma se infrante, l’investitore rischia di subire perdite significative. Questo rischio è spesso sottovalutato, soprattutto in periodi di alta volatilità di mercato, quando le barriere vengono più facilmente violate.

Come investire in certificati e quali scegliere: non tutti sono adatti agli investitori retail

La continua evoluzione nella struttura dei certificati porta alla creazione di una miriade di strategie d’investimento, rendendo questi strumenti molto diversificati. Tuttavia, non tutti i certificati sono adatti agli investitori retail. In particolare, quelli con capitale non protetto o condizionatamente protetto presentano rischi analoghi a quelli delle azioni, ma con alcune differenze cruciali. Le commissioni elevate e la potenziale difficoltà nel liquidare i certificati sul mercato secondario possono incidere negativamente sulle performance dell’investimento. Inoltre, la scadenza imminente di molti certificati limita la possibilità di beneficiare di eventuali recuperi di mercato.

Vantaggi fiscali e altri pro dei certificates

Uno dei principali vantaggi dei certificati riguarda il trattamento fiscale. I rendimenti derivanti dai certificati sono considerati “redditi diversi“, il che consente di compensare le plusvalenze con le minusvalenze di altri strumenti finanziari. Questo vantaggio fiscale è particolarmente rilevante in un regime amministrato, dove gli investitori possono ottimizzare il proprio carico fiscale.

Pro e contro dei certificati

VantaggiSvantaggi
Possibilità di strategie complesseCosti elevati di collocamento
Vantaggi fiscaliRischio emittente
Quotazione su mercati regolamentatiRischio liquidità

Come investire in certificati: come sottoscriverli

Acquistare certificati di investimento è un processo relativamente semplice, ma richiede la comprensione di alcuni passaggi fondamentali. I certificati possono essere acquistati direttamente online attraverso il sito di Borsa Italiana, nella sezione “CW e Certificati”, all’interno delle piattaforme Sedex e EuroTLX.

Per procedere con l’acquisto, è necessario possedere un conto titoli presso una banca o un intermediario finanziario. Questa procedura permette di accedere a un’ampia gamma di certificati, ciascuno identificato da un codice ISIN unico, che garantisce la tracciabilità e l’unicità del prodotto.

Sebbene l’acquisto online sia la modalità preferita dalla maggior parte degli investitori, è ancora possibile acquistare certificati direttamente allo sportello bancario, anche se questa opzione è ormai meno comune. In ogni caso, è essenziale avere una chiara comprensione del funzionamento di questi strumenti finanziari prima di procedere all’acquisto, poiché ogni certificato è associato a rischi specifici che devono essere valutati attentamente.

Conviene investire in certificati?

Decidere se investire in certificati dipende da molteplici fattori, tra cui la propria tolleranza al rischio, gli obiettivi di investimento e la conoscenza del prodotto. I certificati offrono diverse opportunità, ma sono strumenti complessi che possono risultare difficili da comprendere per gli investitori meno esperti. In particolare, la natura strutturata dei certificati richiede una comprensione approfondita dei meccanismi sottostanti, compresi i costi e i rischi associati.

Per gli investitori esperti, i certificati possono rappresentare una via per accedere a strategie di investimento sofisticate, come l’esposizione con leva o la possibilità di ottenere rendimenti in scenari di mercato laterale. Tuttavia, è importante non sovraesporre il portafoglio a questi strumenti, a causa della loro volatilità e della complessità intrinseca. È sempre consigliabile consultare un consulente finanziario prima di prendere una decisione, soprattutto se si è alle prime armi nel mondo degli investimenti.

Pro e contro dei certificati di investimento: la tabella

VantaggiSvantaggi
Accesso a strategie complesseCosti di emissione elevati (3-6%)
Efficienza fiscaleRischio di sottovalutazione del rischio
Possibilità di rendimento in scenari lateraliScarsa liquidità in mercati turbolenti
Protezione del capitale in alcuni casiComplessità e abbondanza di documentazione

Gli svantaggi dell’investimento in Certificati

Nonostante i potenziali vantaggi, i certificati presentano numerosi svantaggi che devono essere attentamente considerati. Uno dei principali svantaggi è il costo elevato associato a questi strumenti. Le commissioni possono variare dal 3% al 6%, e in alcuni casi raggiungere anche il 10%. Questi costi rappresentano un ostacolo significativo, soprattutto in un contesto in cui i rendimenti di altri strumenti finanziari, come obbligazioni o ETF, sono tornati ad essere competitivi.

Un altro svantaggio critico è la frequente sottovalutazione del rischio da parte dei risparmiatori. Molti prodotti vengono presentati come opportunità sicure o a basso rischio, ma in realtà possono essere altamente volatili e inadatti ai profili di rischio degli investitori meno esperti.

La mancanza di liquidità è un altro punto a sfavore: durante le fasi di turbolenza del mercato, diventa difficile vendere i certificati, rendendo questi strumenti meno flessibili rispetto ad altre opzioni di investimento.

Tabella: costi e rischi dei certificati

ElementoDescrizione
CostiCommissioni dal 3% al 10%, elevati rispetto ad altri strumenti finanziari
Sottovalutazione RischiCertificati spesso venduti a profili di rischio inadatti
LiquiditàScarsa, soprattutto in momenti di crisi di mercato

Perché investire in certificati? Considerazioni finali

L’investimento in certificati può offrire diversi vantaggi, tra cui l’accesso a strategie finanziarie complesse, l’efficienza fiscale e la possibilità di protezione del capitale in determinate circostanze. Questi strumenti sono particolarmente utili per gli investitori che cercano di ottimizzare il rendimento del loro portafoglio attraverso l’esposizione a mercati difficilmente accessibili con strumenti tradizionali. Tuttavia, è cruciale valutare attentamente il profilo di rischio/rendimento e comprendere le implicazioni di ogni certificato prima di procedere con l’investimento.

Cosa sono i certificati di investimento?

I certificati di investimento sono strumenti finanziari che permettono di esporsi all’andamento di un sottostante, offrendo potenziali guadagni o perdite in base alle variazioni del mercato.

Quali sono i rischi principali dei certificati di investimento?

Il rischio emittente è uno dei rischi principali, poiché in caso di insolvenza della banca emittente, l’investitore potrebbe perdere il capitale investito, anche in certificati con protezione del capitale.

Quali tipi di certificati esistono e a chi sono adatti?

Esistono certificati a capitale protetto, condizionatamente protetto, non protetto e a leva. Questi ultimi sono adatti principalmente a investitori esperti, mentre i certificati a capitale protetto sono indicati per chi cerca maggiore sicurezza.