Un anno fa come adesso, Eni tornava sul mercato obbligazionario in dollari con una doppia emissione a tasso fisso e forse non è un caso se proprio in occasione di questa “ricorrenza” il Cane a Sei Zampe ha annunciato il collocamento di nuove obbligazioni in dollari Usa sempre a tasso fisso. Oggi come un anno fa l’emissione è destinata ai soli investitori istituzionali e finalizzata al soddisfacimento del fabbisogno generale del colosso energetico. Il nuovo collocamento sta avvenendo in una seduta orientata al rialzo non solo per le azioni Eni ma per tutte il settore dei petroliferi. Grazie all’accordo tra Usa e Cina sui dazi, il prezzo del petrolio è tornato infatti a salire trascinando con se le azioni più legate all’oil come appunto Eni.
Focus, però, sulle nuove obbligazioni Eni.
Nuove obbligazioni Eni in dollari: tutte le caratteristiche
Eni ha annunciato il collocamento di una nuova obbligazione a tasso fisso in dollari statunitensi con durata decennale riservata esclusivamente a investitori istituzionali. Il collocamento dà esecuzione alla delibera approvata dal consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe dello scorso 4 aprile 2024 e rientra nella strategia finanziaria del gruppo finalizzata a mantenere una struttura solida ed equilibrata.
Con il collocamento di nuove obbligazioni in dollari Usa, società guidata da Claudio Descalzi conferma così la propria presenza attiva sui mercati internazionali del debito. Il rating di Eni, attestato a A- da S&P e Fitch, e a Baa1 da Moody’s, consente al gruppo di accedere a condizioni competitive, anche in un contesto macroeconomico e geopolitico che resta incerto nonostante l’accordo Usa-Cina sulle tariffe che prevede la reciproca riduzione dei dazi per un periodo iniziale di 90 giorni (i dazi sui prodotti cinesi passeranno dal 145% al 30% mentre la Cina ridurrà i dazi sulle importazioni dal 125% al 10%) il possibile avvio di trattative di pace dirette tra russi e ucraini.
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I proventi derivanti dalla nuova emissione obbligazionaria saranno destinati a coprire i fabbisogni generali di Eni, senza vincoli di utilizzo specifico, confermando la flessibilità operativa e la capacità del gruppo di pianificare con prudenza la propria esposizione finanziaria.
Per il collocamento del prestito obbligazionario, Eni si è affidata a un ampio sindacato di banche internazionali che agiranno in qualità di joint bookrunner. Tra questi figurano nomi di primo piano della finanza globale: Barclays, BofA Securities, Citigroup, Goldman Sachs International, IMI – Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Morgan Stanley, Natixis, Santander, SMBC e Wells Fargo Securities.
Il nuovo bond conferma la fiducia degli investitori nel profilo creditizio del gruppo e la volontà del management della quotata di continuare a diversificare le proprie fonti di finanziamento, mantenendo al contempo un elevato standard di solidità finanziaria.
Un anno fa la doppia emissione obbligazionaria in dollari Usa
La nuova emissione in dollari di Eni arriva a un anno esatto di distanza dalla doppia operazione del maggio 2024 – che aveva ottenuto una domanda quasi cinque volte superiore all’offerta (valore nominale complessivo di 2,25 miliardi di dollari con richieste per 11 miliardi di dollari) – e conferma il forte interesse degli investitori internazionali verso il credito del gruppo e la fiducia nel suo profilo finanziario. La scelta del mercato Usa, per dimensioni e profondità, appare funzionale alla strategia di diversificazione delle fonti di finanziamento e alla volontà di consolidare rapporti con il pubblico istituzionale americano.
Per la cronaca un anno fa Eni collocava due bond in dollari a tasso fisso di durata pari a 10 e 30 anni.
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