Il fenomeno delle meme stock (azioni meme) sembrava un capitolo chiuso della storia dei mercati finanziari. Dopo l’esplosione del 2021, quando milioni di piccoli investitori coordinati sui social media fecero tremare fondi hedge e colossi di Wall Street, la narrativa si era spenta. Eppure, come spesso accade in finanza, ciò che sembrava archiviato torna inaspettatamente. È il caso del Roundhill Meme Stock ETF (MEME), riportato in vita dopo quasi due anni di assenza.
La notizia ha immediatamente riacceso il dibattito: si tratta di un segnale di nuova euforia sui mercati o di un campanello d’allarme ossia preludio a una possibile inversione del ciclo azionario?
Indice
L’ETF MEME torna sul mercato
Il Roundhill MEME ETF è tornato a quotarsi con lo stesso nome e lo stesso ticker del suo predecessore, MEMEm chiuso nel 2023. All’epoca, il fondo era stato liquidato per mancanza di interesse: i flussi in entrata si erano esauriti insieme all’attenzione degli investitori retail. La moda era insomma finita. Oggi, invece, il contesto appare nuovamente favorevole a un revival, complice il ritorno di volatilità e la riscoperta delle azioni più speculative da parte di una generazione di trader sempre più attiva online.
Il nuovo ETF MEME ha debuttato un volume di scambi significativo: circa 9 milioni di dollari nelle prime ore di negoziazione. E’ presto per fare bilanci ma c’è già un primo dato certo: l’appeal sul tema non è svanito. Il suo principale titolo in portafoglio è Opendoor Technologies, un nome che da solo evoca le dinamiche tipiche delle meme stock: volatilità estrema, narrativa social e un mix di speranza e ironia che trascende la logica dei fondamentali. I numeri dicono tantissimo: +40% la performance di questo titolo su base mensile ma soprattutto…+976% quella da inizio 2025.
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Le caratteristiche del nuovo ETF MEME
Il nuovo ETF MEME non è la copia del vecchio. Roundhill ha deciso di trasformare completamente la sua struttura, abbandonando il modello passivo e passando a una gestione attiva.
Nella versione originaria, l’ETF replicava un indice che selezionava titoli con alto short interest e forte presenza sui social, ribilanciando il portafoglio due volte al mese. In pratica, si trattava di una fotografia periodica del sentiment online. Il nuovo approccio, invece, prevede un aggiornamento continuo: le posizioni potranno essere riviste ogni settimana, o persino più spesso, a seconda dei movimenti di mercato e dell’attenzione social.
Grazie a questo nuovo modello, l’ETF potrà reagire in modo più rapido e deciso ai cambiamenti di momentum. Un punto certamente a favore rispetto alla prima versione perchè dopo la tempesta sulle meme coin e i tanti trader che si sono bruciati, è oramai chiaro che in questo settore le tendenze sono capaci di nascere e morire nell’arco di pochi giorni. Il nuovo ETF MEME sembra recepire questa maggiore consapevolezza dotandosi degli strumenti più idonei per cavalcare le onde dell’hype prima che si vadano a perdere.
Segnale di euforia o alert su prossima inversione?
Il rilancio del MEME ETF ha inevitabilmente evocato i ricordi del passato. Quando la sua prima versione fu lanciata era il dicembre 2021 e il mercato azionario americano era ai massimi. Poco dopo, la musica cambiò: a gennaio 2022 iniziò un bear market che avrebbe portato l’S&P 500 alla peggior performance annuale dalla crisi del 2008.
Perchè stiamo citando questo aspetto del primo ETF MEME? Perchè secondo alcuni analisti, la coincidenza non è casuale. Ad Jonathan Krinsky, strategist tecnico di BTIG, ritiene che l’irruzione del mercato di prodotti simili tenda a coincidere con le fasi terminali dei cicli super-rialzisti. Ora è vero che in finanza le performance passate non sono mai garanzia di quelle future, ma è innegabile che ci sia un precedente bello pesante.
E in effetti senza scomodare analisti e strateghi, l’idea stessa di un ETF dedicato alle azioni meme può essere interpretata come un termometro del sentiment: quando il mercato si sente abbastanza sicuro da celebrare la speculazione, spesso è già vicino a un punto di saturazione.
Per stemperare il pessimismo va evidenziato che oggi lo scenario è ben diverso da quello del 2021. Ci sono però alcuni elementi che si stanno ripresentando a partire dal boom dei volumi sulle migliori piattaforme di trading online fino ad arrivare alla riapparizione di figure carismatiche come Roaring Kitty che stanno riprendendo tutta la vecchia narrativa del Davide contro Golia.
In questo clima, il MEME ETF potrebbe fungere da barometro dell’umore collettivo: nelle fasi in cui i suoi flussi cresceranno, è probabile che l’appetito per il rischio si stia ampliando mentre i momenti di contrazione potranno essere il segnale che il boom stia per finire.
Considerando questo contesto, più che un investimento strategico di lungo periodo, l’ETF MEME si presenta come uno strumento tattico, adatto a quei trader d’avventura che vogliono esporsi a dinamiche speculative e rischiose ma in modo diversificato e controllato.
📊 Scheda tecnica – Roundhill MEME ETF
- Nome completo: Roundhill Meme Stock ETF
- Ticker: MEME
- Società di gestione: Roundhill Investments
- Tipologia: ETF azionario tematico (attivamente gestito)
- Data di rilancio: Ottobre 2025
- Commissione di gestione: 0,69% annuo (stimato)
- Valuta di denominazione: USD
- Borsa di quotazione: NYSE Arca
Composizione indicativa del portafoglio a ottobre 2025:
Titolo | Peso stimato | Settore | Caratteristica distintiva |
---|---|---|---|
Opendoor Technologies (OPEN) | 10–12% | Immobiliare digitale | Alta volatilità e forte presenza social |
Plug Power (PLUG) | 8–10% | Energie alternative | Forte short interest, narrativa “green” |
Applied Digital (APLD) | 6–8% | Data center / AI | Titolo a tema tecnologia emergente |
GameStop (GME) | 5–7% | Retail / Gaming | Simbolo originario della saga meme stock |
AMC Entertainment (AMC) | 4–6% | Media / Cinema | Tra i titoli più discussi nelle community online |
Altri (10–15 nomi) | 55% | Vari | Selezionati per momentum e buzz social |
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