Webuild ha emesso nuove obbligazioni senior non garantite a tasso fisso per un importo pari a 450 milioni di euro. In scadenza il 31 luglio 2031, i nuovi bond staccano una cedola annuale del 4,125%. L’emissione rivolta a investitori qualificati, italiani e internazionali, è destinata al rifinanziamento del debito della società leader nel settore delle grandi infrastrutture. Il nuovo bond è quotato sul Global Exchange Market della Borsa di Dublino (Euronext Dublino).
Proprio la cedola del 4,125% lordo annuo è il pezzo forte dell’emissione. Una curiosità ulteriore? All’inizio l’ammontare dell’emissione era stato fissato a 400 milioni di euro ma, alla luce del successo dell’operazione, è stato poi incrementato a 450 milioni, 50 milioni in più.
Obbligazioni Webuild tasso fisso per rifinanziare il debito
Al momento dell’annuncio sull’imminenza dell’emissione, Webuild ha precisato che i proventi sarebbero potuti servire anche per finanziare il riacquisto da parte della società di tutte le obbligazioni con denominazione “€750.000.000 5.875 per cent. Notes due 15 December 2025” (ISIN XS2271356201) da valore nominale complessivo di 180.011.000 euro e di una parte delle obbligazioni Webiulkd denominate “€ 400.000.000 3.875 per cent. Sustainability-linked Notes 28 July 2026” (ISIN XS2437324333) che invece hanno un valore nominale complessivo pari a 217.545.000 euro. In pratica la nuova emissione è stata correlata al riacquisto dei vecchi bond Webuild 2025 di di parte dei bondo Webuild 2026.
L’emissione delle nuove obbligazioni Webuild è stata seguita da un pool di banche formato Bnp Paribas, BofA Securities Europe, Goldman Sachs International, Hsbc Continental Europe, Imi – Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan SE, Natixis e UniCredit Bank che hanno agito in qualità di Joint Lead Managers, e da Bper Banca e Crédit Agricole Corporate and Investment Bank che invece hanno operato in qualità di Co-Managers.
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Il pricing delle nuove obbligazioni Webuild 2031
I 450 milioni di euro di ammontare delle nuove obbligazioni Webuild sono andati a ruba con richieste da parte di oltre 140 investitori (provenienti per l’8% da Regno Unito, Francia e Germania. Proprio grazie al boom della domanda l’emittente ha potuto ridurre il tasso finale applicato rispetto a quello indicato lancio: appunto il 4,125% finale vale a dire 37,5 punti base in meno rispetto al valore superiore del range iniziale di pricing. Essendo la cedola finale in linea con il valore stimato dal mercato per una operazione con queste caratteristiche, Webuild ha praticamente annullato il premio di nuova emissione estendendo al tempo stesso la scadenza del suo debito al 2031 (contro il 2025 e il 2026 delle due obbligazioni che sono state rifinanziate).
Ricordiamo che di recente il rating su Webuild è stato migliorato dall’agenzia Fitch da BB a BB+ con outlook stabile. Un upgrade arrivato dopo gli ottimi conti 2024 della quotata grazie al quale ora la valutazione è ad un solo notch dall’investment grade.
Morale? Sono stati proprio i risultati conseguiti con l’emissione delle nuove obbligazioni a rivelare il forte apprezzamento di Webuild da parte della comunità finanziaria nazionale e internazionale.
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