Sembra che le società italiane si siano scatenate con le nuove emissioni di obbligazioni proprio nell’ultimo giorno di agosto. Dopo il collocamento del bond MPS da 400 milioni di euro, a prendersi la scesa è stata Saipem con l’emissione di nuove obbligazioni per complessivi 500 milioni di euro. E così chi pensava che quella di oggi venerdì 1 settembre sarebbe stata la classica giornata interlocutoria in vista della prossima Ottava, si è sbagliato di grosso. Tra gli investitori, infatti, si parla tantissimo proprio delle nuove obbligazioni Saipem. Come mai tutto questo interesse?

Tanto per iniziare Saipem è una società molto amata dagli italiani. Le quotazioni del titolo engineering non saranno quelle di una volta la le azioni Saipem nell’ultimo anno si sono apprezzate di oltre il 110%. Ma non si tratta solo di questo: il punto è che il nuovo bond che Saipem ha messo è di una tipologia molto particolare. Infatti non solo si tratta di un prestito senior unsecured guaranteed equity-linked ma soprattutto si tratta di obbligazioni convertibili in azioni. E chi ha un minimo di dimestichezza con questo tipo di debito sa perfettamente che ci sono tanti tanti vantaggi ma anche tanti rischi.

E allora concentriamo proprio la nostra attenzione sui rischi delle nuove obbligazioni convertibili di Saipem. Prima, però, le solite presentazioni.

Nuove obbligazioni Saipem convertibili: caratteristiche nel dettaglio

logo di Saipem
Le caratteristiche delle nuove obbligazioni Saipem di tipo convertibile in azioni

Visto che parliamo di emissioni fuori dall’ordinario, prima di entrare nello specifico, forse è meglio dare un occhio alla guida su cosa sono e come funzionano le obbligazioni convertibili.

Venendo poi all’emissione della quotata engineering, essa prevede la conversione in azioni a un prezzo pari a 1,49 euro per azione. La società ha specificato che i proventi derivanti dal collocamento del bond da 500 milioni di euro saranno usati per finalità di carattere generale compreso il rifinanziamento di una porzione dell’attuale livello di indebitamento societario.

Le obbligazioni sono nominative e sono state emesse alla pari con un taglio minimo di 100.000 euro. E’ prevista una cedola semi annuale a un tasso fisso compreso tra il 2,625% e il 3,125%.

Il bond dovrebbe essere quotato sulla Borsa di Vienna entro 90 giorni dall’emissione.

Ad occuparsi del collocamento è stata BNP Paribas in qualità di Sole Structuring Bank e poi BNP Paribas, HSBC, Intesa Sanpaolo e Unicredit Bank AG in qualità di Joint Global Coordinators. Sempre BNP Paribas e in più HSBC, Intesa Sanpaolo, Unicredit Bank AG, ABN AMRO in collaborazione con Oddo BHF, Banca Akros – Gruppo Banco BPM, Citigroup e Deutsche Bank Aktiengesellscaft hanno agito in qualità di Joint Bookrunners.

Come funzionano le nuove obbligazioni convertibili di Saipem

E adesso possiamo vedere quale è il meccanismo di funzionamento delle nuove obbligazioni Saipem.

Tanto per iniziare è previsto che il bond sia convertito in azioni solo a seguito dell’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria dei soci di una delibera di aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione entro il 31 marzo prossimo che quindi funge da Long Stop Date.

Se non ci dovesse essere tale approvazione, l’emittente, con avviso scritto, dovrà rimborsare in modo integrale e non parziale, le sue obbligazioni ad un importo che dovrà essere pari al maggiore tra il 102% dell’importo nominale delle Obbligazioni, ed il 102% del Fair Bond Value delle Obbligazioni.

Viceversa nel caso di via libera dell’assemblea, Saipem procederà con il rimborso integrale delle obbligazioni al loro valore nominale a cui vanno aggiunti anche gli interessi maturati a partire dal 2 ottobre 2027. Stando a quanto evidenziato da Intermonte, se dovesse esserci la conversione totale del bond, la società engineering procederà con l’emissione di circa 244 milioni di nuove azioni che sarebbero pari al 12,2% del capitale sociale.

Nuove obbligazioni convertibili Saipem: quali sono i rischi?

Il rischio principale delle nuove obbligazioni Saipem è quello della diluzione. Secondo gli analisti di Equita, Saipem, grazie a questo bond, risparmierà cash tra il 2,5% e il 3% all’anno su 500 milioni di euro rispetto ad obbligazione senior bullet in caso di conversione. Ovviamente per l’emittente ci sono invece tutta una serie di vantaggi a partire dal fatto che la scadenza media del debito della quotata viene allungata di quasi un anno proprio grazie queste obbligazioni. Non solo ma l’emissione beneficia anche del buon andamento del titolo Saipem da inizio anno consentendo alla società di ridurre la cedola.

A fare dei calcoli sulle nuove obbligazioni convertibili è stata anche Intermonte che ha calcolato come il prezzo di conversione pari a 2,0487 euro incorpori un premio di conversione del 37,5% applicato al prezzo del collocamento. Si tratta di un livello più basso rispetto alla forchetta indicata dalla guidance compresa tra il 35 e il 40%.

Dal punto di vista del compratore, come detto, è il rischio diluzione a pesare. In questo caso a fare dei calcoli sono stati gli esperti di Equita per i quali ci sarebbe una diluizione di circa il 12% a livello di numero di azioni nel caso in tutte le nuove obbligazioni dovessero essere convertite.