Domani 11 gennaio 2023 il Tesoro apre ufficialmente la stagione delle emissioni di titoli di stato del nuovo anno. Come da tradizione, il primo appuntamento è con l’asta BOT a 12 mesi. In collocamento andranno ben 7 miliardi del BOT scadenza 12 gennaio 2024. Il codice ISIN dell’emissione non è stato ancora assegnato e sarà reso noto sempre domani. Invece il regolamento del titolo verrà comunicato giorno 13 gennaio 2023.

L’asta BOT di domani arriva esattamente un mese e due giorni dopo l’ultima emissione di BOT annuali del 2022. Lo scorso 9 dicembre, infatti, il Tesoro collocava un BOT a 12 mesi. In quella circostanza il titolo strappò un discreto rendimento pari al 2,669%. Tale ammontare, per quanto significativo per un BOT a 12 mesi, risultò comunque leggermente inferiore al rendimento esitato dal collocamento di novembre confermando l’ipotesi che l’apice della curva dei rendimenti BTP potesse essere stato raggiunto e che, nelle aste successive, si sarebbe assistito ad un trend discendente.

Quindi se questa ipotesi dovesse essere vera, l’asta BOT a 12 mesi in programma domani 11 gennaio 2023 dovrebbe registrare un rendimento in ulteriore calo. Ma sarà davvero così? La tendenza emersa nelle ultime emissioni BOT del 2022 è destinata a proseguire?

Prima di rispondere a questa domanda, ricordiamo che alla pagina dedicata alle prossime aste BOT sono riportate tutte le caratteristiche del titolo in asta domani.

Asta BOT 12 mesi domani 11 gennaio 2023: cosa attendersi dai prezzi?

Il fatto che il 2022 dei titoli di stato sia finito anticipatamente rispetto al calendario di inizio anno (le ultime emissioni BOT e BTP di dicembre sono state cancellate) ha privato i risparmiatori di un’importante occasione per verificare quella che sarebbe stata la reazione di prezzi e rendimenti dei titoli alle decisioni adottate dall’ultimo meeting BCE del 2022 tenutasi il 15 dello scorso mese.

Tutto questo potrebbero tradursi in un esito inatteso per l’asta BOT di domani 11 gennaio. In occasione dell’ultimo meeting dell’EuroTower, infatti, è stato si deciso un rialzo dei tassi di “soli” 50 punti base ma con l’impegno ad alzare in modo significativo il costo del denaro nei primi mesi del nuovo anno.

Considerando anche che il taglio dei riacquisti di bond sovrani avrà inizio dal prossimo marzo, i motivi che potrebbero spingere al rialzo i rendimenti, smentendo l’ipotesi di una progressiva flessione dai massimi, non mancano. E infatti un segnale chiarissimo sotto questo punto di vista arriva dal secondario. Nelle ultime settimane, infatti, le vendite di titoli di stato sono aumentate. Il rendimento attuale del BOT a 12 mesi è del 3%. Un dato significativo del ritorno di maggiore tensione anche se, il culmine di questa nuova fiammata innescata dalle dichiarazioni BCE si è verificato verso fine anno mentre il nuovo anno è iniziato all’insegna della tranquillità riportando in attualità le previsioni BOT 2023 che vedono i rendimenti in calo.

Detto questo, è possibile che il prezzo che verrà esitato dall’asta BOT 12 mesi in programma domani 11 gennaio possa essere pari a 97,10 centesimi. Un dato che dice poco se prese da solo ma tanto se confrontato con il prezzo del precedente collocamento di annuali. Un mese fa, infatti, fu strappato un prezzo pari a 97,365 centesimi. Insomma la stima per la prima asta BOT di domani è per un calo delle quotazioni. Staremo a vedere.

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Asta BOT 12 mesi domani 11 gennaio 2023: come sfruttarla in ottica investimento

Come ribadito anche nel calendario aste BOT 2023, il programma del Tesoro per il nuovo anno è emettere, ogni mese, due titoli, il primo con durata 12 mesi e il secondo con durata 6 mesi. Pur tenendo conto delle dovute differenze si tratta di due occasioni ideali per i risparmiatori che sono alla ricerca di porti dove mettere i risparmi senza praticamente alcun rischio.

L’asta BOT 12 mesi di domani, forte anche del taglio minimo di 1000 euro che è praticamente accessibile a tutti i risparmiatori, è quindi l’ideale per chi punta a conservare un profilo di liquidità strappando anche un certo guadagno.

Questo non significa che comprando i BOT in asta domani 11 gennaio sarà possibile salvare i propri risparmi dall’inflazione. Vero è che i rendimenti offerti dai Buoni Ordinari del Tesoro non sono così male soprattutto se rapportati al nulla di un anno fa ma l’inflazione è su livelli decisamente maggiori rispetto anche al miglior rendimento che potrebbe essere esitato domani. Pur considerando tutta la durata del BOT annuale che verrà collocato domani (ricordiamo che comunque è sempre possibile vendere BOT prima della scadenza) siamo sempre lontanissimi da un’inflazione media che nel 2023 si dovrebbe aggirare attorno al 5%.

Insomma il target di riferimento a cui si rivolte l’asta BOT di domani è sempre quello del risparmiatore che, poco avvezzo ad investire sui mercati in un momento fortemente incerto, preferisce la sicurezza che questi titoli riescono a offrire. Essendoci poi la possibilità di avere un piccolo guadagno (il rendimento che, nel caso dei BOT, è dato dalla semplice differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto) è meglio ancora.