Negli ultimi tempi sono stati introdotti nuovi termini nella nostra lingua, in particolare nel contesto lavorativo e finanziario, con cui abbiamo dovuto fare presto l’abitudine. Tra queste figura anche InsurTech, che altro non è che l’unione di due parole, ovvero Insurance e Tech, tradotti: Assicurazione e Tecnologia. Una nuova parola che è dunque l’unione di due già esistenti e che meglio spiega il significato della terminologia.

InsurTech: cos’è e cosa significa

Assicurazione e Tecnologia: cosa c’entra? Anche il mondo delle polizze assicurative ha intrapreso una strada verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Oggi, a differenza di prima, si possono stipulare polizze online, senza muoversi da casa, compararle tramite strumenti online, firmare contratti al computer, senza recarsi fisicamente presso gli uffici.

Il mondo dell’InsurTech, inoltre, copre diversi rami e comparti assicurativi: dai viaggi alla sanità, dalla RC Auto alla valutazione del rischio, dalla mobilità alle polizze più tradizionali.

InsurTech in Italia: i dati

Come se la cava l’InsurTech in Italia, Paese notoriamente restio e titubante di fronte alle novità, soprattutto quando si tratta di innovazione e tecnologia? La crescita c’è: lo riporta l’IIA (Italian Insurtech Association), che ha effettuato un’indagine in collaborazione l’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano. La crescita è determinata da un maggiore interesse delle startup nei confronti del settore, con 200 milioni di euro raggiunti nel primo semestre 2022, con un incremento di 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Inoltre, secondo le stime dell’IIA, nel secondo semestre 2022 si prevedono investimenti per ulteriori 100 milioni di euro, con una stima di 1 miliardo di investimenti nel 2023.

Sempre restando ai dati, nel solo 2022 si sono registrate 3,5 milioni di polizze digitali per 1,2 milioni di persone. La criticità da risolvere oggi resta la scarsa educazione alle polizze del potenziale pubblico italiano, spesso ancorato alle radici del “nonvadooltrequelcheconosco” e diffidente verso le novità. La conoscenza dei vari settori in cui le moderne polizze assicurative digitali garantiscono copertura, ad esempio, potrebbe essere un primo passo importante.

Abbiamo recensito Frontier (qui il sito ufficiale), startup che si occupa di offrire polizze assicurative sui viaggi, ma vi sono ancora molte altre realtà da approfondire (e, nel nostro piccolo, lo faremo) e da conoscere.

Le prospettive

L’InsurTech sembra essere un mondo in rapida e continua espansione e a volte stare dietro a tutti questi cambiamenti può risultare difficile. Presto dovremo comunque preoccuparci di stipulare polizze assicurative per avere copertura in ambiti inimmaginabili fino a poco tempo fa, come ad esempio la realtà virtuale, le criptovalute, gli eSports e i viaggi nello Spazio (o in orbita). Maggiore sarà l’accessibilità a queste frontiere, maggiore sarà il bisogno di stipulare un’assicurazione.

Restando al momento presente, tuttavia, si nota già la crescita delle polizze digitali in alcuni settori, tra cui soprattutto la salute (stimata copertura del 7% del mercato entro il 2030, con 1,8 milioni di persone assicurate) e la mobilità (polizze digitali on demand raddoppiate nel 2022 rispetto al 2021).

Non mancano poi le instant polizze, ovvero le micro-assicurazioni dedicate a momenti o eventi singoli, quindi limitati nel tempo. Può essere il caso di un viaggio di lavoro, oppure di un evento sportivo, o ancora di una gita in montagna.