lingotti di rame e grafico a candele
Previsioni prezzo rame 2026-2027 (www.risparmioggi.it)

Il tracollo registrato dal prezzo del rame a fine luglio per effetto delle decisioni americane sui dazi da applicare all’oro rosso è già adesso un lontano ricordo. Lo sarà ancora di più nel 2026 e nel 2027 se le previsioni aggiornate sulla materia prima dovessero effettivamente concretizzarsi. Bank of America, prendendo atto della ritrovata forza rialzista del COPPER, ha migliorato i target sui prezzi sia per il prossimo anno che per quello successivo. Qualcuno potrebbe ora obiettare che le stime fornite da BofA siano troppo avanti sulla linea temporale e quindi il loro margine di incertezza sia alto.

Verissimo ma siamo praticamente ad ottobre e già oggi ci sono chiari segnali sul fatto che il prezzo del rame abbia ripreso a crescere. Attualmente il contratto future sul rame quotato sul Comex (Copper Futures) scambia a 4,9 dollari per libbra ossia il 5,5% in più rispetto a un mese fa. Il grafico dice che dal momento in cui il prezzo del rame crollò a 4,35 dollari nella drammatica seduta del 31 luglio, la commodity ha poi intrapreso, all’inizio non senza difficoltà, la strada del recupero che è culminata nel raggiungimento dei prezzi attuali. Ebbene, in base alle previsioni 2026-2027 di BofA, questa dinamica rialzista potrebbe essere solo all’inizio.

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Previsioni rame 2026: perchè BofA vede un forte rialzo

L’attuale recupero messo a segno dal rame rispetto ai minimi di luglio è stato supportato soprattutto da fattori tecnici. Da alcune settimane però stanno emergendo una serie di catalizzatori che rientrano più che altro nell’analisi fondamentale. Sono questi potenziali driver ad aver spinto gli analisti della banca americana ad alzare le previsioni 2026 sul prezzo del rame.

Prima di analizzarli parliamo però di numeri che, alla fine, sono quelli ad interessare agli investitori. Secondo BofA il prezzo del rame nel 2026 dovrebbe attestarsi su una media di 11.313 dollari per tonnellata. Si tratta di un livello decisamente più alto rispetto ai 10.356 dollari per tonnellata delle quotazioni attuali ma anche più alto dell’11% rispetto alla precedente previsione elaborata dalla stessa banca Usa. BofA ha quindi migliorato se stessa nelle previsioni 2026 sul rame. Questo è forse il segnale bullish più potente che possa esistere. Ma come mai questo ritrovato entusiasmo sull’oro rosso?

Come accennavamo in precedenza, c’è l’analisi fondamentale di mezzo. Secondo gli esperti due diversi fattori concomitanti rischiano di creare un quadro perfetto per la prosecuzione del rialzo del valore del rame nel prossimo anno. Da un lato una serie di interruzioni nell’offerta a causa di problemi di produzione nei grandi giacimenti mondiali e dall’altro una domanda che continua a restare molto alta rivelando una forte resilienza. Combinando i due fattori emerge la classica situazione che più si abbina con un andamento rialzista di una commodity: potenziale calo dell’offerta e domanda sempre alta.

Ma quali sono questi problemi operativi nell’offerta? Ebbene anche su questo punto il rischio è quello di una “tempesta” perfetta perchè in realtà sono quasi tutti i più grandi giacimenti mondiali di rame ad essere alle prese con difficoltà più o meno ampie: dal Grasberg in Indonesia fino a El Teniente in Cile passando per Kamoa Kakula nella Repubblica Democratica del Congo. Il punto è che, contrariamente a quello che avvenne in passato, questa volta rischia di non esserci neppure l’effetto compensazione visto che il giacimento Cobre Panama di First Quantum, contrariamente alle aspettative non ha ripreso la sua attività e il progetto Quebrada Blanca II di Teck sta accumulando ritardi su ritardi.

Per quello che invece riguarda la domanda, le prospettive restano toniche grazie al rialzo della spesa per la rete elettrica in Cina, sostenuto dalla forte richiesta dei settori AI e rinnovali, e dalla stessa Europa dove, dopo mesi, il fabbisogno di rame è tornato a crescere.

Rialziste anche le previsioni rame 2027

Se si considera che le stesse scorte presso il London Metal Exchange sono eccezionalmente basse, non c’è da stupirsi a vedere incrementate anche le previsioni 2027 sul prezzo del rame. Di rischio “stretta dei prezzi” si parla apertamente nel report di BofA. E in effetti con un target alzato a 13.501 dollari nel 2027 ossia il 12,5% in più rispetto alla valutazione precedente e un massimo fino a 15.000 dollari per tonnellata (ossia 6,8 dollari per libbra contro i 4,9 dollari attuali) viene davvero da pensare che l’oro rosso possa avvitarsi in una spirale rialzista perfetta. Anche perchè se prima gli analisti citavano solo le difficoltà nella produzione da parte delle miniere, ora ci aggiungono anche l’aumento dei costi di trattamento e raffinazione e il fatto che la tradizionale capacità sovraproduttiva della Cina non sia sufficiente a sostenere una produzione ad un costo competitivo.

Insomma nel 2027 un quadro rialzista sul prezzo del rame ancora più bullish di quello previsto nel 2026.

Le cose vanno chiamate con il loro nome: le previsioni sul rame per i prossimi anni sono rialziste perchè ci sono sempre più palesi problemi nella catena di approvvigionamento minerario.

Come sfruttare le previsioni bullish sul prezzo del rame

Previsioni bullish sul prezzo del rame per il 2026 e 2027, quindi, ma come sfruttare questa prospettiva? Dipende da quelli che sono i propri obiettivi di investimento.

Il rame non è l’oro e quindi non esiste la possibilità di comprare lingotti (per farne cosa poi???).

Chi ha un approccio speculativo teso a sfruttare la volatilità può però operare con strumenti di tipo derivato come i contratti per differenza che consentono di fare trading al rialzo (long) e al ribasso (short) senza possesso del sottostante. I CFD sul rame sono strumenti a leva che amplificano la portata del trade facendo però aumentare anche il rischio corso. Tutti i migliori broker CFD coprono anche il rame. Se l’asset è lo stesso, le condizioni applicate sono però diverse. I CFD non hanno commissioni e il guadagno della piattaforma è con gli spread. Tra i broker che permettono di fare trading con i CFD rame a spread bassi ci sono:

Il discorso però cambia se l’ottica non è trading ma investing. In questo caso i CFD sarebbero inutili e addirittura controproducenti. Se l’obiettivo è investire sul lungo termine sul rame allora è ad ETF e azioni delle compagnie minerarie e estrattive che è meglio guadare. Grazie al crollo di fine luglio, i migliori ETF rame sono diventati più accessibili. Per quello che invece riguarda le azioni, proprio BofA per tenere conto del miglioramento delle previsioni sui prezzi del COPPER per il 2026/2027, ha di recente rivisto al rialzo il prezzo obiettivo di alcuni tra i più importanti player del settore. Ad esempio il target price sul colosso polacco KGHM è stato incrementato a 236 zloty dai precedenti 200 mentre quello delle azioni Atalaya a 710 pence dai precedenti 600.

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