Ricevere ogni mese un dividendo dai propri ETF è il sogno di tutti gli investitori interessati a costruire un reddito costante e continuativo nel tempo. Lo stacco di 12 cedole all’anno, una ogni mese, è il punto di forza degli ETF con dividendo mensile. Parliamo sempre di fondi a distribuzione e non ad accumulazione dei proventi ma, nel caso specifico di questa fattispecie, il timing è serrato: ogni 30 giorni c’è la cedola in pagamento. Non è quindi necessario perdere tempo appresso a calcoli cervellotici per “costruire a mano” il flusso mensile di dividendi combinando gli ETF in base allo stacco della loro cedola annuale. Con gli ETF a distribuzione mensile, la generazione di reddito passivo diventa semplice e automatica.
Ecco perchè anche in un paese molto tradizionale in materia di dividendi come è l’Italia dove il “massimo” è sempre stata la cedola trimestrale, ultimamente gli ETF con dividendo mensile stanno diventando sempre più popolari ricalcando quello che, in altri paesi, è da tempo la prassi.
Perchè la verità è semplicemente che gli ETF a distribuzione mensile rispondono meglio alle esigenze di investitori che, per compensare le classiche uscite mensili familiari, vorrebbero si un flusso di reddito costante ma con scadenza sempre mensile! In Usa questa trasformazione è avvenuta prima, in Italia solo da pochi anni. La strada comunque è tracciata anche nel nostro Paese: gli ETF con una cedola al mese avranno sempre più appeal.
Per questo, in vista proprio dell’inizio del nuovo anno, abbiamo pensato di dedicare una articolo alla tematica migliori ETF con dividendo mensile. Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo quali sono ma soprattutto, visto che i rendimenti cambiano nel corso del tempo e che non è sempre possibile seguirli real time, faremo anche il punto su come sceglierli.
Indice
Quali sono i migliori ETF con dividendo mensile 2026?
La lista degli ETF che pagano il dividendo ogni mese è affollata a dimostrazione della popolarità dello strumento. Molti di questi fondi sono quotati solo negli Stati Uniti e non sono disponibili per il mercato europeo. Come sempre l’elenco di RisparmiOggi combina i primi con i secondi in modo tale da offrirti la più vasta possibilità di scelta possibile. Visto che parliamo di cedole, il rendimento annuo (yield) non può che essere il criterio di riferimento per la selezione dei migliori ETF. Preponderante non significa però unico. Come vedremo nel paragrafo successivo ci sono infatti altri fattori da considerare per una scelta consapevole.
- Vanguard Total Bond Market (BND)
- iShares Core U.S. Aggregate Bond (AGG)
- Global X SuperDividend UCITS (SDIV)
- iShares Emerging Markets Dividend (EUNY)
- Invesco Euro Stoxx High Dividend Low Volatility (EUHD)
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1- Vanguard Total Bond Market (BND)
L’ETF BND replica l’andamento dell’intero mercato obbligazionario statunitense investment-grade. Praticamente investe in obbligazioni Usa ad ampia copertura e con approccio trasversale. Quindi ci sono i titoli di stato (Treasuries), le obbligazioni societarie investment-grade e i meno noti nortgage-backed securities (MBS) garantiti da agenzie governative. L’indice di riferimento è il Bloomberg U.S. Aggregate Float Adjusted Index che copre praticamente tutte le scadenze, dal breve al lungo termine.
Il rendimento del Vanguard Total Bond Market è legato in larga parte ai livelli dei tassi di interesse e alla qualità creditizia del portafoglio. In base a questi due fattori oscilla nel tempo. Alta diversificazione e costi molto contenuti sono gli altri due punti di forza.
Per quello che riguarda la distribuzione dei proventi (derivanti dagli interessi delle obbligazioni in portafoglio) lo stacco è appunto mensile. L’ultimo dividendo (staccato a novembre 2025) è stato pari 0,24363 USD per quota su un totale annuo pari a circa 2,83 dollari. Oltre agli income dividends, l’ETF BND può anche effettuare distribuzioni di plusvalenza (di solito una volta l’anno, a dicembre) ma solo se realizza guadagni vendendo obbligazioni.
Dall’inizio del 2025 il rendimento dell’ETF Vanguard Total Bond Market è stato del 7%.
2 – iShares Core U.S. Aggregate Bond (AGG)
L’ETF AGG è lo iShares Core U.S. Aggregate Bond è uno dei principali ETF obbligazionari al mondo con dividendo mensile ed il diretto concorrente di BND di Vanguard nella lista dei top a distribuzione mensile di cedola.
Il prodotto investe nell’mercato delle obbligazioni investment-grade statunitensi, replicando il grande indice obbligazionario Bloomberg U.S. Aggregate Bond Index. E’ un ETF core pensato come componente centrale della parte obbligazionaria di un portafoglio.
AGG include più di 10.000 obbligazioni diverse, tra cui i titoli di stato Usa, i bond corporate investment grade, le obbligazioni delle agenzie governative e i già citati MBS. Non ci sono bond high-yield, non ci sono titoli indicizzati all’inflazione Usa e obbligazioni emergenti. Tutti i bond inclusi nell’indice replica sono a tasso fisso e sono denominati in USD.
In generale l’ETF AGG presenta costi bassi e alta diversificazione. Come nel caso del BNB, il pagamento delle cedole è mensile e il rendimento deriva dall’andamento dei tassi di interesse Usa e dal mix di obbligazioni.
Da inizio 2025, lo yield dell’ETF AGG è stato del 7,47%.
Due prodotti molto interessanti, sia AGG che BND, ma non disponibili per l’investitore europeo. Per inserire questi ETF nel portafoglio si può ricorrere a strumenti derivati come i CFD che permettono di operare a leva. Li puoi trovare sulla piattaforma xStation 5 di XTB.
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3- Global X SuperDividend UCITS (SDIV)
La denominazione di questo ETF (disponibile in Europa) dice già tutto. Emesso da GlobalX, SuperDividend UCITS ETF mira a replicare l’indice Solactive Global SuperDividend che è formato da azioni con elevati rendimenti da dividendi provenienti da tutto il mondo. Lanciato nel 2022 ha un patrimonio gestito di 480 milioni di euro e un TER dello 0,45% annuo. A replica fissa, ha un’esposizione globale e quindi non è concentrato solo sul mercato Usa che anzi non figura neppure tra le più importanti partecipazioni a livello geografico (in testa ci sono Spagna, Francia e Belgio).
Inutile dire che i dividendi dell’ETF SDIV vengono distribuiti agli investitori ogni mese. Il dividend yield attuale è pari a circa il 5% con un dividendo degli ultimi 12 mesi pari a 1,57 euro, in aumento dagli 1,43 euro del 2024 e agli 1,32 euro del 2023.
Da inizio 2025 il rendimento dell’ETF SDIV è stato del 33,6%.
Tutto brillante…almeno a prima vista. Va in realtà considerato che dal lancio nel 2022, comprendendo i dividendi, c’è stato un deprezzamento del 9%, decisamente deludente rispetto al +40% che invece ha ad esempio registrato l’ETF MSCI World (sempre comprendendo le cedole). E senza cedole? Sarebbe stato un disastro con un deprezzamento del 37%.
4 – iShares Emerging Markets Dividend (EUNY)
ETF pensato per dare agli investitori esposizione alle società dei mercati emergenti che offrono i dividendi più alti, il EUNY segue l’indice Dow Jones Emerging Markets Select Dividend Index che a sua volta ingloba 100 azioni con rendimenti da dividendo elevati. Nella composizione sono privilegiati i titoli con payout ratio sostenibili e una crescita stabile dei dividendi nel tempo. Grazie proprio a questo approccio, il prodotto replica le potenzialità di crescita tipica dei mercati emergenti con un flusso di reddito regolare. Insomma un ETF che offre agli investitori una via per ottenere sia rendimento da capitale sia da cedole.
La replica è fisica mentre i settori più rappresentati sono quelli dell’energia, della finanza e delle materie prime, tutti tipici dei mercati emergenti. Il costo annuo di gestione, espresso dal TER, è pari allo 0,65%, più alto rispetto a quelli dei prodotti analizzati in precedenza.
Pur essendo attraente per chi cerca rendimenti da dividendo, EUNY comporta rischi più elevati rispetto agli ETF sui mercati sviluppati. La volatilità dei mercati emergenti può essere intensa, e i fattori di rischio includono fluttuazioni valutarie, instabilità politica o economica e variazioni dei prezzi delle materie prime, tutti elementi che possono influenzare sia il prezzo delle azioni sia i dividendi distribuiti.
Negli ultimi anni, l’ETF ha mostrato un rendimento da dividendo intorno al 6-7%, con oscillazioni nei pagamenti a seconda delle performance dei singoli trimestri. Restringendo l’analisi solo all’anno corrente, il dividend yield ammonta al 6,7% mentre il dividendo degli ultimi 12 mesi è pari a 1,04 euro contro 1,08 del 2023.
Dal momento del suo lancio nel 2011, l’ETF EUNY è in positivo dell’83% % (ma -24% se si escludono i dividendi contro il +440% dell’ETF MSCI World a distribuzione.
5 – Invesco Euro Stoxx High Dividend Low Volatility (EUHD)
ETF che replica l’indice EURO iSTOXX High Dividend Low Volatility 50, che a sua è costruito selezionando 50 società dell’Eurozona con elevato rendimento da dividendi, ma che storicamente mostrano anche una volatilità relativamente bassa. Nel processo di selezione, le azioni sono valutate non solo per il rendimento da dividendo degli ultimi 12 mesi, ma anche in base alla variabilità dei prezzi: vengono scelte quelle con minore volatilità, e c’è un limite al peso di ciascuna azienda nell’indice (fino al 3%).
A replica fisica completa è denominato in Euro (quindi non c’è copertura valutaria perché le azioni sono già in Euro, essendo titoli dell’Eurozona).
Sul fronte dei costi, l’ETF ha un TER dello 0,30% annuo, abbastanza contenuto per un asset con una strategia smart beta (alto dividendo + bassa volatilità). I dividendi vengono distribuiti agli investitori con cadenza mensile.
Dividend yield corrente del 5% e importo dividendi dell’ultimo anno 1,57 euro in rialzo dagli 1,43 euro del 2024. Dal lancio nel 2016 l’ETF EUHD presenta un total return del 98%, contro il 176% del più ampio ETF.
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Come selezionare i migliori ETF con dividendo mensile?
Se vuoi selezionare da solo i migliori ETF con dividendo mensile, dovrai per forza di cose approcciare in modo metodico, perché il rendimento da dividendo da solo non è sufficiente a determinare la qualità di un investimento come avrai notato nel caso dei tre UCITS indicati in lista.
Prima di tutto, devi capire che tipo di dividendi vuoi ottenere. Non tutti i dividendi sono uguali: alcuni ETF distribuiscono interessi o cedole da obbligazioni (i primi due della lista, BND e AGG) mentre altri dividendi azionari veri e propri. Occhio perchè ce ne sono anche di altri che possono avere parte dei pagamenti come return of capital cioè restituzione del capitale investito. Q
Poi, valuta la stabilità e la qualità dei pagamenti. Un ETF che promette un 10% di rendimento mensile potrebbe sembrare allettante, ma spesso include titoli molto rischiosi, come azioni di paesi emergenti instabili o società con dividendi non sostenibili. È meglio puntare su ETF che distribuiscono regolarmente dividendi storicamente consistenti, anche se il rendimento percentuale è più basso.
Il TER (Total Expense Ratio) è un altro fattore fondamentale. ETF con costi troppo elevati erodono rapidamente il rendimento reale, soprattutto se vuoi reinvestire i dividendi o accumulare reddito mensile. ETF con TER contenuti, tipicamente sotto lo 0,5–0,6%, offrono una gestione più efficiente dei tuoi soldi.
Devi anche considerare la diversificazione del fondo. Un ETF che concentra i dividendi in pochi settori o in poche società aumenta il rischio. Un buon ETF mensile deve avere un portafoglio equilibrato, ad esempio con azioni globali ad alto dividendo, o obbligazioni e titoli corporate che producono cedole stabili.
Per finire anche la dimensione e la liquidità dell’ETF contano molto. Un fondo con patrimonio elevato e volumi di scambio giornalieri consistenti riduce i problemi di spread e ti permette di entrare e uscire facilmente senza perdere soldi sui costi di transazione.
Come investire in ETF con dividendi mensili usando XTB

XTB è uno dei broker più apprezzati da chi vuole investire in ETF per più motivi concreti. Tanto per iniziare offre zero commissioni sull’acquisto di ETF reali, almeno finché il volume delle transazioni mensili resta sotto i 100.000 €. Questo significa possibilità di costruirsi un portafoglio di ETF senza vedersi erose le rendite da costi di intermediazione elevati.
Un altro punto chiave è l’accessibilità: su XTB è possibile investire anche con importi molto piccoli, dato che la piattaforma permette di comprare ETF frazionati. Funzionalità particolarmente utile per chi vuole iniziare con un capitale limitato o se sta costruendo una strategia di investimento graduale e diversificata.
Ci sono poi i numeri con una gamma di ETF disponibili molto ampia: oltre 1800 ETF reali per diversificare facilmente il portafoglio con asset di vari tipi, mercati e strategie a cui si affiancano i derivati CFD su ETF.
Ma XTB non è solo per trader attivi rivolgendosi anche agli investitori passivi. Con i PAC di XTB (piani di accumulo) si possono impostare ordini automatici ricorrenti senza pagare commissioni fino al limite mensile di 100.000 €. Una funzionalità che rende molto più semplice costruire un portafoglio nel tempo, anche senza essere esperti. Ancora più utile nel caso di ETF con dividendi mensili.
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