Un contenzioso in corso tra Poste Italiane e l’Autorità garante della concorrenza riguarda la prescrizione di 347.000 buoni fruttiferi postali sottoscritti da 30.000 risparmiatori per un totale di 404 milioni di euro. Questi Buoni sono scaduti e, se non si trova una soluzione, i risparmiatori rischiano di perdere sia i rendimenti che l’intero capitale investito.

Secondo l’Autorità, Poste Italiane ha omesso di fornire informazioni essenziali sui termini di scadenza e di prescrizione dei buoni, inducendo in errore i consumatori e pregiudicando i loro diritti di credito. Poste Italiane è stata sanzionata dall’Autorità per questa omissione.

La società ha presentato un ricorso al Tar del Lazio a fine dicembre, ma al momento non è stata ancora fissata l’udienza. Nel frattempo, i risparmiatori rimangono in attesa di una soluzione al contenzioso che possa salvaguardare i loro diritti.

Deputata chiede rimborso per buoni fruttiferi postali prescritti

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La questione dei buoni fruttiferi postali caduti in prescrizione è tornata di attualità recentemente, quando la deputata Valentina Barzotti del M5S ha presentato un’interpellanza urgente al Ministero dell’Economia e delle Finanze. La deputata chiede il rimborso dei crediti prescritti ai sensi dell’articolo 8 comma 2 del decreto ministeriale del 19 dicembre 2000, il quale prevede che “La Cassa depositi e prestiti ha facoltà di disporre, con apposita delibera del consiglio di amministrazione, il rimborso dei crediti prescritti a favore dei titolari dei buoni fruttiferi postali che ne facciano richiesta“.

In merito alla questione, la deputata ha inoltre sottolineato che i buoni fruttiferi prescritti emessi sino al 13 aprile 2001 devono essere devoluti a favore dello Stato, mentre quelli emessi successivamente vanno al Fondo indennizzo risparmiatori (Fir), che ha lo scopo di risarcire gli investitori rimasti vittime di frodi finanziarie.

Tuttavia, la Sottosegretaria di Stato Lucia Albano ha risposto alla richiesta della deputata sottolineando che la norma evocata è stata abrogata dall’articolo 2 comma 2 del Dm 5 ottobre 2020. Inoltre, Albano ha affermato che i contenuti informativi relativi ai buoni fruttiferi sono stati migliorati nel tempo.

In ogni caso, la richiesta di rimborso dei buoni fruttiferi postali prescritti è un tema di grande attualità e sensibilità, che riguarda migliaia di risparmiatori italiani. La società Poste Italiane ha dichiarato di aver sempre mantenuto una condotta improntata alla massima trasparenza e rispettosa della normativa di riferimento.

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Un incontro con le associazioni

buoni fruttiferi cartacei e dematerializzati

In risposta alla questione sollevata dall’onorevole Barzotti riguardante i buoni fruttiferi postali prescritti, è stato proposto di convocare un tavolo di discussione che coinvolga le associazioni dei consumatori, i risparmiatori e tutti i soggetti interessati. L’obiettivo sarebbe quello di evitare di scaricare le responsabilità tra le parti interessate e trovare una soluzione per i cittadini coinvolti.

Federconsumatori-Aps interviene

Federconsumatori-Aps, che si occupa da tempo della tutela dei cittadini che hanno riscontrato problemi nella riscossione dei buoni fruttiferi postali, ha confermato il proprio impegno sulla questione. Il presidente dell’associazione, Michele Carrus, ha sottolineato che la tutela dei risparmiatori coinvolti è una priorità e che Poste Italiane dovrebbe dare una risposta ai cittadini. Inoltre, Carrus ha sostenuto che le carenze informative sui buoni fruttiferi postali sono da imputare all’azienda e a nessun altro.

Ora la parola passa al Tar, il quale dovrà esaminare la questione e adottare eventuali provvedimenti. La situazione è ancora incerta e i cittadini coinvolti attendono con ansia una soluzione al problema dei buoni fruttiferi postali prescritti.

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