bandiera Giappone e crollo mercati
Crollo indice Nikkei (www.risparmioggi.it)

Investitori subito sotto stress a causa del crollo della borsa di Tokyo. Ancora prima dell’apertura dei mercati europei e nonostante il forte recupero messo a segno ieri da Wall Street, gli operatori sono costretti nuovamente a fare i conti con paura e incertezza. Sentiment inevitabile alla luce del crollo del 2,6% registrato dall’indice Nikkei. Il paniere di riferimento del mercato nipponico al termine di una seduta sempre vissuta in negativo, si è fermato sotto quota 46.850 punti, livello che non veniva raggiunto da inizio ottobre. E’ innegabile che l’entità del ribasso registrato in un solo giorno induca a una certa preoccupazione anche se andrebbe sempre tenuto conto del più ampio quadro temporale. Stiamo infatti parlando di un indice di borsa che da inizio 2025 è cresciuto di oltre il 19%; +4,25% solo nell’ultimo mese e nonostante proprio il forte movimento negativo di ieri.

Come sempre, allargando l’arco di analisi temporale, la prospettiva muta e il crollo della borsa di Tokyo potrebbe ridursi ad essere solo la classica fase di realizzo tecnico magari da cavalcare per entrare su valori più bassi. Teoricamente ci starebbe ma si tratta di capire se anche praticamente le cose stanno così. Per farlo serve anzitutto inquadrare bene le ragioni del calo in day-trading.

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Le cause del crollo del Nikkei sulla borsa di Tokyo

Riavvolgiamo brevemente il nastro degli eventi. Venerdì Wall Street a picco in scia allo spettro di una guerra commerciale Usa-Cina. Trump su Trust ha minacciato dazi fino al 100% contro Pechino a meno che si arrivi ad una nuova intesa. Il tono del presidente americano è sembrato lo stesso di aprile e infatti anche le borse europee hanno sbandato. La borsa di Tokyo non ha avuto il tempo “cronologico” pe crollare. Tenendo conto dei rapporti azione-reazione che caratterizzano i vari mercati azionari globali, avrebbe potuto scontare il ritorno dello spettro-dazi nella seduta di lunedì ma ieri Tokyo era rimasta chiusa per festività. Inevitabile che il conto da pagare arrivasse alla riapertura degli scambi, ossia oggi.

Spiegato il perchè della “differita” del crollo dell’indice Nikkei, restano da capire le ragioni.

Due ordini di motivi: generale e domestico.

Generale perchè è palese che ci sia stato un aumento generalizzato della volatilità e che indici di borsa in forte crescita da inizio anno, ora inizino a ballare di più creando occasioni per i trader più speculativi.

Domestico perchè la situazione politica interna al Giappone appare sempre più… particolare.

Alla Camera Bassa del Parlamento di Tokyo si starebbe profilando una alleanza tra i principali partiti di opposizione che potrebbe strappare il controllo del governo al Partito Liberal Democratico (LDP), forza dominante da decenni.

La rottura della coalizione di governo, avvenuta venerdì dopo 26 anni di stabilità politica, ha aperto un vuoto di potere che il nuovo leader del LDP, Sanae Takaichi, fatica a colmare. Con 196 seggi, il LDP resta il blocco più ampio, ma la possibilità che i tre partiti d’opposizione convergano su un unico candidato, Yuichiro Tamaki, del Partito Democratico per il Popolo (DPP), andrebbe a ridisegnare del tutto gli equilibri.

Da sempre per i mercati, la prospettiva di un cambio di leadership porta cion sé incertezza. Ecco spiegato il perchè dell’improvviso crollo della borsa di Tokyo.

Cosa fare con l’indice Nikkei?

Sono soprattutto i fattori domestici a dare sostegno alla possibilità che nei prossimi giorni l’indice Nikkei possa restare molto volatile. Tamaki non ha mai nascosto il suo favore per gli stimoli fiscali e per la revisione delle politiche monetarie ultra-accomodanti della Bank of Japan. La paura degli analisti è che in caso di applicazione della sua agenda, debito pubblico e stabilità dello yen potrebbero risentirne.

Ecco perchè nei prossimi giorni sarà necessario guardare con cautela alle mosse del Parlamento nipponico perchè un eventuale governo di coalizione potrebbe introdurre politiche più espansive, ma anche meno prevedibili rispetto alla tradizionale ortodossia del LDP. In un contesto globale già segnato da tensioni inflazionistiche e incertezze geopolitiche, quanto sta avvenendo in Giappone rischia di aggiungere ulteriore volatilità a tutta l’area finanziaria asiatica. Non è quindi solo l’indice Nikkei da tenere d’occhio ma anche tutti gli altri indici di borsa della ragione.

Per sfruttare questa situazione, gli investitori più speculativi possono fare ricorso a strumenti derivati come i CFD che permettono di fare trading sugli indici al ribasso e al rialzo operando a leva. XTB è un broker che, tra i tanti prodotti, offre anche i CFD sul Nikkei 225.

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