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Fase due per l'emissione del BTP Italia a 7 anni con nuovo ISIN (www.risparmioggi.it)

La prima parte del collocamento del nuovo BTP Italia a sette anni è ufficialmente terminata ieri alle 17,30. Ci sono quindi i risultati definitivi su ammontare sottoscritto e numero di contratti e di conseguenza è anche possibile tracciare un bilancio su come è andata fino ad ora. L’emissione, comunque, non è ancora terminata perchè oggi toccherà agli investitori istituzionali. La finestra loro riservata va dalle 10 alle 12. Solo due ore di tempo quindi e poi sarà possibile avere tutti i dati definitivi con i parziali della prima fase e della seconda fase.

Il collocamento presso gli istituzionali avrà però un ISIN diverso rispetto a quello fin qui usato. Non solo ma prima di arrivare all’apertura della seconda finestra il MEF comunicherà anche il tasso cedolare finale che, rispetto a quello minimo garantito, potrà essere rivisto al rialzo o, nella peggiore delle ipotesi, confermato. Insomma per chi ha comprato il BTP Italia a sette anni durante i tre giorni di emissione sarà una mattinata densa di spunti anche perchè, in teoria, potrebbe avere qualcosa in più dal Tesoro se ci dovesse essere un incremento del tasso.

Nuovo ISIN per il collocamento del BTP Italia agli istituzionali

Fin ad ora il BTP Italia scadenza 2 giugno 2032 aveva era identificato dall’ISIN IT0005648248 che è stato riferimento per gli acquisti retail nel corso della prima fase. Da oggi alle 10 l’ISIN cambia in IT0005648255. Per questo sarà il codice per tutta la seconda fase riservata agli istituzionali – ex premio.

Il cambio del codice ISIN non è una novità. Essendo l’emissione articolata in due fasi, infatti, la modifica del codice identificativo è inevitabile, cosa che invece non accade con gli altri titoli retail come il BTP Più e il BTP Valore che vengono emessi in unica fase riservata alle famiglie.

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Tra le 9 e le 10 arriva il tasso cedolare annuo finale

Prima di arrivare all’apertura della finestra riservata agli istituzionali, il MEF renderà noto l’ammontare del tasso cedolare finale. Si parte dall’1,85% lordo di tasso minimo fissato lunedì, giorno precedente all’avvio dell’emissione del titolo. Analisti come sempre divisi sulle prospettive con alcuni che ritengono certa la conferma di questa percentuale e altri che lasciano spiragli per un aumento anche perchè l’emissione nella prima fase è stata buona ma non eccezionale e quindi il MEF potrebbe premiare i sottoscrittori.

Nell’ultima emissione retail, quella dell’inedito BTP Più, fu deciso un leggero rialzo della cedola finale riconosciuta. Il precedente quindi c’è anche se il BTP Italia è indicizzato all’inflazione e quindi non è presente una cedola fissa come nel caso degli altri retail ma variabile in considerazione dell’andamento del FOI. Il quadro quindi è più incerto e proprio perchè non è possibile con precisione stabilire come sarà l’inflazione nel corso dei sette anni di vita del titolo, il Tesoro potrebbe fare un regalo a chi ha scelto il nuovo BTP Italia aumentando la componente fissa della cedola (pagata ogni semestre) anche se la presenza del premio fedeltà finale dell’1%potrebbe già essere considerata un regalo e quindi niente rialzo dei tassi finali.

Tenendo conto che i mercati aprono alle 9, è plausibile attendersi l’annuncio sui tassi finale dalle 9 alle 10 prima dell’apertura agli istituzionali.

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Come sta andando l’emissione fino ad ora

Bene ma non benissimo il collocamento del BTP Italia nella prima fase. Dai retail richieste per 6,53 miliardi di euro. Pur mancando ancora la componente istituzionale, sia lontani dalle migliori emissione del BTP Italia che furono quella di maggio 2020, quando furono piazzati titoli per 22,3 miliardi di euro, e quella di novembre 2013 quando vennero emessi titoli per un controvalore di 22,27 miliardi di euro.

Il nuovo BTP Italia corre il rischio di restare anche sotto al controvalore medio di tutti e 19 i precedenti collocamenti che è pari a 10,69 miliardi di euro.

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