Finalmente arrivano indicazioni positive sulle immatricolazioni auto di Stellantis in Italia: per la prima volta da tanto tempo le vendite del colosso italo-francese sono cresciuti molto di più rispetto a quelle del mercato. Un balzo a doppia cifra con un rialzo a singola cifra sono un buon biglietto da visita per le azioni Stellantis in vista dell’apertura degli scambi. Il titolo incassa un potenziale assist positivo che se, nel caso in cui dovesse concretizzarsi, permetterebbe alla quotata automotive di rafforzare l’abbozzo di tendenza rialzista già emerso nella seduta di borsa ieri.
Quella di metà settimana, infatti, è stata una sessione da incorniciare per le azioni Stellantis con un secco +3,15% a quota 8,14 euro che è valso il primato sul Ftse Mib. E i frutti di questo ritrovato spirito positivo sembrano intravedersi anche nelle performance a medio termine: grazie al rally di ieri, infatti, ora le quotazioni di Stellantis risultano apprezzate dell’1,6% rispetto a un mese fa.
L'”idea speculativa” è capire se i buoni dati sulle immatricolazioni auto possano spingere gli investitori a comprare ancora oppure se, al contrario, prevalga la tendenza a realizzare i recenti profitti.
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Focus sulle immatricolazioni auto di Stellantis a settembre 2025
Il mercato automobilistico italiano ha chiuso settembre 2025 con un incremento moderato delle immatricolazioni (+4,1% a 126.679 unità), ma i dati cumulati dei primi nove mesi restano in territorio negativo (-2,9% a 1,17 milioni di vetture).
In questo scenario, Stellantis ha conseguito una performance nettamente superiore: 33.946 immatricolazioni, pari a una crescita del 15,5% su base annua, con una quota di mercato che si è attestata al 26,8% (+2,7 punti percentuali). L’andamento positivo è circa tre volte superiore a quello del mercato e rafforza il posizionamento del gruppo in Italia, primo mercato europeo per volumi Fiat e tra i principali in assoluto per il gruppo.
La dinamica positiva evidenziata da Stellantis è stata sostenuta da una combinazione di volumi e qualità del portafoglio:
- Fiat Panda si è confermata leader assoluta con il 6,1% del mercato
- Jeep Avenger ha consolidato la sua leadership nel segmento SUV compatti con il 3,8%
- Alfa Romeo e Citroën hanno registrato incrementi rispettivamente del 39% e di 2 pp
Il mix positivo – citycar ad alto volume e SUV a margine più elevato – lascia intendere un impatto favorevole sui margini operativi.
Sul fronte dei canali, Stellantis ha incrementato la quota nel mercato privati al 24,1% (+1,4 pp) e ha registrato un vero e proprio balzo nel noleggio a lungo termine (28,3%, +9,8 pp). Questi due segmenti, storicamente più stabili e con contratti a maggiore visibilità sui flussi di cassa, rafforzano la sostenibilità dei ricavi. Viceversa sono risultate in flessione le auto-immatricolazioni (-7,6 pp). Questo dato vaa comunque interpretato positivamente: si tratta infatti di un canale a basso margine, spesso utilizzato per gonfiare artificialmente i volumi. La riduzione può essere intesa come sintomo di maggiore attenzione alla profittabilità.
Passando dal retail al commercial, il segmento dei veicoli commerciali leggeri (LCV) ha conferma il suo ruolo chiave nella strategia di Stellantis. Fiat Professional ha immatricolato 4.730 unità a settembre (+3,4 pp di quota), mantenendo nel cumulato YTD una penetrazione del 26,7% (+2,5 pp) in un mercato che complessivamente cala del 5,6%. Considerata la marginalità mediamente più elevata di questi prodotti, i risultati di Fiat Professional rappresentano un driver addizionale di redditività per il gruppo.
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Cosa fare con le azioni Stellantis dopo le immatricolazioni?
Dal punto di vista degli investitori, i dati di settembre suggeriscono tre direzioni principali:
- c’è una effettiva espansione dei margini operativi: il miglioramento del mix (SUV, premium e LCV) unito alla riduzione delle auto-immatricolazioni dovrebbe tradursi in margini EBIT Automotive più solidi rispetto alla media di mercato
- il cash flow diventa più visibile: l’espansione nel canale noleggio a lungo termine garantisce flussi ricorrenti e più prevedibili, riducendo la volatilità tipica della domanda retail.
- c’è la conferma della leadership domestica: in un contesto europeo caratterizzato da pressioni regolatorie e incertezza sulla transizione all’elettrico, il mantenimento di una quota superiore al 25% in Italia fornisce a Stellantis un “cuscinetto competitivo” che può rafforzare la leva finanziaria sui mercati principali.
Sul piano borsistico, i dati italiani potrebbero rappresentare un catalizzatore positivo nel breve termine. La sovraperformance rispetto al mercato domestico, se confermata anche in altri Paesi chiave (Francia, Spagna, Germania), rafforzerebbe le attese di utili resilienti nel 2025. Gli analisti potrebbero rivedere al rialzo le stime su margini e free cash flow, in particolare se l’espansione nei SUV e nei veicoli commerciali troverà riscontro anche a livello europeo.
Restano ovviamente i soliti nodi: dalle difficoltà strutturali, alla presenza di troppi brand (ben 14) nella flotta fino al problema sovraproduzione che, proprio di recente, ha portato a molti stop negli impianti europei, compresi quelli italiani.-
In borsa l’azienda ha una capitalizzazione di oltre 23,5 miliardi di euro mentre le azioni trattano a P/E ratio 2025 di 51,6x. Netto il predominio delle view prudenziali: ben 16 consigli neutrali (neutral o hold) su un totale di 25 coperture attive. Due solo buy annullati da altrettanti sell. Più promettente il potenziale di upside: assumendo un prezzo obiettivo medio a 9,32 euro, lo spazio di possibile rialzo è del 14,6%.
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