Lunedì prossimo avrà inizio il collocamento del nuovo BTP Valore ottobre 2028 che durerà fino al 6 ottobre. Questo venerdì 29 settembre, il MEF renderà noto l’ammontare delle cedole minime garantite. Si tratta di una informazione fondamentale per comprendere se comprare il BTP Valore ottobre 2023 è conveniente anche perchè, settimana scorsa, era stato già comunicata la consistenza del premio fedeltà extra (0,5% gli investitori che compreranno il BTP Valore dallo Stato e lo terranno fino alla sua naturale scadenza).

Mentre i risparmiatori a cui l’emissione retail si rivolge hanno l’attenzione focalizzata sulla cedola che verrà stabilita del Tesoro, gli analisti, meno interessati ai dettagli dell’emissione in sé, già guardano a quelle che saranno le ripercussioni del collocamento sulla curva dei rendimenti BTP.

Il primo BTP Valore collocato a giugno ebbe una risposta straordinaria da parte del mercato. Nonostante da allora siano passati pochi mesi, il contesto è mutato e adesso già si inizia a fiutare un possibile cambio di passo nella politica monetaria della BCE anche perchè l’economia europea sembra essere sempre più in affanno. Con la nuova emissione lo Stato italiano si gioca quindi molto. Una riuscita del collocamento sarebbe un ottimo segnale per tutto il mercato.

Emissione BTP Valore ottobre 2028 cruciale per i rendimenti BTP

euro che fruttano in un vasetto
La riuscita dell’emissione del nuovo BTP Valore ottobre 2028 sarebbe un segnale positivo per tutto il mercato

Nei giorni scorsi sul mercato obbligazionario è successo qualcosa che non è passata inosservata agli analisti. In pratica il rendimento del BTP a 10 anni, titolo benchmark, è salito al 4,5%. La curva dei rendimenti è tonica da mesi ma il ritorno sopra al 4,5% lascia il segno perchè era da febbraio-marzo 2023 che non si raggiungevano livelli simili.

La nuova fiammata dei rendimenti del decennale è stata innescata dall’incertezza su quelle che saranno le prossime mosse della BCE. Dopo il rialzo dei tassi avvenuto a settembre, l’EuroTower non ha lasciato intendere quello che succederà nei prossimi mesi tanto che in merito serpeggiano ipotesi di ogni tipo. In questo contesto proprio l’emissione del nuovo BTP Valore in calendario dal 2 ottobre prossimo potrebbe essere uno snodo decisivo per capire tante cose.

Se l’operazione dovesse andare a buon fine, con una domanda da parte dei retail che sia almeno sui livelli di quella di giugno, per il mercato si tratterebbe di un ottimo segnale. La riuscita del collocamento dimostrerebbe che adesso spread e rendimenti sono alti quanto basta per essere molto appetibili per gli investitori. Viceversa se dall’emissione non dovessero arrivare segnali positivi, il segnale per il mercato sarebbe l’opposto.

Di questo ne è convinto John Taylor, co-gestore dell’AB European Income fund di Alliance Bernstein.

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Evoluzione della curva dei rendimenti BTP prima del lancio del nuovo BTP Valore

Considerando che mancano pochi giorni all’avvio del collocamento del nuovo BTP Valore, avere il polso della curva dei rendimenti può fare la differenza. Dopo l’ultimo rialzo dei tassi BCE (+25 punti base), i rendimenti del BTP a 10 anni benchmark hanno segnato un ribasso di circa 10 punti base.

Tenendo conto che nel precedente contesto di quantitative easing, i BTP a 10 anni erano negoziati con uno spread di circa 100 punti base rispetto al bund decennale tedesco (spread Btp Bund), c’è una bella differenza rispetto agli attuali 180 punti base che caratterizzano invece l’attuale fase di inasprimento monetario. Questo livello di spread, ha evidenziato l’analista, è frutto della maggiore incertezza da parte degli investitori ma anche dell’aumento di offerta di BTP da parte dello Stato italiano necessaria per reggere lo sforzo fiscale del Paese.

Dall’ultimo board dell’EuroTower è trasparita una certa sicurezza da parte dei banchieri centrali sia sulle prossime mosse di politica monetaria che sui programmi PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) e APP (Asset Purchase Programme). Per quello che riguarda il primo piano la BCE ha ribadito che non si saranno cambiamenti e che quindi si proseguirà con reinvestimenti degli asset in scadenza almeno fino alla fine del 2024 mentre per quello che riguarda l’APP esso continuerà a ridursi di circa 30 miliardi al mese, senza reinvestimenti a scadenza.

Rispetto ai mesi scorsi, il quadro, dopo l‘ultimo summit BCE sembra essere più chiaro e definito. Non si tratta di una cosa di poco conto visto che per gran parte dell’ultimo anno l’insicurezza sugli spread è stata alimentata proprio dall’assenza della benchè minina indicazione da parte dell’EuroTower tanto sul quantitative tightening (QT) quanto sui tassi.

Proprio in questo contesto, l’emissione del nuovo BTP Valore potrebbe diventare determinante per tutto il mercato dei BTP.

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