L’apertura di un conto corrente estero è una scelta che molti italiani adottano, ma è fondamentale conoscere le normative in vigore. Ecco una guida completa per comprendere ogni aspetto di questa decisione, soffermandoci in particolare su come e quando fare la dichiarazione del conto corrente all’estero.

Dichiarazione conto corrente estero: il quadro RW

dichiarazione conto corrente estero

Aprire un conto corrente in un paese straniero è assolutamente lecito. Tuttavia, è essenziale garantire trasparenza verso l’amministrazione fiscale italiana, in modo da evitare possibili sanzioni.

Se un residente italiano decide di aprire un conto corrente o deposito all’estero, è obbligato a dichiararlo attraverso il quadro RW del proprio modello di dichiarazione dei redditi. Tale obbligo riguarda conti in qualsiasi Paese, sia esso membro dell’Unione europea o no.

Perché aprire un conto corrente all’estero

Molte persone scelgono di aprire un conto all’estero per beneficiare di condizioni economiche più vantaggiose o per specifici investimenti. Altri, invece, si trovano in questa situazione per necessità, lavorando o studiando in un altro Paese.

Con la digitalizzazione, molte banche offrono ora la possibilità di aprire un conto estero online. Il processo solitamente richiede la presentazione di documenti come passaporto, codice fiscale e documenti che attestino la provenienza dei fondi, in conformità con le leggi anti-riciclaggio.

Quando bisogna effettuare la dichiarazione del conto corrente estero

Il conto corrente estero diventa oggetto di dichiarazione quando si supera un valore massimo giornaliero di 15.000 euro in qualsiasi momento durante l’anno fiscale. Questo valore può variare, ma al momento della stesura di questo articolo, la soglia è stabilita in base all’articolo 2, comma 4-bis, del Decreto Legge n. 4/2014 e successive modifiche.

Il carico fiscale: l’Ivafe

Oltre alla dichiarazione, chi detiene un conto corrente all’estero potrebbe dover versare l’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie Estere (Ivafe). Questo tributo si applica sia ai conti correnti che ai libretti di risparmio e può variare a seconda delle specifiche circostanze.

Le eccezioni alla regola: i casi di esonero dalla dichiarazione del conto corrente estero

Esistono alcune circostanze in cui un conto corrente estero non deve essere dichiarato. Ad esempio, se il saldo annuo non supera mai 15.000 euro e la giacenza media non va oltre 5.000 euro, si è esenti dalla dichiarazione e dall’Ivafe.

Chi deve dichiarare il conto corrente all’estero?

La responsabilità di dichiarare non ricade solo su chi ha il conto a proprio nome. Chiunque abbia accesso e la possibilità di gestire un conto estero – anche se non è il titolare ufficiale del conto – è considerato come “beneficiario effettivo” e deve segnalare le informazioni attraverso il Quadro RW. Questo è particolarmente rilevante quando il conto è ufficialmente sotto un trust o una fondazione, ma una persona residente in Italia ha piena autorità su di esso.

Il sistema fiscale italiano ha ormai implementato strumenti avanzati per identificare rapporti bancari dei contribuenti all’estero. La cooperazione internazionale in materia fiscale ha portato alla creazione di reti come il CRS (Common Reporting Standard) e accordi come il FACTA tra USA e Italia. Questi strumenti mirano a combattere l’evasione fiscale internazionale attraverso lo scambio di dati tra nazioni. Un contribuente dovrebbe essere consapevole che l’omissione può essere facilmente identificata.

Omessa dichiarazione conto corrente all’estero: sanzioni

La mancata dichiarazione del conto estero può portare a gravi sanzioni. Alcune delle multe previste includono:

  • 250 € se il Quadro RW viene presentato in ritardo entro 90 giorni.
  • Una percentuale variabile (dal 3% al 15% o dal 6% al 30% a seconda del Paese) sull’importo non dichiarato.

Casi specifici: il conto Paypal va dichiarato?

È essenziale sapere che un conto Paypal, benché possa essere utilizzato in Italia, è considerato un prodotto finanziario estero. La sede legale di Paypal si trova in Lussemburgo, quindi le somme depositate potrebbero necessitare di una dichiarazione nel Quadro RW, in base alla giacenza media e ad altri criteri.

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A cosa pensare prima di scegliere un conto corrente estero

Prima di aprire un conto all’estero, considera:

  • La valuta locale per evitare perdite dovute al cambio.
  • L’inflazione e il tasso di interesse offerti.
  • La regolamentazione locale per gli stranieri.

Inoltre, quando selezioni una banca, assicurati di valutare la sua stabilità finanziaria guardando indici come il CET 1 Ratio, Total Capital Ratio e Non Performing Loans. Una banca robusta tende ad avere un CET1 Ratio di 10,5% o superiore.

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