ritenuta interessi bfp
Cosa dice la recente sentenza sulla ritenuta fiscale sugli interessi dei BFP (www.risparmioggi.it)

Una recente ordinanza del Tribunale di Marsala ha chiarito un punto cruciale: la ritenuta del 12,5% sugli interessi dei Buoni Fruttiferi Postali va applicata al momento del rimborso, non anno per anno. La decisione ha accolto il ricorso di due risparmiatrici e ha quantificato un ammanco importante rispetto a quanto incassato. Poste è stata condannata a versare le differenze oltre a spese e perizia. Il tema non è solo tecnico: parliamo di come e quando viene tassata la crescita del capitale.

Ritenuta interessi BFP: cosa ha stabilito il giudice

Il tribunale ha ritenuto non conforme trattenere ogni anno la ritenuta del 12,5% sugli interessi maturati dai BFP. La norma primaria richiede che l’imposta sia prelevata una volta sola, al riscatto del buono. In pratica: gli interessi dovrebbero capitalizzare per intero fino alla scadenza o al rimborso; solo allora si applica la ritenuta. Quando la ritenuta viene sottratta anno per anno, il capitale su cui maturano gli interessi futuri risulta artificialmente più basso, e il montante finale scende.

Perché la ritenuta “anno per anno” penalizza

Immagina un buono che produce interessi ogni anno. Se la ritenuta viene tolta subito, la somma che rimane a lavorare l’anno successivo è più piccola: perdi una parte dell’effetto interesse su interesse. Su durate medio-lunghe questo meccanismo erode migliaia di euro. Non sorprende che, nel caso esaminato, la differenza stimata tra calcolo corretto e calcolo “anno per anno” sia risultata molto rilevante. Il principio è generale: la tassazione differita al rimborso preserva la piena capitalizzazione.

Ritenuta fiscale su interessi BFP: chi può essere interessato (e cosa cambia in pratica)

Sono potenzialmente toccati i risparmiatori che hanno:

  • BFP rimborsati con tassazione applicata annualmente sugli interessi;
  • Titoli ancora in essere per i quali vogliono verificare come Poste ha calcolato la ritenuta nel tempo.

L’ordinanza di Marsala si inserisce in un filone giurisprudenziale già visto altrove, ma resta una decisione non definitiva né automatica per tutti i casi: ogni posizione va valutata sui documenti. Detto questo, il messaggio è chiaro: controllare i calcoli conviene.

Come verificare la tua posizione

  1. Recupera i documenti: serie del buono, data di sottoscrizione, prospetti di rimborso, eventuali quietanze.
  2. Ricalcola il montante: interessi lordi capitalizzati fino alla data di rimborso; applica la ritenuta del 12,5% solo alla fine.
  3. Confronta con quanto incassato: se emerge una differenza non trascurabile, mettila per iscritto.
  4. Invia un reclamo formale a Poste Italiane allegando ricalcoli e documenti.
  5. In assenza di riscontro soddisfacente, valuta assistenza legale o associazioni dei consumatori per le vie stragiudiziali/giudiziali più opportune.

Nota fiscale: i BFP scontano la ritenuta del 12,5% sugli interessi (regime agevolato rispetto al 26% di altri strumenti). La questione qui riguarda il momento dell’applicazione, non l’aliquota.

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