nuovo BTP decennale
BTP a 10 anni in asta il 30 ottobre 2025 (www.risparmioggi.it)

La seconda asta medio e lungo termine di ottobre si presenta alquanto affollata. Ci sarà il collocamento della terza tranche del BTP a 5 anni scadenza 01/02/2031 emesso per la prima volta proprio ad inizio mese, ci saranno ben due tranche di CCTeu (la decima del titolo in scadenza il 01/02/2031 ISIN IT0005554982 e la quindicesima del titolo in scadenza il 15/04/2032 identificato dall’ISIN IT0005594467) ma soprattutto ci sarà la nuova emissione del BTP a 10 anni. In qualità di benchmark il vero protagonista dell’asta BTP del 30 ottobre sarà proprio lui: il nuovo decennale.

Semplicemente decidendo di piazzare adesso il nuovo BTP a 10 anni, il Tesoro ha di fatto spiazzato tutti. Non abbiamo dati disponibili ma sicuramente non saranno stati in tanti ad aver scommesso sul collocamento del nuovo benchmark decennale, previsto dal piano trimestrale di emissioni, nella prima asta utile dopo l’emissione del BTP Valore ottobre 2032 (per la cronaca da ieri sul MOT). Tralasciando gli appuntamenti di dicembre che da sempre sono a rischio ridimensionamento, ci sarebbero comunque state le due aste medio e lungo termine di novembre. Invece il Tesoro sembrerebbe proprio aver deciso di “battere il ferro” adesso non perdendo tempo.

Nuovo BTP a 10 anni, quindi. Ma cosa sappiamo di lui alla vigilia dell’asta e soprattutto cosa dovremmo sapere prima di decidere se prenderlo o meno?

Tutte le informazioni sono a disposizione, tranne quella identificativa. Trattandosi di una nuova emissione, infatti, l’ISIN non è ancora noto.

Nuovo BTP a 10 anni in asta il 30 ottobre 2025: tutte le caratteristiche

Il nuovo BTP a 10 anni che il Tesoro si appresta ad emettere il 30 ottobre avrà scadenza primo febbraio 2036 e pagherà una cedola fissa annuale lorda del 3,45%, distribuita in due rate semestrali del 1,725% ciascuna. La prima cedola, che sarà pagata il prossimo 1 febbraio 2026, per ovvie esigenze di calendario, sarà corta: corrisponderà infatti a soli 90 giorni di interessi, pari a 0,84375% del capitale nominale.

L’importo offerto dal Tesoro nella prima tranche del nuovo benchmark sarà compreso tra 4 e 4,5 miliardi di euro. E’ anche l’ammontare a rendere il titolo il principale protagonista dell’asta di fine mese. La data di regolamento delle operazioni è fissata per il 3 novembre, da quel momento decorreranno gli interessi.

L’iter poi prevede che successivamente, il giorno 31 ottobre, si tenga un’asta supplementare riservata solo agli specialisti in titoli di Stato, con un’offerta aggiuntiva di circa 1,35 miliardi di euro, pari al 30% delle assegnazioni massime della tranche ordinaria.

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Confronto tra il nuovo BTP e i titoli esistenti

Il nuovo BTP 2036 arriva sul mercato per sostituire progressivamente il precedente decennale con scadenza 1 ottobre 2035 ISIN IT0005648149, che oggi offre un rendimento intorno al 3,40% lordo e, alla vigilia del collocamento del nuovo benchmark, viene scambiato sul mercato secondario a un prezzo superiore alla pari (circa 1.020 euro per 1.000 nominali).

La cedola del nuovo titolo, leggermente più contenuta (3,45% contro 3,60% del 2035), riflette l’attuale livello dei rendimenti sui mercati europei, in un contesto di maggiore stabilità dei tassi e di spread in contrazione.

L’attuale differenziale tra il BTP decennale e il Bund tedesco resta infatti su livelli storicamente bassi, intorno agli 80 punti base, segno che il rischio sovrano italiano è percepito come più sotto controllo rispetto agli anni passati.

Rendimento del nuovo BTP a 10 anni e prospettive

Come sempre, il rendimento effettivo lordo del nuovo decennale dipenderà dal prezzo di aggiudicazione in asta. Se il titolo verrà collocato alla pari, offrirà un rendimento in linea con la cedola, pari al 3,45% lordo annuo (circa 3,02% netto dopo l’imposta del 12,5%).

Un eventuale collocamento sotto la pari aumenterebbe leggermente il rendimento effettivo, mentre un prezzo superiore lo ridurrebbe. Per gli investitori orientati al lungo periodo, il titolo offre comunque una prospettiva interessante di rendimento reale positivo, considerato che l’inflazione italiana ed europea si mantiene su valori intorno al 2%.

Inoltre, la prospettiva di una Banca Centrale Europea cauta nei prossimi trimestri, con tassi di riferimento destinati a restare stabili o a scendere gradualmente, potrebbe sostenere la domanda di obbligazioni a medio-lungo termine e favorire un apprezzamento dei corsi sul mercato secondario.

Caratteristiche in sintesi del nuovo BTP a febbraio 2036

Nella tabella in basso sono sintetizzate tutte le caratteristiche dl nuovo BTP a 10 anni in asta il 30 ottobre prossimo.

CaratteristicaDettaglio
Tipo di titoloBuono del Tesoro Poliennale (BTP)
Durata10 anni
Scadenza1° febbraio 2036
Cedola annua lorda3,45%
Cedola semestrale lorda1,725%
Prima cedola (corta)0,84375% (pagamento il 1° febbraio 2026)
Importo in asta ordinaria4 – 4,5 miliardi di euro
Asta supplementare1,35 miliardi di euro (riservata agli specialisti)
Data di regolamento3 novembre 2025
Rendimento netto stimato~3,02% annuo (alla pari)
Tassazione interessi12,5%
Spread con Bund tedesco~80 punti base
Profilo di rischioMedio-basso (rischio sovrano e tasso)

Opportunità e rischi per l’investitore

Il nuovo BTP a 10 anni in asta il 30 ottobre prossimo si presenta come un titolo adatto a profili di investimento orientati alla stabilità e alla pianificazione nel medio-lungo periodo. Chi intende mantenere il titolo fino a scadenza potrà contare su una cedola regolare e prevedibile, beneficiando della tassazione agevolata al 12,5% tipica dei titoli di Stato italiani.

Chi invece desidera negoziare il titolo sul mercato secondario dovrà considerare la sensibilità del prezzo alle variazioni dei tassi di interesse: un rialzo dei tassi riduce il valore di mercato del titolo, mentre un contesto di tassi stabili o in calo tende a sostenerlo. Vendere BTP prima della scadenza è sempre un’opzione da valutare attentamente rapportando vantaggi e svantaggi.

Ad ogni modo in un portafoglio bilanciato, il nuovo BTP 2036 può rappresentare una componente difensiva utile a compensare la volatilità di azioni o di altri strumenti di investimento a più alto rischio garantendosi comunque una fonte di rendimento periodico. Ovvio che poi sarà determinante il prezzo di collocamento e la successiva evoluzione dei tassi di interesse.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.