Il mese di febbraio è il più corto dell’anno ma per il Tesoro potrebbe diventare anche il più generoso. Nell’asta BTP di oggi 24 febbraio 2023, infatti, il MEF metterà sul piatto qualcosa come 9,5 miliardi di euro (ammontare massimo dell’offerta).

Ora vero è che nell’ambito di questo ammontare ci sono fino a 3,5 miliardi di euro che fanno riferimento al nuovo CCTeu a 5 anni (ISIN da attribuire), tuttavia, pur non considerando questo valore si arriva comunque a 6 miliardi di euro che per BTP (uno a 5 e uno a 10 anni) non è affatto poco.

Oggi procediamo in modo inverso rispetto al nostro solito schema editoriale e già considerando questi numeri possiamo formulare una deduzione: il Tesoro offre tanto perchè punta al tutto esaurito ovvero a piazzare grandi tranche del fabbisogno preventivato per tutto l’anno corrente. E poichè, come del resto indicato nel calendario aste BTP 2023, tale fabbisogno dovrebbe ammontare a circa 500 miliardi di euro, si può comprendere il motivo per cui anche nel mese più corto per eccellenza, vengano messi sul piatto dell’offerta grandi quantitativi di titoli di stato.

Questa è l’intenzione del Tesoro che poi dovrà fare i conti con l’accoglienza da parte dei risparmiatori. Qui l’approccio cambia: se non ci sono rendimenti allettanti il tutto esaurito resta un sogno nelle stanze del MEF.

In realtà la strada è perfettamente in discesa poichè non ci sono motivi per pensare che dal collocamento non possano emergere remunerazioni interessanti. Le previsioni rendimenti BTP 2023 continuano ad essere positive e, a meno che la BCE non decisa di cambiare improvvisamente approccio (allo stato attuale dei fatti molto improbabile), l’asta di titoli di stato in programma oggi 24 febbraio dovrebbe esitare rendimenti all’altezza. Già, ma di quanto? Lo vedremo dopo aver esposto, rapidamente, le caratteristiche dell’ultima asta di febbraio.

Asta BTP oggi 24 febbraio 2023: il programma

Una nuova tranche di un BTP a 5 anni e una di un BTP a 10 anni sono i due pilastri del programma di collocamenti di oggi Più nello specifico ad essere messi sul mercato saranno la quarta tranche del BTP a 5 anni ISIN IT0005521981 e data di scadenza 01/04/2028 e la settima tranche del BTP a 10 anni ISIN IT0005518128 e data di scadenza 01/05/2033.

Come risulta dalla scheda completa che si può trovare nella pagina sulle prossime aste BTP, l’ammontare di emissione non è equamente diviso. Il Tesoro sembra puntare di più sulla scadenza a 10 anni che in effetti è preferito dagli investitori italiani rispetto alla scadenza più corta. Quindi per il quinquennale, l’ammontare minimo è di 2 miliardi e quello massimo di 2,5 mentre per quello che riguarda il decennale il range è 3-3,5 miliardi.

Putacaso lo stesso range di emissione del nuovo titolo che verrà collocato oggi in affiancamento ai 2 BTP tradizionali: il CCTeu scadenza 15/10/2028 (prima tranche e ISIN da assegnare).

Tutto interessante, ma i rendimenti? Ecco le indicazioni per ogni titolo in collocamento.

Rendimento atteso BTP scadenza 01/04/2028 (ISIN IT0005521981)

La cedola annuale del BTP a 5 anni in collocamento oggi è del 3,4%. Trattandosi di una nuova tranche il titolo è presente sul mercato secondario e quindi si possono avere riferimenti molto pratici sui rendimenti attesi. Il prezzo sul MOT è di 98 centesimi con un rendimento lordo a scadenza del 3,9%.

Il programma prevede che la prima delle cedole annuali venga staccata l’1 aprile prossimo. In quella data il MEF riconoscerà ai sottoscrittori una cedola pari all’1,139560% del capitale nominale (valore calcolato con riferimento 122 giorni su un semestre di 182 giorni). Tecnicamente si palerà di mini-cedola. Questi però sono dettagli. L’essenziale è capire se questo BTP offre un rendimento goloso o meno. Dal nostro punto di vista, considerando i prezzi attuali, il rendimento non è affatto male anche perchè non stiamo parlando di chissà quale scadenza e questo va tenuto in conto.

Rendimento atteso BTP scadenza 01/05/2033 (ISIN IT0005518128)

C’è poi la settima tranche del decennale ISIN IT0005518128. La cedola annuale è del 4,4%. Anche in questo caso parliamo di un titolo che è già presente sul mercato secondario dove quota più o meno alla pari e offre un rendimento alla scadenza del 4,45%. C’è sempre la tassazione BTP da tenere in considerazione ma sul decennale, quando si parla di rendimenti, non si può che andare sul sicuro essendo il titolo di riferimento.

Cosa attendersi dall’emissione di oggi? Il 4,45% è più alto della cedola offerta, quindi non sono da escludere delle sorprese.

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Nuovo CcTeu scadenza 2028: sarà il vero protagonista?

I 2 BTP in collocamento oggi 24 febbraio saranno i perni dell’asta ma il vero protagonista sarà il nuovo CCTeu in scadenza nel 2028. Parliamo quindi di una durata di 5 anni. L’ISIN ancora reso noto. Il meccanismo di funzionamento di questo strumento dovrebbe invece essere chiaro visto che non assimilabile a quello dei BTP.

In pratica la cedola non è fissa ma è indicizzata all’Euribor 6 mesi. Come indicato dal Tesoro per questa emissione, l’Euribor a 6 mesi è incrementato di uno spread dello 0,8%. Considerando che l’Euribor di riferimento è del 2,012% e aggiungendo ad esso il fisso 0,8% si arriva ad una cedola totale del 2,812%.

Accettabile o c’è di meglio? I numeri potrebbero ingannare e infatti per quanto splendente possa essere, questo 2,812% soccombe dinanzi al rendimento del 3,8% offerto dal BTP pari durata. Sembrerebbe non esserci partita a meno che chi decide di puntare sul nuovo CCTeu non lo fa perchè è convinto che la BCE continui la sua politica aggressiva sui tassi di riferimento che, tecnicamente, si traduce sempre in un aumento dell’Euribor.

Ecco quindi la dritta: il nuovo CCTeu è adatto per un profilo di investitore che ritiene possibile un rialzo ulteriore dell’Euribor.