La multiutility bolognese Hera conferma di essere molto attenta alla finanza sostenibile e, ad appena 7 mesi dall’emissioni di obbligazioni sostenibili a 12 anni, è tornata nuovamente sul mercato obbligazionario collocando un nuovo green bond questa volta a scadenza breve (7 anni la durata delle nuove obbligazioni verdi).

La nuova emissione era molto attesa non solo dagli investitori ma anche dagli analisti dei mercati obbligazionari. Motivo dell’interesse non tanto le caratteristiche del nuovo bond quando il rendimento che esso avrebbe offerto. Sette mesi di distanza non sono niente in tempi normali, ma diventano un’eternità se in questi sette mesi è scoppiata una guerra, l’inflazione è sempre più fuori controllo e le banche centrali hanno iniziato ad intervenire sui tassi di riferimento in modo anche duro (nel caso della Federal Reserve).

Il cambio complessivo del sentiment di mercato è sintetizzato nel rendimento delle vecchie e delle nuove obbligazioni green di Hera. Il bond settennale emesso oggi ha strappato un rendimento alla scadenza del 2,639% nettamente sopra al rendimento lordo a scadenza offerto dall’emissione green di 7 mesi fa (durata del bond: 12 anni) che fu pari ad uno striminzito 1,077%. Insomma tra i due non c’è praticamente partita.

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Green bond Hera settennale: le caratteristiche

L’ammontare complessivo delle nuove obbligazioni sostenibili a 7 anni emesse da Hera è stato pari a 500 milioni di euro. La multiutility offriva in partenza un rendimento pari a 130 punti base sopra al tasso midswap, vale a dire circa il 2,9% che, considerando la durata delle obbligazioni (7 anni), non è tanto ma tantissimo! A seguito del collocamento, poi, la cedola è stata fissata al 2,50% su base annua, mentre il prezzo finale spuntato è stato leggermente più basso rispetto a quello alla pari e il rendimento alla scadenza, come già detto, si è attestato al 2,639%.

Rendimento comunque ghiotto che gli investitori non si sono lasciati scappare come rivela il book ordini. Le richieste, infatti, sono state pari a 1,7 miliardi, vale a dire qualcosa come 3,4 volte l’importo totale dell’emissione verde.

Per completezza riportiamo i nomi delle banche che hanno curato l’emissione delle obbligazioni green di Hera ossia:

  • BBVA,
  • BNP Paribas,
  • Credit Agricole,
  • IMI-Intesa Sanpaolo,
  • Mediobanca,
  • Santander
  • Unicredit

Obbligazioni sostenibili Hera: una lunga storia di emissioni

Le obbligazioni sostenibili funzionano in modo analogo a qualsiasi altro tipo di bond solo che, ed è questa la particolarità, i proventi raccolti grazie al collocamento sono usati per obiettivi ambientali. Si tratta di target generici ma ben precisi visto che devono essere indicati nel prospetto informativo.

Nei precedenti paragrafi abbiamo fatto riferimento ad un altro collocamento di green bond Hera effettuato circa 7 mesi fa. Ebbene, quell’emissione non era la prima verde per l’utility emiliana.

In realtà, infatti, Hera collocò i suoi primi green bond già nel 2014. Molto successo ebbe un’emissione obbligazionaria sostenibile che l’utility effettuò nel 2019. In quell’anno venne emesso il green bond scadenza 5 luglio 2027 (Isin XS2020608548). Ci fu la fila per comprarlo visto che, a fronte di un ammontare pari a 500 milioni di euro, le richieste furono di 7 volte superiori.