Nel terzo trimestre del 2025, il mercato europeo degli Exchange Traded Products (ETP) ha raggiunto una pietra miliare storica: oltre 3 trilioni di dollari di asset under management (AUM). È un risultato che conferma la crescente centralità dell’Europa nel panorama globale degli investimenti passivi, secondo i dati pubblicati da HANetf, il principale emittente white-label di ETF nella regione.
Con questa crescita, l’Europa rappresenta oggi poco più di un sesto dei 17,9 trilioni di dollari complessivamente investiti in ETF ed ETP nel mondo. Dalla fotografia aggiornata al terzo trimestre emerge una struttura matura ma ancora in espansione:
- 2,87 trilioni di dollari in ETF
- 143,4 miliardi in Exchange-Traded Commodities (ETC)
- 23,2 miliardi in Crypto ETPs
Indice
Gli ETF restano il motore principale del mercato
Gli ETF restano il fulcro del mercato europeo, con flussi netti che nel terzo trimestre sono balzati da 75,04 miliardi di dollari nel secondo trimestre a 105,31 miliardi, segnando un incremento del 40,35% trimestre su trimestre. Anche l’AUM complessivo ha registrato una crescita del 10,15%, raggiungendo i 2.870 miliardi di dollari.
La crescita è trainata dai Core Equity ETF, che rappresentano ancora il segmento più consistente, con 51,8 miliardi di dollari di flussi nel trimestre (+13% rispetto al Q2). Aumentano anche gli ETF attivi, in rapida ascesa grazie a una maggiore domanda di strategie flessibili e gestite professionalmente: nel Q3 hanno raccolto 11,24 miliardi, più del doppio rispetto al trimestre precedente (+115%).
ETC e materie prime: ritorno alla concretezza
Il segmento degli ETC (Exchange-Traded Commodities) è stato il vero protagonista del trimestre, con flussi netti in ingresso pari a 6,21 miliardi di dollari, in aumento del 414,67% rispetto al Q2. L’AUM totale degli ETC è così salito a 143,4 miliardi di dollari, grazie a una crescita del 22,69% trimestre su trimestre.
Il rinnovato interesse per gli ETC riflette la ricerca di stabilità e copertura contro l’inflazione da parte degli investitori istituzionali. In particolare, i Gold ETC hanno attratto 5,5 miliardi di dollari di nuovi capitali, portando il totale a 128,2 miliardi, segno che l’oro resta un pilastro difensivo nelle strategie di portafoglio europee.
A differenza degli ETF sulle materie prime, gli ETC possono replicare il prezzo di una singola materia prima – come oro, argento o petrolio – e spesso sono fisicamente garantiti, consentendo il riscatto diretto dell’attivo sottostante. Ciò li rende uno strumento privilegiato per chi cerca esposizione diretta a beni reali in un contesto di tassi e volatilità in evoluzione.
Crypto ETP: l’alternativa che cresce
Un altro dato degno di nota riguarda i Crypto ETP, che nel Q3 hanno registrato una crescita dei flussi del 52%, raggiungendo 1,33 miliardi di dollari in nuovi investimenti. Il patrimonio complessivo in gestione è salito a 23,24 miliardi, con un incremento del 30% rispetto al trimestre precedente.
La crescita è un chiaro segnale di ritorno di interesse per gli asset digitali dopo un periodo di consolidamento. Gli investitori europei, più prudenti rispetto ai colleghi statunitensi, sembrano ora disposti ad aumentare la loro esposizione in strumenti regolamentati e liquidi, che offrono un accesso istituzionale al mondo cripto.
Active e Options-Based ETF: due facce della stessa flessibilità
Tra le strategie innovative, gli Active ETF e gli Options-Based ETF hanno mostrato traiettorie divergenti ma ugualmente interessanti.
Gli ETF attivi hanno raddoppiato la raccolta, segno che il mercato europeo inizia a riconoscere il valore aggiunto della gestione attiva in formato ETF: liquidità, trasparenza e minori costi rispetto ai fondi tradizionali. Il totale in gestione ha raggiunto 83,4 miliardi di dollari, con un incremento del 6,26% nel trimestre.
Al contrario, gli Options-Based ETF hanno registrato deflussi per il 35%, scendendo a 1,1 miliardi di nuovi flussi. Tuttavia, la capitalizzazione complessiva è cresciuta del 30,4%, segno che la performance di mercato ha più che compensato le uscite, mantenendo viva l’attenzione per strategie di rendimento decorrelato.
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Obbligazioni e asset difensivi in calo
L’unico segmento in contrazione è stato quello dei Fixed Income ETF, che hanno visto deflussi del 12,65% nel trimestre, passando da 22,31 miliardi a 19,49 miliardi di dollari. La riduzione riflette l’incertezza sui tassi d’interesse e la minore appetibilità dei bond europei a breve termine. Tuttavia, la capitalizzazione complessiva resta robusta, a 629,85 miliardi di dollari, sostenuta dal graduale rientro dell’inflazione e dal potenziale di tagli dei tassi da parte della BCE nel 2026.
Europa resta in ritardo rispetto agli USA, ma il gap si riduce
Sebbene gli Stati Uniti restino il principale mercato mondiale per gli ETF, con quasi 13 trilioni di dollari in gestione, l’Europa continua a colmare il divario. La crescita del 10,15% nell’AUM totale europeo e l’ingresso di oltre 113 miliardi di dollari di nuovi capitali nel trimestre indicano una crescente fiducia nell’efficienza e nella solidità dei prodotti europei.
HANetf ha poi messo in evidenza una tendenza molto interessante ma attesa: l’aumento della domanda di ETF tematici legati alla difesa, alla transizione energetica e all’intelligenza artificiale. Solo i defense ETF hanno attirato 1,8 miliardi di dollari nel trimestre, a conferma che gli investitori cercano esposizioni mirate e decorrelate dai tradizionali benchmark azionari.
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Cosa puoi fare adesso?
Il superamento dei 3 trilioni di dollari di asset gestiti segna una tappa cruciale per l’industria europea degli ETP. Il continente, storicamente più frammentato e regolamentato rispetto agli Stati Uniti, mostra oggi un ecosistema maturo, competitivo e innovativo. Per gli investitori, il messaggio è chiaro: la gamma di strumenti a disposizione si è ampliata enormemente, offrendo soluzioni per ogni profilo di rischio – dai fondi passivi core alle materie prime fisiche, fino ai nuovi strumenti digitali. Ciò si può tradurre in maggiori occasioni di scelta e di diversificazione del proprio portafoglio. Per iniziare un buon punto di partenza è la guida su come e dove comprare ETF. Da ricordare, poi, che il mercato è diventato ultra-competitivo e oramai ci sono molte piattaforme che propongono ETF senza commissioni.
Lato investitore questo è più importante del fatto stesso che l’Europa stia diventando un laboratorio globale per l’innovazione finanziaria nel mondo degli investimenti indicizzati.
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