Scalable Capital ha segnato una tappa cruciale nella sua evoluzione: da semplice broker digitale a banca a tutti gli effetti. La società fintech, nata come pura piattaforma di investimento, ha ottenuto dalla Banca Centrale Europea la licenza che le consente di raccogliere depositi (tra l’altro anche remunerati fino al 3,5% annuo come si può vedere direttamente sul sito ufficiale) e concedere prestiti. Risultato di questa trasformazione è che Scalable Capital ha ampliato in modo sostanziale il proprio raggio d’azione. L’obiettivo della società tedesca è chiaro: costruire un ecosistema finanziario completo e accessibile per milioni di risparmiatori e investitori europei.
Proprio questi ultimi, però, proprio a seguito delle tante novità annunciate dalla fintech, si sono posti subito una domanda che riguarda direttamente la loro attività quotidiana di investimento: avendo ora la licenza bancaria, Scalable Capital è sostituto di imposta? Oppure tutto è rimasto come prima?
In un contesto generale in cui giustamente l’attenzione è rivolta alle nuove funzionalità che in quanto banca digitale la società tedesca potrà ora implementare, la questione regime amministrato si o no è quasi passata in secondo piano. Scalable Capital fino ad ora ha operato in regime dichiarativo, tuttavia il fatto che tra le novità annunciate da Erik Podzuweit, fondatore e co-CEO e Alessandro Saldutti Head of Italy, ci sia anche l’apertura di una sede a Milano, ha spinto molti investitori a sollevare la questione soprattutto sui gruppi social dedicate alla finanza personale.
E allora come stanno le cose? In realtà non c’è nessun mistero perchè Saldutti ha fornito delle risposte molte chiare su questo punto.
Indice
Scalable Capital ha una sede a Milano: ora è ufficiale
Fino a poco tempo fa Scalable Capital poteva vantare su quattro uffici in Europa: quello storico di Berlino e poi, attivati in fasi successive, Monaco, Londra e Vienna. Ebbene alle sedi è ora stata aggiunta quella di Milano come ufficializzato dall’ex Goldman Sachs Alessandro Saldutti. Una vera e propria presenza fisica che non solo è presidio del territorio ma che rappresenta anche un segnalo molto chiaro: la centralità del mercato italiano nei piani di espansione della banca digitale tedesca. Del resto, in tutti questi anni di presenza, tantissimi investitori italiani hanno scelto Scalable Capital come broker di rifermento. In tanti sono passati alla piattaforma tedesca transitando da altri broker.
Proprio dall’apertura della sede a Milano in tanti hanno dedotto che ciò significasse trasformazione di Scalable Capital in broker in regime amministrato. Le cosa non stanno però così, almeno per adesso.
Scalable Capital diventerà sostituto di imposta
Rispondendo in modo rapido al titolo dell’articolo, diciamo subito che Scalable Capital con la trasformazione in banca e l’apertura della sede a Milano non à comunque diventato sostituto di imposta. Nei piani, però, c’è il regime amministrato e su questo l’Head of Italy è stato molto chiaro.
Dialogando con Milano Finanza il manager ha affermato che aprire una sede fisica in Italia è il primo passo verso la creazione di una succursale Scalable Capital nel nostro paese. Solo nel momento in cui ciò accadrà sarà possibile passare al secondo step ossia l’offerta di un IBAN nazionale. A quel punto e solo allora si aprirà il discorso fiscale e Scalable Capital diventerà sostituto di imposta.
L’intenzione quindi c’è ed è chiarissima. “Non abbiamo intenzione di rallentare” sono state le parole dell’ex Goldman Sachs. Il passaggio al regime amministrato sarà quindi il terminale ultimo di un piano di espansione per step ragionati e progressivi. “Vogliamo essere un partner sicuro ma mai lento” ancora Saldutti.
Quali sono le tempistiche di Scalable Capital per il regime amministrato?
E allora visto che ancora non lo è, quali potrebbero essere le tempistiche per l’introduzione del regime amministrato in Scalable? Anche su questo punto nessuno mistero e sempre molta chiarezza dal numero uno per il mercato italiano.
L’assegnazione dell’IBAN nazionale è una priorità nel piano di espansione e Scalable Capital sta lavorando in tal senso. Tuttavia al momento non è possibile dare un preciso.
Ci saranno di certo le tempistiche tecniche previste in questi casi possiamo aggiungere noi.
Del resto l’iter è quello: sede in Italia, succursale, IBAN e regime amministrato. Neppure un anno fa questi furono i passaggi effettuati per diventare sostituto di imposta da un altro broker dello stesso tipo di Scalable ossia Trade Republic che oggi offre il regime amministrato accanto a quello dichiarativo (più informazioni sul sito ufficiale).
La sola sede in Italia, quindi, da sola non basta.
Scalable Capital è diventata una banca: cosa cambia adesso
Già da anni Scalable Capital offriva agli investitori italiani una serie di opzioni sia per il trading online che per l’wealth management. Avendo ora ottenuto la licenza bancaria della BCE diventa un ente creditizio e quindi può avviare sia l’attività di deposito che quella di prestito. In pratica Scalable con la trasformazione in banca offrirà un servizio bancario e di investimento completo: dalla gestione dei depositi, passando per l’attività di intermediazione, il clearing e quindi l’accettazione diretta di fondi dei clienti e l’erogazione del credito. Tecnicamente, Scalable Capital sarà soggetto alla supervisione della BaFin, la Consob tedesca, e della Bundesbank, come prevede la normativa vigente.
Il nuovo pacchetto di servizi lanciato da alla banca tedesca include anche conti deposito con tassi interessanti. L’offerta PRIME+, ad esempio, garantisce un rendimento del 2% annuo senza limiti di importo, mentre la versione FREE prevede lo stesso tasso fino a 100.000 euro. I fondi saranno gestiti direttamente da Scalable o da istituti partner, mantenendo la tradizionale copertura assicurativa fino a 100.000 euro. Per incentivare i nuovi clienti, l’azienda propone inoltre un tasso promozionale del 3,5% valido fino a fine 2025, con soglie di 50.000 euro per il piano FREE e 500.000 euro per PRIME+ (maggiori informazioni sul sito Scalable Capital).
Oltre al risparmio, Scalable ha anche aperto al credito personale con il nuovo servizio Credit. Si tratta di finanziamenti completamente digitali, da 1.000 a 100.000 euro, richiedibili e gestibili online senza trafile burocratiche. I tassi partono dal 3,24% per gli utenti PRIME+ e dal 4,24% per i clienti FREE, senza spese occulte o costi aggiuntivi.
Innovazione tecnologica e nuove opportunità
Alla componente bancaria di nuova introduzione si affiancherà parallelamente un forte investimento nella tecnologia che riguardare la componente “trading” da sempre core dei Scalable. Sulla piattaforma sarà infatti introdotto Insights, un assistente basato su intelligenza artificiale generativa capace di fornire risposte personalizzate su mercati e portafogli. Ma arriveranno anche anche prodotti di investimento in private equity, ELTIF, ETF e criptovalute.
Inutile dire che con tutte queste novità, Scalable Capital, nel tempo, andrà a sfidare direttamente le banche convenzionali, combinando la sicurezza di una licenza bancaria con la flessibilità di una piattaforma digitale. La trasformazione in sostituto di imposta, come visto nei programmi, sarà un passo decisivo in tal senso.
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