L’Open Banking in Italia è un mercato in costante evoluzione, con 377 prestatori di servizi di pagamento, banche e non solo, e 85 operatori di terze parti, di cui quasi metà italiani. Per capire lo stato attuale del mercato, Banca d’Italia ha condotto un’analisi sull’Open Banking, tracciando 7 concetti chiave. Il titolo dell’indagine è il seguente: “L’Open Banking nel sistema dei pagamenti: evoluzione infrastrutturale, innovazione e sicurezza, prassi di vigilanza e sorveglianza”.
Sicurezza dei dati dei clienti bancari
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La sicurezza dei dati dei clienti bancari è al primo posto nei servizi di open banking, con i clienti bancari che concedono o meno il permesso alle terze parti per accedere online alle loro informazioni o ai servizi bancari. Le autorità e gli intermediari di settore hanno imposto uno standard di sicurezza che richiede l’utilizzo di tecnologie come le API e l’autenticazione tokenizzata, liberando le terze parti dalla responsabilità della gestione dei dati e delle credenziali dei clienti.
La necessità di un linguaggio comune
La standardizzazione del linguaggio è essenziale per lo sviluppo dell’open banking ed è stata raggiunta con i RTS dell’EBA. Ogni banca può definire le specifiche per le interfacce, ma la normativa punta alla neutralità tecnica per evitare una frammentazione delle modalità di accesso ai conti e agevolare l’innovazione.
Piattaforme di Open Banking
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Le Piattaforme di Open Banking (POB) sono l’unico punto di accesso per l’interazione con tutte le banche aderenti. Le POB offrono diverse tipologie di servizi, messi a disposizione di terze parti e banche, che possono scegliere se agire all’interno delle piattaforme in modo attivo (come TPP) o passivo (come ASPSP). In Italia le piattaforme più diffuse rispondono ai nome di CBI Globe, SIA Open Banking Platform di Nexi, Cedraci Open Banking API Portal e Fabrick Platform.
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User Experience
La fase di implementazione delle soluzioni di autenticazione delle banche può essere difficile da integrare per le terze parti, con ricadute sulla user experience, macchinosa e sgradevole. Anche le interfacce standard, le API, possono presentare caratteristiche che limitano lo sviluppo dei servizi proposti dalle terze parti.
Raccolta delle informazioni
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Nelle interazioni API, le funzionalità di raccolta delle informazioni (AIS) vincono, con un totale di 104,8 milioni di chiamate API nei primi 6 mesi del 2022. Le banche che offrono servizi di account aggregation possono profilare il cliente in modo più accurato, grazie all’accesso ai movimenti e ai conti presso i competitor, per offrire servizi personalizzati.
Interfacce più rapide per i servizi di pagamento
I servizi di pagamento registrano una decisa crescita, con interfacce dedicate ai pagamenti migliorate nel tempo. Tuttavia, non è un modello di business redditizio per le terze parti. Nel nostro Paese sono una decina di operatori in grado di erogare servizi di pagamento con licenza di terze parti, con i primi ricavi che sono giunti solamente lo scorso anno.
Nuovi servizi corporate
Nel 2022, l’Open Banking si è specializzato sul segmento imprese, con servizi di Business Finance Management e funzionalità specifiche per tipologie di clientela come i commercialisti e le PMI.
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Conclusioni
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Concludendo questa panoramica sul settore in Italia, che abbiamo sintetizzando raccogliendo i punti chiave salienti, l’Open Banking in Italia sta evolvendo costantemente e presenta diverse sfide, dalle questioni di sicurezza alla frammentazione delle interfacce, alle difficoltà di integrazione delle TPP. Tuttavia, i nuovi servizi corporate e la crescita dei servizi di pagamento offrono interessanti opportunità di sviluppo per il mercato.