italiani e ETF
Ricerca sulla diffusione degli ETF in Italia (www.risparmioggi.it)

Negli ultimi anni qualcosa è cambiato nel modo in cui i giovani italiani guardano al proprio futuro finanziario. Risparmiare “per quanto possibile” non è più sufficiente: la consapevolezza che investire possa davvero far crescere il capitale in modo più efficace rispetto ai conti correnti sta diventando sempre più diffusa. A dimostrarlo non sono opinioni, ma i dati emersi dalla ricerca People and Money 2025, realizzata da BlackRock con YouGov, che fotografa un’Europa in cui gli ETF stanno diventando la porta d’ingresso agli investimenti per una nuova generazione di risparmiatori.

E l’Italia? Il nostro Paese è tra i protagonisti di questo cambiamento, con una crescita significativa soprattutto nella fascia 18-34 anni.

ETF: cosa attira i giovani europei

Il successo degli ETF non nasce dal caso. Questo strumento, che replica in modo automatico un indice (come può essere uno composto da centinaia di azioni o obbligazioni), si distingue per tre caratteristiche particolarmente rivoluzionarie per chi muove i primi passi:

  • semplicità: niente strategie complesse, niente necessità di monitorare ogni singolo titolo. Un ETF fa il lavoro sporco per te, seguendo un intero mercato.
  • costi contenuti: i costi di gestione sono in genere molto più bassi rispetto ai fondi tradizionali, e questo nel lungo periodo può fare molta differenza.
  • accessibilità: oggi basta uno smartphone e poche decine di euro per iniziare. In più, grazie agli ETF frazionati, non è neppure necessario pagare tutto il fondo visto che si può limitare l’acquisto solo a una frazione.

Secondo la ricerca, in Europa quasi 33 milioni di persone investono già in ETF, e altri 21 milioni dichiarano di essere pronti a farlo nei prossimi 12 mesi. Il dato più rilevante però non è tanto questo ma il fatto tra questi nuovi investitori, oltre il 40% non ha mai acquistato ETF prima: un segnale chiaro che qualcosa sta cambiando dal basso, non dall’alto.

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I giovani italiani tra gli investitori di ETF più attivi

Con 2,4 milioni di investitori, l’Italia si colloca al quarto posto in Europa. Ma il dato più sorprendente della ricerca è un altro: gli ETF nel nostro Paese sono destinati a crescere del 50% entro l’anno, trainati proprio dai giovani.

La fascia 18-34 anni è quella che sta accelerando più rapidamente, con una crescita del 32% dal 2022 al 2025. Non solo: tra gli italiani che prevedono di iniziare o aumentare gli investimenti in ETF nei prossimi 12 mesi, più della metà (56%) sarà composta da persone alla loro prima esperienza. E altrettanti avranno meno di 44 anni.

È chiaro quindi che non si tratta di uno strumento per esperti, ma di una forma di investimento che sta conquistando soprattutto chi desidera cominciare con gradualità e buon senso.

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Il ruolo dell’educazione finanziaria: capire prima di fare

Se i giovani investono di più, è anche perché stanno maturando una nuova consapevolezza. Lo studio dimostra che a livello europeo, il 43% degli investitori ha iniziato a investire quando ha compreso che il denaro lasciato fermo tende a perdere valore nel tempo. In Italia la percentuale è leggermente più bassa (38%), ma in forte crescita.

Un altro dato significativo riguarda l’impatto della formazione: il 24% degli italiani ha iniziato a investire dopo una consulenza finanziaria professionale, mentre tra i giovani il fattore determinante è spesso la scoperta che non serve un grande capitale iniziale. Il 27% degli under 34, infatti, ha dichiarato di essersi avvicinato agli investimenti proprio grazie alla possibilità di cominciare con pochi euro.

Un risultato che evidenzia quanto sia cruciale continuare a diffondere cultura finanziaria, soprattutto tra chi inizia oggi.

ETF e digitalizzazione: investire come parte della vita quotidiana

Gli ETF piacciono ai giovani anche perché si adattano perfettamente al mondo digitale. L’accesso avviene tramite app intuitive, i costi sono chiari e trasparenti, e le operazioni si possono effettuare in pochi secondi. Come spiegato da Luca Giorgi, Head of Wealth Southern Europe di BlackRock, i canali digitali stanno contribuendo a una vera democratizzazione degli investimenti: ciò che un tempo era complesso e costoso oggi è a portata di mano.

La combinazione tra tecnologia e strumenti semplici come gli ETF sta quindi abbattendo barriere storiche, permettendo anche ai giovanissimi di entrare gradualmente nel mondo degli investimenti.

Investire piccole somme, ma con costanza

Non è una novità che una delle ragioni principali per cui i fondi passivi sono così apprezzati dalle nuove generazioni è la possibilità di creare PAC in ETF con versamenti regolari.

Partire con importi modesti — anche 20 o 30 euro — e mantenere continuità nel tempo può essere molto più efficace che cercare di indovinare il momento giusto per entrare sul mercato. Non serve prevedere il futuro: serve costruire abitudine e disciplina.

Secondo la ricerca, proprio questa modalità sta aprendo le porte degli investimenti a milioni di persone che prima si sentivano escluse. Un investimento piccolo ma regolare (ad esempio con i PAC di XTB bastano 10€) diventa un gesto naturale, simile al mettere da parte un pò di soldi ogni mese, ma con un potenziale di crescita maggiore.

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Investire comporta un rischio di perdita

Il nuovo volto dell’investitore giovane: consapevole, digitale e orientato al lungo periodo

Il ritratto che emerge è quello di un giovane investitore diverso rispetto al passato: meno intimidito dalla finanza, più curioso, più informato. Non cerca scorciatoie, ma strumenti semplici e trasparenti per valorizzare i propri risparmi.

Gli ETF funzionano perché rispondono esattamente a queste esigenze: permettono una diversificazione immediata, richiedono poca manutenzione, sono accessibili e convenienti.

Ecco perché, oggi, rappresentano uno dei punti di ingresso più naturali per chi vuole costruire un futuro finanziario solido, passo dopo passo. La ricerca di BlackRock YouGov ha confermato quello che era nell’aria da tempo.

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