Dividendi di Eni
Dividendo Eni sull'esercizio 2025 (www.risparmioggi.it)

L’anticipazione c’era già stata in occasione dell’approvazione dei conti del primo trimestre 2025, ma ora è arriva anche l’ufficialità da parte dell’assemblea degli azionisti: il dividendo Eni 2026, relativo all’esercizio 2025, sarà sempre diviso in quattro tranche ma le singole cedole saranno di importo diverso. La scelta di procedere in questo modo è anche un effetto dell’incremento della remunerazione che, a sua volta, non permette più una distribuzione lineare tra le varie tranche. E in effetti con un dividendo pari ad un importo complessivo di 1,05 euro contro l’euro tondo a valere sull’esercizio 2024, la suddivisione paritaria non è più possibile.

Ma ammontare del dividendo Eni 2026 totale e delle singole tranche non sono state le sole decisioni dell’assemblea degli azionisti del Cane a Sei Zampe. C’è stata infatti anche la delibera sul nuovo piano di acquisto di azioni proprie che resterà valido fino ad aprile 2026. Insomma almeno due spunti operativi per chi sta considerando la possibilità di investire in azioni Eni.

Aumenta il dividendo Eni 2026: ammontare singole cedole e mesi di stacco

Sarà di 1,05 euro il dividendo complessivo di Eni sul 2025 in stacco nel 2026. 0,05 euro in più rispetto al dividendo Eni 2025 relativo al 2024. Proseguirà quindi il trend ininterrotto di rialzi della cedola che è in atto dall’esercizio 2021. Un rialzo progressivo visto che si è passati dagli 0,86 euro del 2021 agli 0,88 euro del 2022 per poi arrivare agli 0,94 euro a valere sul 2023 e appunto all’euro dello scorso esercizio.

Confermata la divisione in quattro tranche che però saranno di importo differente:

  • Prima tranche dividendo Eni 2026: 0,26 euro
  • Seconda tranche dividendo Eni 2026: 0,26 euro
  • Terza tranche dividendo Eni 2026: 0,26 euro
  • Quarta e ultima tranche dividendo Eni 2026: 0,27 euro

Per adesso non ci sono le date precise di stacco delle cedole che saranno rese note volta per volta. Ci sono però i mesi:

  • Prima tranche in stacco a settembre 2025
  • Seconda tranche in stacco a novembre 2025
  • Terza tranche in stacco a marzo 2026
  • Quarta tranche in stacco a maggio 2026

Il crono-programma degli stacchi è lo stesso degli ultimi anni e garantisce un flusso cedolare quasi unico nel suo genere in Italia (il solo altro titolo del Ftse Mib che divide il dividendo in quattro tranche è STM).

Tra l’altro considerando che il 19 maggio 2025, nell’ambito del Dividen Day 2025, è in programma lo stacco della quarta tranche del dividendo Eni 2025 (pari a 0,25 euro), la continuità con le cedole sull’esercizio in corso è pienamente garantita.

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Quanto renderebbe il dividendo Eni 2026?

Ragionando in ottica del tutto ipotetica, se il dividendo Eni 2026 dovesse essere staccato oggi, il suo rendimento ai prezzi attuali delle azioni Eni (13,47 euro la chiusura del 13 maggio) sarebbe pari al 7,8%. Un dividend yield decisamente alto che sarebbe anche frutto dell’andamento molto incerto tenuto dal titolo del Cane a Sei Zampe da inizio anno (praticamente invariato).

Per fare un paragone il rendimento da dividendo sulla cedola 2025 è pari al 7,42%.

Tutti gli ammontare e quindi anche i dividend yield sono al lordo. Per il netto c’è la tassazione dividendi da considerare che è al 26%.

Chi guadagna di più con il dividendo Eni 2026?

La domanda non è retorica. E’ ovvio che a guadagnare di più dallo stacco del dividendo Eni 2026 saranno gli azionisti che detengono le partecipazioni più significative. Ebbene tenendo conto che attualmente la Cassa Depositi e Prestiti ha in mano il 29,75% del capitale di Eni, sarà proprio il braccio operativo del MEF a mettersi in tasca un gruzzolo pari a 983 milioni euro. Ma quello della CDP è solo un braccio del controllo dello Stato sul colosso energetico.

C’è infatti anche il 2,084% che fa capo al Ministero dell’Economia e che, in base all’ammontare di 1,05 euro deliberato dall’assemblea degli azionisti si tradurrà in un assegno di 68,8 milioni di euro. In tutto, quindi, il dividendo Eni 2025 farà guadagnare allo Stato oltre 1,051 miliardi di euro.

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