Ci potrebbero essere altre obbligazioni non convertibili nel futuro di ERG. La società petrolifera ha infatti annunciato di aver perfezionato il rinnovo del programma di emissioni di prestiti obbligazionari non convertibili a medio-lungo termine (Euro Medium Term Notes Programme, EMTN) con un importo massimo complessivo di 3 miliardi di euro. Considerando che 1,6 miliardi sono stati già emessi, restano emettibili altre 1,4 miliardi di obbligazioni.

Il programma EMTN ha durata di un anno ed è rinnovabile alla scadenza. Grazie a questa operazione ERG potrà tornare sul mercato obbligazionario emettendo uno o più prestiti obbligazionari non convertibili, i quali potranno presentare anche la forma di obbligazioni sostenibili, che successivamente potranno essere ammessi alla negoziazione presso la borsa del Lussemburgo. La società ha precisato che tali obbligazioni verrebbero collocate presso investitori qualificati operanti in Europa.

Grazie al rinnovo del programma EMTN ERG potrà beneficiare della flessibilità offerta da questo strumento in caso di future emissioni di obbligazioni.

L’approvazione del rinnovo fa seguito all’approvazione dello scorso 12 luglio 2023 da parte del Consiglio di Amministrazione. 

Da evidenziare che in simultanea, la Commission de Surveillance du Secteur Financier del Lussemburgo (CSSF) ha dato il via libera al prospetto base del programma EMTN in ottemperanza al regolamento(EU) 2017/1129.

Cosa sono le obbligazioni non convertibili

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Rinnovato il programma di emissione di obbligazioni non convertibili ERG

Approfittiamo per ricordare che le obbligazioni non convertibili, a differenza di quelle convertibili, non offrono all’investitore la possibilità di procedere con la conversione in azioni della società emittente in un determinato periodo.

Le obbligazioni non convertibili pagano un interesse fisso periodico chiamato “coupon” al detentore dell’obbligazione per tutta la durata del prestito. Questo interesse viene solitamente pagato semestralmente o annualmente. Alla scadenza del periodo stabilito, l’emittente restituisce all’investitore il valore nominale dell’obbligazione, che è il capitale inizialmente investito.

Nella scala del rischio, le obbligazioni non convertibili sono considerate meno rischiose rispetto alle obbligazioni convertibili perché non implicano la diluizione dell’azionariato della società emittente.

Per maggiori informazioni >>> Obbligazioni convertibili e perpetue: cosa sono e come funzionano

Sono “ideali” per gli investitori che preferiscono un flusso di reddito regolare e viceversa sono meno interessati a potenziali apprezzamenti del valore azionario.