insegna di Tesla
Impatto del crollo delle azioni Tesla sugli ETF più esposti (www.risparmioggi.it)

Del crollo delle azioni Tesla si stanno occupando tutti. La vicenda è oramai arcinota: la rottura tra Musk e Trump ha innescato un potente sell-off sul titolo. Le vendite sono iniziate ieri ma stanno proseguendo anche oggi con il titolo che nel pomeriggio cede il 5%. In questo contesto sono finiti quasi in penombra gli ETF più incentrati sulle azioni Tesla. Eppure anche loro stanno soffrendo per il crollo del titolo. Certo non tutti sono allo stesso modo in preda alle vendite, tuttavia il trend, inevitabilmente, è quello.

E allora cosa fare con gli ETF a maggiore esposizione su Tesla mentre le azioni del colosso dell’auto elettrica sono in forte ribasso per il secondo giorno consecutivo?

Non c’è una risposta precisa a questa domanda perchè tutto dipende dalla composizione e della struttura dell’ETF.

Partiamo allora dalla diversa risposta dei fondi alla fuga degli investitori da Tesla.

La reazione degli ETF al crollo delle azioni Tesla

Lo scontro tra Musk e Trump ha fin qui portato le azioni Tesla a perdere oltre il 10% del loro valore in appena 5 sedute. Solo nella giornata di ieri il deprezzamento è stato del 14% con 152 miliardi di dollari di capitalizzazione andati in fumo. Concentrando l’attenzione proprio sulla seduta di ieri, gli ETF più esposti a Tesla hanno registrato perdite comprese tra l’1,9% e addirittura oltre il 17%. Un range molto ampio che si spiega alla luce del peso di Tesla nei singoli fondi.

Ma facciamo un pò di nomi.

L’ETF Simplify Volt TSLA Revolution (ticker TESL) ha perso l’1,9%, il Nightview Fund (Ticker NITE) il 2,9%, Roundhill TSLA WeeklyPay ETF (ticker TSLW) il 17,3% e per finire l’ETF Consumer Discretionary Select Sector SPDR Fund (Ticker XLY) ha lasciato sul parterre il 2,5%.

Questi sono alcuni degli ETF più incentrati su Tesla. Come balza subito all’occhio manca il suffisso UCITS e quindi si tratta di prodotti non disponibili per il mercato europea. Tuttavia, oramai da tempo, questo non è più un problema grazie a strumenti derivati come i CFD su ETF che consentono di speculare al rialzo e al ribasso senza possedere il sottostante e con la possibilità di usare la leva (sale la portata del trade ma aumentano anche i rischi).

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Cosa fare con gli ETF più incentrati sulle azioni Tesla

E veniamo adesso a come comportarsi dinanzi alle varie sfumature dei rossi degli ETF che più stanno subendo il crollo delle azioni Tesla.

Il punto di partenza si può sinterizzare: quanto più esposto a Tesla è l’ETF tanto maggiore deve essere la prudenza. Al di là della disputa verbale tra Musk e Trump è alle decisioni governative relative al supporto per le aziende del magnate che bisognerebbe guardare. Sebbene l’allontanamento “apparente” di Musk da Trump possa migliorare le vendite di Tesla (in forte calo da mesi), il venire meno del supporto governativo potrebbe rappresentare una minaccia significativa per la società dell’auto elettrica anche perchè il presidente americano è noto per il sostegno ai combustibili fossili e per la riduzione delle politiche a favore dei veicoli elettrici.

Quindi un eventuale sganciamento con rischio di decisioni governative contrarie sarebbe un problema per Tesla, per le sue azioni e per gli ETF dove esse pesano di più. Viceversa un semplice sganciamento senza strascichi con Trump sarebbe non solo indolore ma anche positivo per un titolo che da inizio anno ha già perso il 30% del suo valore.

Premesso questo, a noi interessa come comportarsi con gli ETF più esposti al titolo. Visto che anche oggi le quotazioni sono in ribasso, una possibile strategia di ingresso dovrebbe più che altro guardare a quegli ETF come ad esempio il TESL, che offrono una protezione più robusta contro eventuali ulteriori perdite. Una “precauzione” inevitabile perchè il rischio è appunto quello di restare invischiati in un ulteriore ribasso delle azioni Tesla. ETF Simplify Volt TSLA Revolution già ieri ha dimostrato di reggere meglio al crollo grazie alla sua strategia attiva che consente si di cogliere i movimenti del titolo, ma al tempo stesso di limitare i rischi al ribasso grazie alle opzioni.

Tanti sell sulle azioni Tesla

Un cenno alle prospettive ribassiste di Tesla cui abbiamo fatto riferimento nel precedente paragrafo. Attualmente ci sono 42 analisti a coprire il titolo. E’ vero che la maggioranza sono bullish (16 rating strong buy e 2 buy) ma ci sono anche 13 hold (mantenere) e, 10 strong sell e 1 sell. La divisione è totale e questo è proprio sintomatico della forte incertezza in atto.

In questo contesto ha fatto irruzione lo scontro tra Trump e Musk che non è detto non possa spingere alcuni analisti ad abbassare le previsioni per il trimestre di giugno. Sarebbe un bel problema perchè già due esperti nelle scorse settimane le hanno tagliate e solo uno le ha alzate. Una premonizione?

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