Cosa cambia per i mutui da ora in avanti? Nel primo pomeriggio di giovedì 14 settembre, la Banca Centrale Europea ha annunciato una decisione significativa riguardo i tassi d’interesse. L’ente ha registrato un incremento di un quarto di punto percentuale, ovvero 25 punti base, portando diversi tassi a nuovi livelli:

  • Tasso sui rifinanziamenti principali: 4,50%;
  • Tasso sui depositi: 4%;
  • Tasso sui prestiti marginali: 4,75%.

Il rialzo è stato introdotto come risposta alle dinamiche inflazionistiche attuali, con l’obiettivo di stabilizzare l’economia e mantenere l’inflazione entro limiti controllati.

Rialzo tassi BCE: cosa cambia per i mutui

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Una conseguenza diretta di tale aumento riguarda il settore dei mutui. Considerando un prestito modello, con un valore di 126.000 euro e una durata di 25 anni, l’incremento ha portato la rata mensile del mutuo a tasso variabile a quasi 760 euro. Questo è un aumento significativo, in quanto si traduce in un incremento del 66% rispetto all’inizio del 2022. Le stime, fornite da Facile.it e Mutui.it, fornisce una chiara illustrazione dell’effetto del rialzo dei tassi sulle finanze dei mutuatari.

Analisi storica e previsioni future

Risalendo al gennaio 2022, il tasso d’interesse (TAN) era al 0,67%, corrispondente a una rata mensile di 456 euro. A seguito della serie di incrementi attuati dalla BCE, il tasso ha subito forti balzi, raggiungendo il 5,05% a settembre 2023, con una rata di circa 740 euro. Di conseguenza, si evidenzia un aumento di quasi 285 euro, ovvero il 62% in più rispetto alla rata iniziale di gennaio 2022.

Guardando al futuro, esistono aspettative che l’indice Euribor continuerà a crescere, ma in maniera più moderata. Secondo previsioni basate sui Futures sugli Euribor, il picco è previsto per dicembre 2023, con un valore del 3,90%.

Cosa cambia per i mutui dopo il rialzo dei tassi della BCE: conseguenze per le famiglie

L’aumento dei tassi ha un impatto tangibile sulle famiglie, specialmente quelle con mutui a tasso variabile. Secondo le valutazioni del Codacons, tale incremento rappresenta un onere aggiuntivo di 15-25 euro per rata. Questo, sommato agli aumenti precedenti, porta ad un incremento complessivo significativo nelle rate annuali.

Inflazione e prospettive future

Il contesto economico attuale evidenzia un’inflazione persistentemente alta. Nonostante ciò, la BCE è determinata a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Tuttavia, ci sono indicazioni positive: con l’avvento del 2024, si prevede un’inversione di tendenza, con tassi di mutuo che potrebbero ridursi gradualmente.

Una nota sui giovani mutuatari

Infine, è fondamentale notare che le agevolazioni per i mutuatari Under 36 sono in scadenza. Queste agevolazioni, introdotte nel 2021, hanno offerto condizioni favorevoli per l’accesso ai mutui prima casa. La misura ha visto un notevole successo, con un aumento del numero di giovani che ne hanno fatto richiesta.