Le obbligazioni a sconto sono quelle che vengono scambiate sul mercato secondario ad un prezzo più basso rispetto a quello di emissione. In questo articolo proveremo a capire se questi bond a buon prezzo sono più convenienti delle nuove emissioni obbligazionarie (le quali, per la verità, stanno scarseggiando nel mese di agosto).

Bond a sconto possono essere sia i BTP emessi dallo Stato che i corporate che invece vengono emessi da società e banche. Ma a sconto ci possono essere anche le obbligazioni sovrannazionali come quelle collocate dalla BEI (Banca Europea degli Investimenti) o dalla Banca Mondiale e infine anche le obbligazioni in valute dei Paesi emergenti che però hanno un minimo di prospettive di crescita. Tutte queste obbligazioni sono a sconto se sul mercato secondario dove sono listate hanno un prezzo più basso rispetto a quello di collocamento.

Perchè alcune obbligazioni sono a sconto?

varie percentuali di sconto
Sul mercato secondario si trovano tante obbligazioni a sconto che solitamente hanno tutte cedola bassa

A questo punto il dubbio è più che legittimo chiedersi perchè ci sono obbligazioni che presentano prezzi di mercato che sono più bassi rispetto a quello di sottoscrizione e allo stesso valore di rimborso. Una spiegazione può riguardare le cedole.

Quelli a sconto sono bond ch quando vennero emessi sul mercati primario (dallo Stato nel caso dei BTP), presentavano cedola molto contenute e questo a causa delle condizioni di mercato di quel periodo. Ma di cedole contenute non c’è alcuna traccia da tempo e allora si può dedurre che che questi bond disponibili a sconto hanno una durata già datata e quindi si tratta di titoli a medio e lungo termine emessi in passato. Ad esempio questi sono i migliori BTP a lunga scadenza da comprare oggi sul mercato secondario (notare l’ammontare delle cedole).

Obbligazioni emesse nel 2020 con cedola dell’1% oggi è a sconto

Facciamo un esempio per meglio comprendere tutto. Delle obbligazioni che vennero emesso nel 2020 e nel 2021 (prima del rialzo dei tassi BCE e quindi prima dell’impennata dell’inflazione), raramente avevano cedola più alta dell’1% massimo 1,5%. Ora lo scenario è mutato e il costo del denaro è al 4,5%. Sul secondario queste obbligazioni, dal profilo molto alto, hanno un pricing più basso che, come si afferma tecnicamente, è sotto la pari.

Ebbene questo prezzo resta sotto la pari fino a quando il rendimento complessivamente offerto non si avvicina a quello di emissioni obbligazionarie più recenti che invece hanno una cedola alta (tra i BTP, ad esempio, non c’è che l’imbarazzo della scelta).

Visto che i rendimenti sono grossomodo gli stessi, e la leva è rappresentata del prezzo, quali sono i vantaggi del comprare obbligazioni a sconto sul secondario invece delle nuove emissioni?

In effetti le due opzioni potrebbero equivalersi ma la realtà non è questa.

Obbligazioni a 10 anni guadagnano il 7% per ogni calo dell’1% dei tassi

A spingere a comprare obbligazioni a sconto è la dinamica dei tassi. Non ci sono dubbi sul fatto che il costo del denaro sia vicino al picco tanto in Europa (BCe) quanto in Usa (FED). A partire dal 2024, prima in Usa e poi in Europa, avrà inizio la parabola discendente. Chi in quel momento ha titolo a sconto nel suo portafoglio, avrà la possibilità di realizzare un ottimo guadagno.

Di quanto? Anche qui facciamo un esempio. Se in portafoglio ci sono obbligazioni a 10 anni di vecchia emissione, ci sarà un guadagno del 7% in conto capitale ad ogni ribasso dell’1% dei tassi di interesse di mercato. Ovviamente vale il discorso opposto ossia se i tassi dovessero salire dell’1%, allora ci sarebbe una perdita del 7% in conto capitale. Ma lo scenario base è quello del ribasso dei tassi e questo è praticamente certo.