Con il lancio del Buono 100, emesso il 24 giugno 2025, Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) celebrano il centenario dei buoni fruttiferi postali. Il prodotto promette un tasso lordo del 3% alla scadenza dei quattro anni, ma è riservato esclusivamente a “Nuova Liquidità” versata dopo il 20 giugno 2025. In questa analisi vedremo come funziona, quali requisiti impone, quali sono i pro e i contro rispetto ad altre soluzioni di risparmio a basso rischio.
Indice
Perché è stato emesso il Buono 100
Il Buono 100 nasce per celebrare i 100 anni dei BFP e, al tempo stesso, attrarre nuovi depositi sui Libretti Smart o Ordinari di Poste Italiane. Per ogni sottoscrizione CDP destinerà complessivamente 10 milioni di euro a tre progetti sociali selezionati dalla Fondazione CDP, somma che verrà ripartita in parte in modo uguale e in parte secondo le preferenze espresse dai sottoscrittori.
L’idea di legare un buono di risparmio a un’iniziativa di impatto sociale è inedita nel panorama dei prodotti postali e mira a rafforzare l’engagement dei clienti senza incidere sul rendimento promesso.
Chi può sottoscriverlo e come conferire la Nuova Liquidità
Il buono è disponibile soltanto in forma dematerializzata e in tagli da 50 euro e multipli. Per aderire occorre:
- Essere intestatari di un Libretto Smart (anche non abilitato online) o di un Libretto Ordinario;
- Apportare Nuova Liquidità tramite bonifici bancari, versamento di assegni o accrediti di stipendio/pensione entro il 4 settembre 2025, salvo chiusura anticipata della raccolta.
Le somme già presenti in altri libretti o conti BancoPosta possono essere spostate sul Libretto Smart esclusivamente con un girofondo interno. Se le risorse sono state depositate prima del 20 giugno 2025 non rientrano nel perimetro della Nuova Liquidità.
Buono 100: rendimento, tassazione e oneri
Il rendimento lordo è prefissato e maturato in un’unica soluzione alla scadenza del quarto anno: 3% annuo lordo, che corrisponde a un 2,625 % netto grazie all’aliquota agevolata del 12,5 % prevista per i BFP. Non sono previsti interessi periodici: il capitale cresce solo se il buono viene mantenuto fino alla fine, altrimenti si riceve la somma nominale priva di cedole.
Restano a carico del risparmiatore l’imposta di bollo annua (0,20%) sul valore complessivo dei buoni se supera i 5.000 euro, mentre il prodotto è esente da imposta di successione, beneficio non trascurabile in ottica di pianificazione familiare.
Rimborso Buono 100: quando è davvero flessibile?
Uno dei punti di forza dichiarati è la possibilità di rimborso in qualsiasi momento, anche parziale, sempre per multipli di 50 euro. Tuttavia, la flessibilità è solo sul capitale: se si chiede il rimborso prima di quattro anni non viene riconosciuto alcun interesse. Di fatto, quindi, chi ritira in anticipo si limita a utilizzare il buono come parcheggio di liquidità protetta, rinunciando al rendimento promesso. In un contesto di tassi variabili, questa caratteristica può servire da cuscinetto di emergenza, ma va valutata la perdita di potenziale guadagno rispetto a un deposito vincolato che riconosce cedole a cadenze prefissate.
Vantaggi reali e possibili criticità
Punti a favore
- Garanzia statale integrale su capitale e interessi, elemento distintivo rispetto ai conti deposito bancari soggetti al Fondo Interbancario (copertura 100.000 € per cliente).
- Tassazione di favore (12,5 %) e assenza di costi di sottoscrizione o gestione.
- Impatto sociale indiretto attraverso i 10 milioni devoluti da CDP ai progetti “Per l’Italia del futuro”.
Fattori da ponderare
- Rendimento unico a scadenza: chi ha un orizzonte inferiore ai quattro anni o teme un rialzo dei tassi può trovare soluzioni a cedola periodica più flessibili.
- Effetto inflazione: con un’inflazione superiore al 3 % annuo l’interesse reale rischia di essere nullo o negativo.
- Finestra temporale ristretta per la Nuova Liquidità: le somme già parcheggiate in Poste o presso altre banche prima del 20 giugno non sono idonee, costringendo a nuovi conferimenti.
Come sottoscrivere il Buono 100
Per cominciare, assicurati di avere un Libretto Smart attivo: se non è già abilitato alle funzioni dispositive online, basta passare in ufficio postale per completare la procedura.
In seguito, versa sul libretto la somma che intendi investire, tramite bonifico oppure con assegni, entro il 4 settembre 2025, ricordandoti di indicare la causale che ne certifichi la natura di “Nuova Liquidità”.
A quel punto, se il libretto è operativo online, puoi collegarti al sito di Poste Italiane o aprire l’app, scegliere il Buono 100 e seguire le istruzioni. In alternativa puoi chiedere l’emissione direttamente allo sportello esibendo documento d’identità e codice fiscale.
Inserisci quindi l’importo (deve essere un multiplo di 50 euro), conferma l’operazione e conserva la ricevuta dematerializzata che viene generata.
Qualche giorno dopo riceverai una mail da Poste, solo se hai già dato i consensi privacy, con il link per esprimere la tua preferenza sul progetto sociale al quale destinare parte del contributo collegato all’iniziativa.
Considerazioni finali
Il Buono 100 offre una combinazione di sicurezza statale e tasso del 3% lordo interessante nel segmento a basso rischio, a patto di mantenere l’investimento per l’intero quadriennio.
La platea ideale è chi dispone di nuova liquidità da immobilizzare per quattro anni, desidera protezione del capitale, tassazione agevolata e gradisce partecipare, seppur indirettamente, a un’iniziativa di impatto sociale.
Chi privilegia liquidità immediata, cedole periodiche o ha già capitale fermo su conti Poste deve invece valutare con attenzione alternative e costi opportunità, considerando che, in caso di recesso anticipato, il rendimento scende a zero.
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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.