Nessun dividendo è stato staccato nell’ultimo lunedì di settembre e così, con il mese oramai chiuso, l’attenzione degli investitori è già rivolta ai prossimi dividendi. Gli stacchi delle cedole trimestrali di Eni e STM avvenuti il 22 settembre scorso, hanno fatto riscoprire il gusto del reddito passivo derivante dai dividendi. Era da tempo, infatti, che non si tenevano stacchi di dividendi del Ftse Mib. Tra l’altro proprio la remunerazione delle cedole trimestrali di Eni e STM ha ufficialmente inaugurato, per ovvie ragioni di calendario, la fase dei dividendi d’autunno che dovrebbero trovare la sua massima concretizzazione nel mese di novembre. Bisognerà quindi attendere tutto ottobre per rivedere in stacco dei dividendi del Ftse Mib.
L’attesa, però, sarà premiata tenendo conto dell’identità delle quotate che torneranno a remunerare gli azionisti. Tra i prossimi dividendi l’autunno, infatti, ci potrebbero essere quelli di Unicredit e di Poste Italiane ossia le due big del settore finanziario italiano. E sempre restando tra i finanziari non è da escludere che annunci sullo stacco dei dividendi possano arrivare anche da Banco BPM, da Intesa Sanpaolo e da Banca Mediolanum. In tutti i casi si tratterebbe di cedole a titolo di acconto sull’esercizio 2025 in corso.
Per adesso si tratta solo di anticipazioni mentre l’ora della verità sarà l’approvazione dei conti dei primi nove mesi 2025. Con il termine al 30 settembre del terzo trimestre, infatti, le società che abbiamo citato riuniranno i loro consigli di amministrazione e proprio in quell’occasione potrebbero esserci delibera sullo stacco di un acconto sul dividendo.
Per adesso di certe ci sono solo due cedole. E da qui partiremo.
I due prossimi dividendi già fissati
Con un mese di ottobre che, per questioni di calendario, è stato sempre latitante in materia dividendi, per ritrovare le prossime cedole sarà necessario attendere novembre. I punti fermi del mese sono due: Inwit e Mediobanca. La prima il 24 novembre procederà con lo stacco del suo dividendo straordinario di 21,47 centesimi.
Per quello che invece riguarda Piazzetta Cuccia, al netto dell’inevitabile processo di integrazione con Monte dei Paschi, resta in ballo lo stacco del saldo sul dividendo relativo all’ultimo esercizio. Non bisogna infatti dimenticare che uno degli ultimi atti dell’ormai dimissionario consiglio di amministrazione della banca presieduto da Nagel è stata la definizione della proposta di dividendo unitario che è stato fissato a 1,15 euro per azione. Ora tenendo conto che Mediobanca ha già staccato un acconto sulla cedola pari a 0,56 euro, il saldo sarà di 0,59 euro. Già fissate le date di remunerazione: stacco il 24 novembre e pagamento dal 26 novembre.
Quindi abbiamo già due appuntamenti con gli stacchi per il 24 novembre.
E’ molto probabile che su quella data possano convergere anche tutta una serie di dividendi di big del settore bancario.
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I prossimi dividendi di Unicredit e Poste Italiane
Ad ottobre la maggior parte delle quotate del settore bancario di Piazza Affari riunirà il consiglio di amministrazione per procedere all’approvazione dei conti dei primi nove mesi dell’esercizio.
Unicredit lo farà il 27 ottobre e proprio in quella circostanza potrebbe essere annunciato un acconto sul dividendo che verrebbe distribuito a novembre. Tecnicamente si tratterebbe della prima tranche del dividendo Unicredit 2026 relativo all’esercizio 2025. Perchè c’è ottimismo circa questa possibilità? Piazza Gae Aulenti ha di recente alzato la guidance sul 2025 e, grazie al rally del 65% messo a segno da inizio anno, è arrivata a toccare una market cap pari quasi 107 miliardi di euro. Tenendo conto che proprio oggi si è chiusa la Prima Tranche del Residuo SBB 2024 (programma di acquisto di azioni proprie) che era stato avviato lo scorso 25 luglio 2025 e che la seconda e ultima tranche del residuo SBB 2024 inizieranno appena possibile dopo la pubblicazione dei conti del terzo trimestre 2025, non ci sarebbe da stupirsi se la banca decidesse di riconoscere un acconto sul dividendo. Del resto lo ha già fatto lo scorso anno quando dei 2,4025 euro euro per azione di cedola totale, 0,9261 euro vennero staccati a novembre 2024 proprio a titolo di acconto.
Tra i prossimi dividendi d’autunno anche la prima tranche di Poste Italiane. La quotata gialla ha convocato per il 12 novembre 2025 il consiglio di amministrazione per l’approvazione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2025. In quella circostanza ci potrebbe essere delle indicazioni proprio sulla cedola a titolo. L’ottimo stato di salute della quotata da un lato e i precedenti storici dall’altro rendono tranquillamente concretizzabile questa prospettiva. Da inizio anno le azioni Poste Italiane si sono apprezzate del 46% con conseguente rafforzamento della capitalizzazione di mercato ora pari a quasi 27 miliardi di euro. Grazie alla forte crescita degli ultimi anni, alla visibilità sui flussi di cassa futuri e alla riuscita ottimizzazione del capitale di gruppo, il management ha strutturalmente aumentato il payout ratio dal precedente 65% al 70% per tutta la durata del piano industriale in essere fino al 2028.
In questo contesto la presenza di acconto sul dividendo Poste Italiane 2026, relativo all’esercizio 2025, sarebbe uno sbocco naturale. Come detto c’è poi la tradizione: lo scorso 24 novembre Poste staccò l’acconto sul dividendo 2025 pari a 0,33 euro (cedola totale 1,08 euro).
Gli altri possibili annunci sui dividendi di novembre 2025
Unicredit e Poste Italiane potrebbero essere solo due delle big alle prese con lo stacco di dividendi in autunno. Molto probabili sono anche acconti da parte di Intesa Sanpaolo (e qui le previsioni sul dividendo Intesa SP 2026 molto robuste), Banco BPM e Banca Mediolanum.
Fuori dal settore bancario/finanziario ci potrebbero essere cedole a titolo di acconto anche da parte di utility come Terna, farmaceutici come Recordati e petroliferi come Tenaris. I precedenti sostengono questa ipotesi. Bisognerà solo attendere i consigli di amministrazione di ottobre sui conti dei primi nove mesi 2025 per capire se sarà davvero così.
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