Mentre gli analisti si dividono sulla possibilità che la politica restrittiva della Bce si avvicini alla conclusione, i mutuatari preferiscono la certezza del tasso fisso. Secondo l’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it relativo a luglio 2023, continua ad aumentare l’incidenza delle surroghe sul totale dei mutui richiesti, arrivando al 32,7% del totale, vale a dire 1,4 punti in più rispetto al terzo trimestre. Per quanto riguarda queste surroghe, si tratta presumibilmente di passaggi dal tasso variabile al tasso fisso per tutta la durata del finanziamento, in particolare in un momento storico dove la rata per un mutuo a tasso fisso costa meno.

La scelta del mutuo a tasso fisso per difendersi dai rialzi

L’Euribor a 3 mesi, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, è cresciuto nel terzo trimestre fino a mediamente il 3,67%, con un aumento di 13 centesimi rispetto al trimestre precedente. Anche l’Euribor a 1 mese è salito al 3,47%.

Gli indici Irs che guidano i mutui a tasso fisso, pur aumentando, si mantengono inferiori: 3,12% a 10 anni, 2,96% a 20 anni e 2,68% a 30 anni. Di conseguenza la maggioranza dei mutuatari preferisce stipulare un fisso: a luglio questa opzione è stata scelta dal 93,5% dei richiedenti.

Oltre al tasso fisso crescono anche le surroghe: cosa offrono

La surroga dà la possibilità di trasferire il proprio mutuo ad un altro istituto di credito senza accollarsi spese di estinzione del vecchio finanziamento o di accensione del nuovo. L’obiettivo è accedere a condizioni contrattuali migliori, come un tasso di interesse più basso o una durata più lunga.

Il successo della surroga sta nella sua convenienza: si può cambiare il tasso o allungare il piano di ammortamento, alleggerendo la rata, senza costi aggiuntivi. La surroga può essere richiesta in qualsiasi momento, anche se molte banche preferiscono concederla trascorso almeno un anno dall’erogazione del mutuo originario.

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Quando conviene cambiare il mutuo con la surroga

La surroga conviene soprattutto quando i tassi di mercato sono più bassi di quelli del mutuo in corso. Oggi molti scelgono di passare dal variabile al fisso, per mettersi al riparo da futuri aumenti. La portabilità è molto conveniente nei primi anni, quando la quota interessi sulla rata è maggiore.