Se sei un titolare di buoni fruttiferi postali scaduti, non devi temere che non ti siano più risarciti. Il risarcimento di questi titoli, infatti, è possibile in alcuni casi, come in quello riportato da una recente sentenza dell’Arbitro Bancario Finanziario (Collegio di Roma), che ha accolto il ricorso presentato da un titolare di due buoni fruttiferi della Serie 18Q, che non si era visto risarcire il valore dei buoni posseduti perché scaduti. L’ABF ha però condannato Poste Italiane, perché responsabile della violazione della normativa di trasparenza e della inottemperanza al dovere d’informazione, in quanto l’intermediario, al momento dell’emissione dei due titoli, non aveva rilasciato il Foglio Informativo, sul quale erano indicati i termini di scadenza e pertanto prescrizione del buono stesso.

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Perché i buoni fruttiferi postali scaduti possono essere risarciti

Questa è una condizione per cui è possibile richiedere il risarcimento del buono fruttifero, anche se scaduto. Non avendo ottemperato al suo dovere di trasparenza informativa l’intermediario, attraverso il rilascio del documento, il risparmiatore non è stato messo in condizione di conoscere le tempistiche per essere risarcito, risultando all’oscuro su scadenza e tempi di prescrizione dei buoni.

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Per il presidente nazionale del Codacons Marco Donzelli, l’Arbitro Bancario Finanziario ha di fatto stabilito un “principio di diritto di fondamentale importanza” che “legittima tutti coloro i quali si sono visti eccepire la prescrizione dei loro titoli senza essere stati correttamente informati del valore del loro investimento”. L’associazione di tutela dei consumatori invita quindi chi si trova nella stessa condizione del risparmiatore succitato a rivolgersi al Codacons per chiedere il risarcimento del danno.

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