Per molti italiani la pensione appare oggi come un traguardo sempre più lontano e incerto. L’aumento dell’età pensionabile e le sfide del sistema previdenziale pubblico spingono i lavoratori – soprattutto i più giovani – a interrogarsi su come garantirsi una vecchiaia serena. Ma attenzione: la soluzione non è solo nei fondi pensione tradizionali. Secondo uno studio realizzato tempo fa dall’Università La Sapienza il vero vantaggio si ottiene combinando due strumenti complementari: i piani di accumulo in ETF (PAC) e i fondi pensione. La combinazione è fondamentale è riuscire a sfruttare i vantaggi dell’uno e dell’altro minimizzandone, al tempo stesso, gli svantaggi.
Fondi pensione vs. PAC in ETF: i numeri parlano chiaro
Il fondo pensione resta uno strumento utile, soprattutto per le agevolazioni fiscali di cui beneficia: le somme versate sono deducibili dal reddito, con un vantaggio immediato sul fronte IRPEF. Tuttavia, i fondi pensione presentano limiti evidenti: sono rigidi, accessibili solo in pochi casi prima della pensione, e molto spesso meno performanti.
Lo studio ha infatti confrontato i rendimenti medi dimostrando come, su un orizzonte di 20 anni, un PAC in ETF può rendere fino al 43% netto in più all’anno rispetto a un fondo pensione. Questo grazie a:
- costi di gestione più bassi
- maggiore flessibilità
- esposizione a strumenti finanziari globalmente diversificati
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Perché un giovane dovrebbe iniziare oggi
Chi inizia a investire presto per garantirsi una pensione sicura, ha un grande alleato: l’interesse composto. Investire anche piccole somme a tate ma con costanza permette ai rendimenti di reinvestirsi e crescere esponenzialmente nel tempo. Ed è proprio su questo punto che il PAC in ETF mostra tutta la sua potenza: flessibile, accessibile, diversificato, permette al capitale di crescere con continuità.
La scelta ideale da fare per mettere un’ipoteca sulla propria pensione? Combinare le due soluzioni:
- Il fondo pensione per godere dei vantaggi fiscali;
- Il PAC in ETF per puntare a rendimenti più alti e costruire un capitale disponibile in ogni momento.
Sul peso da dare al PAC e su quello da dare al fondo pensione non si possono fare ragionamento assoluti perchè tutto dipende dalla situazione del singolo. L’età in cui si inizia a pensare come integrare la pensione è di fondamentale importanza. Partendo da giovani e quindi assumendo un orizzonte lavorativo di 20,30 o addirittura 35 anni è preferibile dare maggiore peso ai rendimenti (e quindi ai PAC IN ETF); viceversa iniziando tardi, l’asticella si sposta a favore dei fondi pensione.
La strategia vincente: costanza, orizzonte lungo e bassi costi
Secondo un recente sondaggio condotto dalla FABI (Federazione autonoma bancari italiani), attualmente oltre il 30% della ricchezza delle famiglie italiane resta immobile sui conti in balia dell’aumento del costo della vita reale (e non solo dell’inflazione). Questa percentuale sale al 60% se si considera il numero di chi non detiene alcun conto titoli e neppure un libretto di risparmio postale. Praticamente per circa 30 milioni di italiani, i soldi hanno senso solo se fermi sul conto. Soprattutto i più giovani iniziano a aver compreso come questo atteggiamento, in un contesto di forte incertezza per le prospettive pensionistiche, sia un boomerang.
Per chi inizia oggi a costruire la propria pensione integrativa con PAC in ETF e fondi pensione, ci sono almeno quattro regole d’oro:
- investire con regolarità, anche con piccoli importi (oramai creare un PAC in ETF è un’operazione che può essere fatta in totale autonomia)
- non lasciarsi guidare dalle emozioni: evitare di vendere nei momenti di volatilità
- diversificare: non puntare tutto su un solo settore, Paese o asset.
- fare attenzione ai costi: un fondo con alte commissioni può dimezzare il capitale finale rispetto a uno più efficiente (il peso dei costi è meno impattante sui piani di accumulo)
Proprio a proposito dei costi, lo studio de La Sapienza aveva evidenziato un caso emblematico: due fondi pensione identici, ma uno con commissioni dello 0% e uno con il 3% annuo. Dopo 23 anni, il primo fondo aveva prodotto il doppio del secondo. Un dato che da solo dovrebbe far riflettere.
Il nostro confronto ➡️Meglio Fondo Pensione o PAC su ETF in Ottica Pensionamento?
L’integrazione tra PAC in ETF e fondi pensione per costruire la pensione integrativa
L’integrazione tra PAC in ETF e fondi pensione è oggi una strategia intelligente, soprattutto per i giovani. La chiave è iniziare presto, scegliere strumenti efficienti e investire con disciplina. Con il tempo dalla propria parte, costruire una pensione solida e serena è possibile – senza dover rinunciare alla libertà e alla flessibilità lungo il percorso. La giusta combinazione tra i PAC in ETF e i fondi pensione consente di costruire una seconda pensione (il cui peso sarà sempre più preponderante rispetto alla prima) a misura delle proprie esigenze.
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