soldati, aerei da combattimento, carri armati e grafico al rialzo
Investire sul settore difesa non per moda (www.risparmioggi.it)

Investire sul settore difesa non è più solo un trend di mercato ma è diventato una vera e propria moda.

Non si capisce più che direzione prenderanno i mercati nelle prossime 48 ore a causa della forte incertezza legata a dazi e alle sparate di Trump? E che problema c’è quando basta buttarsi sulla difesa per avere dei profitti pressocchè certi! Non biasimo nessuno per questo modo di agire e, del resto, sarebbe anche difficile farlo quando ci sono titoli come ad esempio Leonardo che da inizio 2025 hanno registrato un rialzo del 102% o ETF come il VanEck Defense UCITS che hanno registrato un rendimento del 38%! Non è facile resistere alla tentazione di entrare sulla difesa dinanzi a numero simili e alla luce del casino che invece contraddistingue da mesi i mercati globali.

Ma conviene davvero farlo adesso? Quanto potranno ancora crescere le azioni Leonardo, l’ETF DFNS e tutti gli altri asset del settore difesa? Chi è un minimo pratico dei trend di mercato sa perfettamente che le crescite non sono mai infinite. Chi è entrato sul settore alla fine del 2024 e ci è rimasto fino ad adesso, ha ottenuto si grandi profitti ma chi non lo ha ancora fatto è ancora in tempo per farlo oppure le valutazioni sono diventate troppo care. E allora quali sono i pro e i contro di investire nella difesa adesso?

Di tutto questo parla un ebook gratuito dedicato proprio all’attuale potenziale del settore difesa globale. Frutto di un lungo lavoro di analisi da parte degli analisti internazionali di XTB, contiene indicazioni sulle azioni e sugli ETF difesa più promettenti (per scaricarlo basta effettuare qui il download).

La situazione attuale del settore difesa

Si fa presto a dire investire sulla difesa perchè, tanto per iniziare, bisognerebbe capire quale difesa privilegiare nel portafoglio.

Fino a neppure due anni fa, quei pochi che si avventuravano nel comparto difesa, lo facevano inserendo in portafoglio azioni della grandi quotate americane attive nella produzione di armi e sistemi di difesa spesso integrati al tech. Allora gli asset europei della difesa avevano un appeal quasi nullo e le azioni Leonardo che oggi tutti vogliono facevano notizia per le commesse legate alla fornita di elicotteri di primo soccorso.

L’invasione russa dell’Ucraina ha determinato una prima trasformazione: il comparto difesa globale è improvvisamente finito sotto a riflettori come mai lo era stato negli ultimi decenni. In questo contesto anche il settore difesa europeo (quindi le azioni Leonardo) ha inizio ad avere più visibilità.

L’elezione di Trump e l’abbandono dell’Europa ha determinato la seconda e più importante trasformazione: l’Europa si è scoperta priva di una sua difesa e per la prima volta nella sua storia ha varato un maxi piano di riarmo sia a livello EU che a livello di singoli Stati (Germania e Francia in primis).

A causa di queste due grandi trasformazioni, la situazione in atto sul settore difesa globale a metà 2025 è la seguente:

  • gli Stati Uniti proseguono con i loro maxi investimenti sul comparto ma per loro l’Europa non è più centrale
  • l’Unione Europa ha varato il piano Re-Arm da 880 miliardi di dollari (che, in realtà, è il primo vero piano di armamenti dell’Europa)
  • i paesi europei della NATO dovranno investire più PIL nella difesa arrivando al 5% (3,5% diretti in armi e 1,5% in attività complementari) entro un arco di tempo di 7 anni
  • paesi come la Germania hanno aumentato e aumenteranno sempre di più le spese militari anche con una conversione dell’industria e in deroga a tutti i vincoli di bilancio
  • sia in Usa che in Europa ci sarà una modernizzazione del comparto difesa grazie all’introduzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, le armi automatizzate, i robot e i droni. 

Solo un cieco non vedrebbe in questi 5 trend un ben preciso scenario di evoluzione: la difesa sarà più centrale nei bilanci, sempre più integrata all’AI e per la prima volta dalla seconda guerra mondiale ci sarà una difesa europea autonoma.

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Vantaggi e rischi dell’investimento sulla difesa

Ovvero pro e contro di investire sulla difesa.

Entrambi dipendono dal contesto e dalle dinamiche di mercato. C’è quindi una parte variabile che a seconda delle circostanze che però si affianca da alcuni vantaggi e svantaggi fissi che rappresentano un minimo comun denominatore a prescindere dal contesto:

✅ Vantaggi dell’investimento nel settore difesa:

  1. Domanda costante e crescente
    • Tutti i governi dell’Europa stanno aumentando la spesa per la difesa e lo stesso dicasi a livello globale. Il messaggio che è passato è Si vis pacem, para bellum
    • I contratti di difesa sottoscritti e pronti per esserlo sono pluriennali e sono garantiti da budget pubblici, il che offre stabilità ai ricavi
  2. Barriere all’ingresso elevate
    • Il settore è altamente specializzato, con poche aziende dominanti sia a livello globale (Lockheed Martin, Northrop Grumman) che a livello europeo (Leonardo, BAE Systems)
    • Le tecnologie avanzate e la regolamentazione limitano la concorrenza ed è quasi impossibile che nel giro di pochi anni possa arrivare un nuovo competitor
  3. Resilienza economica: il settore difesa tende a essere meno ciclico: la spesa militare non cala drasticamente in recessione, a differenza di altri settori. Quindi se anche l’Europa dovesse entrare in recessione, il comparto non avrebbe grandi contraccolpi negativi.

⚠️ Rischi dell’investimento nel settore difesa:

  1. Prezzi di ingresso molto alti: sia nel caso delle azioni che nel caso degli ETF, i valori attuali già scontano le notizie sui vari piani di riarmo e sull’aumento delle spese militari (soprattutto in Europa). Ciò implica che il potenziale di upside è molto risicato.
  2. Potenziale ribasso: strettamente correlato al rischio precedente: se i prezzi dovessero essere troppo alti, un deprezzamento travolgerebbe chi ha comunque acquistato su valutazioni alte.
  3. Dipendenza dai governi e dalle politiche dell’Unione Europea: i ricavi dipendono fortemente da commesse pubbliche. In teoria un cambio di governo o di politica può ridurre o cancellare interi contratti. Un esecutivo che fosse contrario al piano Re-Arm dell’UE costringerebbe la Commissioni a riscriverlo
  4. Contesto geopolitico: sebbene la guerra possa portare a maggiori spese, conflitti e instabilità possono rendere incerti i flussi di approvvigionamento e aumentare i costi
  5. Elevata concentrazione: in alcuni casi, le aziende sono dipendenti da pochi contratti chiave o pochissimi clienti (governi): ciò aumenta il rischio operativo

L’analisi comportamentale mette nero su bianco che le masse di investitori comprano quando i prezzi sono già alti e vendono, presi del panico, in caso di sell-off. Tutto ciò è alla base di perdite spesso enormi enormi.

@traderprof

Quanto conviene investire nella difesa nel 2025

Apparentemente tanto e proprio alla luce di quanto ho elencato nel precedente paragrafo.

Il punto è che il sottoscritto non è un nostradamus del trading nè tantomeno ha accesso ad informazioni noto solo in certi ambienti privilegiati (quelli che puzzano di insider trading per intenderci). Quello che so io lo sapete tutti perchè si tratta di politiche e numeri arci-noti.

A differenza di quello che è avvenuto con la stragrande maggioranza dei trend degli ultimi decenni, nel caso della difesa siamo tutti dinanzi a qualcosa che è messo nero su bianco dai governi. Quello sarà e misteri non ce ne sono.

Insomma è tutto già risaputo e proprio questo spiega perchè le azioni Leonardo o l’ETF VanEck Defense UCITS (cito loro per comodità ma il discorso vale per tanti asset) si sono apprezzati così tanto nel corso del 2025.

Il risvolto della medaglia di tutto questo è che il settore difesa potrebbe oggettivamente essere divento troppo caro. Forse terribilmente caro.

Se così dovesse essere, investire nella difesa non sarebbe più conveniente in senso assoluto.

Insomma il discorso per cui non sapendo cosa fare in borsa a causa dell’incertezza, è preferibile buttarsi sulla difesa “tanto crescerà” non è più valido.

E’ necessario cambiare paradigma perchè investire nella difesa nel 2025 sarà conveniente in ragione del tipo difesa, degli strumenti scelti e dell’approccio operativo. I tempi della scatola chiusa sono finiti. E’ andata bene fino ad ora ma andrà sempre meno bene.

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Meglio azioni o ETF per investire sulla difesa?

Ed eccola qui la classica domanda dell’investitore medio: voglio investire sul settore difesa, è preferibile comprare singole azioni o ETF? Di solito chi ha una propensione al rischio più bassa oppure ha un orizzonte di lungo termine tenderà a preferire gli ETF mentre, all’opposto, chi è disposto a farsi carico di un rischio maggiore o ha un orizzonte più limitato privilegerà le singole azioni. In un caso e nell’altro vale la stessa raccomandazione: verificare cosa si sta comprando e soprattutto a che prezzo.

Detto questo, gli strumenti per investire sulla difesa non si esauriscono solo nelle azioni e negli ETF. Altri asset, infatti, permettono di cogliere una certa sfumatura rispetto ad un’altra. Giusto per fare un’esempio se a livello intraday un titolo della difesa è in forte ribasso, prodotti derivati a leva come i CFD permettono di cavalcarlo meglio e senza il possesso del sottostante. Ancora se le prospettive di un certo ETF europeo sono in crescita ma il budget per investire è molto basso, inserirlo in un piano di accumulo può essere più efficiente che acquistarlo autonomamente.

E allora più che chiedersi se è meglio investire in ETF o in azioni per puntare sulla difesa, sarebbe il caso di interrogarsi su quali sono gli strumenti più adatti nelle varie situazioni per investire sulla difesa.

Gli strumenti per investire sulla difesa e quando usarli

nuovo logo di XTB

Non tutti gli strumenti di investimento si adattano ad un certo trend in modo indiscriminato. Alcuni meglio si prestano in specifiche situazioni, altri in quelle opposte.

Se l’intenzione è sfruttare fino in fondo il trend della difesa (non la moda!) allora è necessario usare piattaforme trading che permettono, dallo stesso account, di operare con strumenti molto diversi tra loro.

Il broker XTB è uno dei più completi sotto questo punto di vista. La sua proposta, infatti, va ben oltre la classica selezione di azioni e maggiori ETF sulla difesa che si trova spesso. In più ci sono condizioni molto competitive.

Ecco gli strumenti di XTB per investire sulla difesa:

  • Azioni reali (senza commissioni fino a 100.000€ di volume mensile)
  • CFD su azioni per investire in day trading al rialzo o al ribasso
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  • CFD su ETF per investire sui asset americani non presenti in Europa
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Investire sul settore difesa è un’idea da considerare valutando pro e contro e scegliendo gli strumenti più idonei. Farsi trascinare dalla moda della difesa è ben altro!

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