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I buoni postali per minori sono uno strumento di risparmio esclusivamente pensato per i giovani, garantendo in certi casi di moltiplicare il capitale iniziale investito. Tale prodotto, con un rendimento del 6% alla scadenza (a metà ottobre 2023), viene offerto da Poste Italiane e ha una durata che va dai 16 ai 18 anni dalla sua sottoscrizione. Il risultato? Al raggiungimento della maggiore età, il beneficiario potrà avere a disposizione una somma che in alcuni casi potrebbe essere il doppio dell’importo inizialmente versato. La domanda che un paio di lettori ci hanno posto, però, è la seguente: i buoni fruttiferi per minori vanno dichiarati ai fini ISEE? La risposta è sì, ma procediamo con ordine.

Buoni postali per minori e non solo: vantaggi e caratteristiche principali

Da generazioni, i buoni postali hanno costituito una delle forme d’investimento più apprezzate dagli italiani. Distribuiti da Poste Italiane e emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, questi titoli hanno sempre rappresentato una forma di risparmio sicura. Anche se il tasso di rendimento non è più elevato come in passato, l’attrattiva dei buoni postali non sembra scemare.

La crisi economica e le sfide finanziarie derivanti dall’emergenza Covid-19 prima e dalla guerra in Ucraina poi, hanno rinnovato l’interesse verso investimenti sicuri, come quelli offerti da Poste Italiane.

Se dovessimo riassumere i principali vantaggi dei buoni in 4 parole chiave, queste sarebbero le seguenti:

  • Sicurezza: essendo garantiti dallo Stato Italiano, sono esenti da oscillazioni di mercato.
  • Costi ridotti: non presentano spese di commissione e vantano un indice di tassazione favorevole.
  • Facilità d’acquisto: per sottoscriverli, è sufficiente recarsi presso un ufficio postale con i documenti necessari.
  • Opzioni digitali: oltre alla tradizionale versione cartacea, è possibile richiedere buoni postali in formato digitale attraverso il sito web o l’App BancoPosta.

Come funzionano?

Questi buoni sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato. Sono destinati a bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni. A partire dal 5 ottobre 2003, questi buoni non possono essere cointestati. Maturano interessi fino al raggiungimento della maggiore età.

Per procedere con la sottoscrizione, è necessario presentarsi con codice fiscale, tessera sanitaria, e un documento di riconoscimento all’ufficio postale. È anche fondamentale portare i documenti del minore.

Differenza tra buoni cartacei e dematerializzati

Entrambi i formati presentano vantaggi quali:

  • Garanzia da parte dello Stato Italiano.
  • Tassazione agevolata al 12,5%.
  • Nessun costo di sottoscrizione.
  • Rendimento fisso crescente.
  • Investimento minimo di 50 €.

La principale differenza sta nella presenza fisica del buono: mentre la versione cartacea fornisce una ricevuta tangibile, la versione dematerializzata fa riferimento ad una registrazione contabile sul libretto postale.

Buoni postali per minori nell’ISEE

Una domanda comune riguarda la necessità di dichiarare questi buoni nell’ISEE. Come già anticipato, la risposta è sì. Si tratta di un patrimonio che deve essere inserito nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per evitare sanzioni. È cruciale considerare questo aspetto quando si decide di investire in un buono postale per un minore, dato che potrebbe influire su determinate agevolazioni fiscali.

Il possesso dei buoni postali, anche quelli per adulti, va dichiarato sempre ai fini ISEE, anche quando si tratta di buoni cointestati. In quest’ultimo caso, occorrerà dichiarare solamente la percentuale della quota di cui si è cointestatari: 25% (se ad esempio si è in 4 cointestatari), 33% (se si è in 3) e 50% (se si è in 2).