Netflix e trimestrale
Previsioni trimestrale Netflix (www.risparmioggi.it)

Grande attesa tra gli investitori per la pubblicazione della trimestrale di Netflix. L’appuntamento è in agenda domani e, almeno per adesso, non sembra esserci tanta effervescenza sul titolo o almeno non c’è quell’esuberanza delle grandi occasioni. A dirlo sono i numeri con le azioni Netflix che alla vigilia dei conti trimestrali si muovono in area 1200 dollari in ribasso dell’1% rispetto a una settimana fa e piatte nel raffronto mese su mese. Per quello che riguarda questo secondo parametro, la “colpa” è tutta della robusta discesa registrata dalle quotazioni a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre a cui ha poi fatto seguito il recupero della seconda settimana sempre di ottobre e quindi l’attuale assestamento. Allargando il frame temporale, l’impressione è che le azioni Netflix continuino ad essere schiacciate in una sorta cassa ribassista, incapaci di riportarsi nell’area dei massimi raggiunti lo scorso luglio a quota 1.340 dollari.

E’ proprio in questo contesto, l’idea speculativa che potrebbe essere balzata nella mente di molti trader, è connessa proprio con la prossima diffusione della trimestrale. I conti basteranno per riportare hype sul titolo oppure, alla fine, si tratterà di evento privo di impatto? Per azzardare una risposta a questo interrogativo, i trader dovrebbero valutare le previsioni sulla trimestrale Netflix e non solo attendere la pubblicazione dei risultati reali perchè quando ciò avverrà i giochi potrebbero già essere stati fatti.

Previsioni trimestrale Netflix: ecco cosa dice il consensus

Per il terzo trimestre 2025 di Netflix, gli analisti vedono ricavi a quota 11,51 miliardi di dollari in aumento del 17% anno su anno e un utile ante-imposte in area 3,5 miliardi di dollari, il 30% in più rispetto al terzo trimestre 2025. Di conseguenza l’utile per azione EPS viene visto a 6,97 dollari, anche esso in rialzo. A sostenere questo dato dovrebbe essere il rialzo dei margini operativi che, nel periodo di riferimento, dovrebbero essere pari al 31,5%.

Due le annotazioni che si possono fare sulla base di questi dati: il rialzo dei ricavi andrebbe a confermare il trend positivo emerso già nei primi sei mesi dell’anno mentre quello dell’utile operativo consentirebbe di avvicinare ancora di più i target previsionali relativi a tutto esercizio 2025 che sono fissati a 13,6 miliardi di dollari. Sempre in merito alle stime su tutto l’anno, quelle dei ricavi sono invece a 45,1 miliardi di dollari. Obiettivi ambiziosi che, semmai ce ne fosse stato bisogno, confermano la capacità di Netflix di ottenere ottimi flussi di cassa nonostante le insidie dei competitors.

Focalizzando l’analisi solo sulla raccolta pubblicitaria, il fatturato da essa derivante dovrebbe più che raddoppiare, passando da 306 a 662 milioni di dollari. Uno schiaffo in faccia a tutti i dubbi che forti si erano levati quando il colosso dello streaming aveva deciso di lanciare piani con pubblicità ad un costo minore in modo tale da attrarre anche quelle fasce di utenti che non potevano permettersi di sostenere il nuovo e più alto costo dell’abbonamento senza pubblicità. A distanza di mesi da allora, la verità è che oramai gli abbonamenti con pubblicità (e i ricavi da essi derivati) sono una delle leve di crescita più importanti del colosso dell’intrattenimento.

Da ciò ne consegue che proprio il dato sull’advertising possa essere uno dei più attenzionati tra i vari parametri della trimestrale di Netflix, al pari, se non di più, di quello relativo agli abbonati. Anche l’andamento dei nuovi segmenti a partire dal gaming potrebbe finire sotto ai riflettori, attestando, nei fatti, un vero e proprio cambio di paradigma nella valutazione: non più focus quasi unico solo sul numero degli abbonati (se cresce in modo esponenziale bene, altrimenti no) ma anche sulla monetizzazione e sull’engagement complessivo. Cosa implica questa trasformazione? Semplicemente più centralità per i dati trimestrali su fatturato (anche per area), margini e prestazione dei contenuti.

Questi potrebbero essere gli aspetti da tenere d’occhio al momento della pubblicazione della trimestrale di Netflix.

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Cosa fare con le azioni Netflix in attesa della trimestrale?

Non diamo consigli di investimento ma ci limitiamo a ripotare alcuni dati reali. Il primo è il trend da inizio anno: quasi +20% per i prezzi delle azioni Netflix con i minimi annui raggiunti a inizio aprile che sono lontani. Il secondo riguarda l’analisi tecnica: i prezzi sono sopra l’area di supporto tra 1.100 e 1.150 dollari, quindi, il giusto assist, potrebbe favorire movimenti long. Il terzo fa invece riferimento al posizionamento degli analisti: ci sono 48 coperture sul titolo e di queste ben 24 sono bullish (rating buy) e solo 2 sell (vendere); in mezzo una raffica di giudizi tra il neutrale (hold) e l’accumulate. Il prezzo obiettivo medio è di 1.350 dollari con upiside del 12% nel confronto con i prezzi attuali. Sembra quindi esserci un certo ottimismo sulle prospettive delle azioni Netflix. La speculazione è capire se la trimestrale può o no essere l’assist atteso.

Conti migliori delle attese su ricavi, utile e EPS potrebbero essere un bel segnale mentre conti deludenti non lo sarebbero.

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