Nell’ultima settimana le azioni Apple hanno registrato un passivo del 5%. Il lieve recupero registrato nella seduta di ieri, infatti, non è stato sufficiente per invertire la rotta e così il colosso di Cupertino rischia davvero di chiudere male la settimana più importante per il suo storytelling aziendale: quella della presentazione del nuovo iPhone. Proprio lo scorso martedì, infatti, in puro stile Apple è stato svelato il nuovo iPhone 17 e sono stati ufficializzati tutti gli aggiornamenti introdotti sui vari dispositivi in commercio.
C’è da dire che in passato eventi simili non hanno mai innescato un rialzo dei prezzi di Apple ma il colosso tech era sempre arrivato all’appuntamento in gran forma. In pratica gli investitori avevano sempre seguito quella che è una delle regole base del trading: il buy sulle aspettative e poi un sell sulla notizia ufficiale. Ebbene quest’anno non solo non c’è stato alcun rialzo postumo ma non c’è stato neppure alcun rally precedente, anzi il titolo del medio e lungo termine si è deprezzato: -1% nell’ultimo mese, -3% nel semestre e addirittura un crollo del 18% da inizio 2025. Il problema è che gli investitori a questo giro non hanno comprato azioni Apple in vista della presentazione del nuovo iPhone e non lo hanno fatto neppure dopo, anzi, dato settimanale alla mano, sono prevalse le vendite.
Come mai è successo tutto questo? E come ora si può pensare di reagire a questo trend?
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Un analista dice che le azioni Apple sono da vendere
Come sempre accade nella settimana della presentazione del nuovo iPhone, immancabili sono state le revisioni dei giudizi sulle azioni Apple da parte degli analisti. Molti hanno mantenuto la loro valutazione positiva, ad esempio Wedbush ha confermato il rating outperform e il target price a 270$, ma a fare più rumore sono stati due downgrade pesantissimi arrivati da altrettanti analisti. Una soprattutto potrebbe aver alimentato le forti vendite settimanali sul titolo visto che si è trattato di una vera e propria bocciatura da neutral a sell. Ora è pur vero che la stragrande maggioranza degli analisti resta bullish sul titolo ma se nella settimana dell’iPhone 17 c’è chi dice di vendere azioni Apple, non si può restare indifferenti.
E allora vediamo nel dettaglio.
Durissimi gli esperti di Phillip Securities che hanno praticamente cambiato tutto riducendo il rating su Apple da neutral a sell lasciando il target price invariato a 200 dollari, 30 dollari in meno rispetto alle quotazioni attuali del titolo. Il messaggio di Phillip Securities è chiarissimo: vendete Apple perchè il suo valore è destinato a calare.
Più morbido (si fa per dire) il giudizio negativo espresso da D.A. Davidson che ha tagliato il rating da buy a neutrale confermando il target price a 250 dollari. In questo caso la raccomandazione implicita è più soft: non comprate ma più ma limitatevi a tenere in portafoglio azioni il cui valore è comunque destinato a crescere. L’implicazione negativa è che, se le azioni Apple non sono più da comprare, altre big tech lo sono (e questo per il colosso di Cupertino è un problema).
Upside medio sulle azioni Apple ridotto al minimo
L’egemonizzazione della scena da parte dei downgrade è inevitabile. Tuttavia è sempre bene fare riferimento ai dati medi. Dai Bloomberg, ad esempio, emerge come il 55% degli analisti che coprono le azioni Apple siano bullish. MarketScreener segnala invece 22 rating buy su un totale di 46 coperture attive. Meno della metà degli esperti rilevati dalla piattaforma francese consiglia di comprare azioni Apple. E infatti il rating medio, zavorrato da 15 hold, 3 underperform e da un sell, è solo accumulate. Sempre ragionando in termini di medie, poca ispirazione arriva anche dal target price che risulta dai 46 prezzi obiettivo presenti sul titolo: appena 238 dollari contro i 230 della quotazione corrente per un potenziale di upside del 3%.
Ora, lasciando i duri downgrande arrivati dopo la presentazione dell’iPhone17 e il consiglio di vendere espresso da Phillip Securities, ovviamente non c’è una vulgata prevalente improntata sul pessimismo. La maggioranza degli esperti resta infatti ottimista ma questo non basta in un contesto di mercato in cui i diretti concorrenti di Apple a partire da Microsoft fino a Nvidia possono vantare una view bullish totale (tutte le coperture attive sono buy).
E qui si entra in quello che è il vero problema di Apple azienda e della vera ragione alla base dell’andamento negativo del titolo: il ritardo su sviluppo e implementazione dell’AI. E’ qui che il colosso di Cupertino sta perdendo la sua battaglia.
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Apple è indietro sull’intelligenza artificiale: questo è il problema
Oramai da mesi gli investitori sembrano premiare i colossi tech di Wall Street adottando un solo metro di giudizio prevalente: le evoluzioni sul fronte dell’intelligenza artificiale. Più una società sviluppa, crea e implementa AI più viene comprata. Meno lo fa, più viene venduta
Nei report dei due analisti che hanno tagliato il rating sulle azioni Apple c’è proprio un riferimento al dossier AI. Per Philip Securities Apple non ha introdotto nessuna reale innovazione nell’intelligenza artificiale e quindi i suoi prodotti restano deboli e poco competitivi sul mercato cinese. Sulla stessa scia D.A. Davidson secondo cui, nonostante le promesse e l’alto livello di aspettativa che il management aveva trasmesso nei mesi scorsi, è ora chiaro che nessuna delle grandi trasformazioni AI annunciate ha la possibilità di realizzarsi in tempi brevi.
Il punto è che mentre Apple avanza troppo lentamente, le altre big tech stanno correndo. Questa sarà la grande sfida per i prossimi mesi.
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