Dividendi delle azioni europee
Dividendi europei 2025 (www.risparmioggi.it)

Mai così tanti dividendi in Europa come nel 2025. Il verdetto è stato messo nero su bianco in un report redatto dall’analista Viktor Nosse di Vanguard. Nell’analisi sono stati snocciolati dati, tracciati trend, effettuate comparazioni su base annua e tra i vari settori azionari per poi arrivare alla fine al responso: c’è stata una vera e propria pioggia di cedole nelle tasche degli investitori che si sono posizionati sull’azionariato europeo. Certo alcuni comparti di borsa hanno nettamente fatto meglio di altri con balzi a doppia cifra su base annua, ma la sostanza poco cambia.

Il report Vanguard ha una implicazione indiretta che riguarda un argomento che ben poco centra con cedole e remunerazione degli azionisti: se nel 2025 c’è stato un generalizzato aumento dei dividendi nel 2025 allora, evidentemente, i temuti grandi contraccolpi negativi derivati dal braccio di ferro sui dazi tra Usa e Unione Europea durato fino ai recenti accordi, non ci sono stati. Una notizia rassicurante per chi investe e investirà in azioni delle borse europee.

Ma concentriamo sul trend dei dividendi europei nel 2025. Ad interessare gli investitori sono due aspetti:

  • il raffronto con i dividendi delle altre borse (Wall Street in primis)
  • l’andamento a livello settoriale con i comparti che hanno fatto meglio e quelli che invece sono cresciuti di meno

Dividendi 2025 in Europa: l’andamento e il raffronto

Solo nel periodo compreso tra aprile e giugno, i dividendi staccati a livello globale sono ammontati a 835 miliardi di dollari con una progressione del del 6% anno su anno. In questo contesto i dividendi europei hanno fatto addirittura meglio visto che il volume totale di cedole riferite ad azioni europee attestandosi a oltre 261 miliardi di dollari, è cresciuto di ben il 10% nel raffronto annuo. Ciò ha avuto una grande implicazione: in una situazione di generalizzato incremento delle cedole, la quota dei dividendi europei rispetto a quelli totali è aumentata. E’ la rivincita delle azioni europee che evidentemente, come abbiamo anticipato, non hanno temuto più di tanto la guerra commerciale.

Allargando il periodo a tutto il primo semestre 2025, i dividendi delle azioni europee sono complessivamente ammontati a 311 miliardi di dollari, in rialzo dell’8% su base annua.

Da questi dati ne consegue l’esistenza di una vera e propria tendenza al rialzo delle cedole del Vecchio Continente nel corso del 2025.

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I dividendi europei che sono aumentati di più nel 2025

Lo abbiamo già anticipato in precedenza: la crescita dei dividendi europei non è stata uniforme in tutti i settori. Lo si è visto benissimo con i dividendi 2025 di Borsa Italiana con alcun comparti che hanno registrato incrementi molto più forti di altri che sono rimasti quasi sulla parità rispetto al 2024. Pensiamo ad esempio ai dividendi delle banche italiane che sono quelli cresciuti di più.

Ebbene, fatte le dovute proporzioni, anche in Europa il trend è stato lo stesso. I dividendi del settore finanziario (tra cui le banche) sono aumentati di 29 miliardi di dollari, a seguire quelli delle quotate del settore industrial saliti di 13 miliardi di dollari e quindi il comparto farmaceutico/sanitario le cui cedole sono cresciute di 7 miliardi di dollari. Quindi anche a livello europeo i dividendi che hanno primeggiato nel 2025 sono stati quelli delle banche.

Per farsi un’idea della consistenza dell’incremento delle cedole registrato da questi settori è sufficiente tenere conto che il rialzo cumulato dei tre comparti ha coperto quasi la metà della crescita dei dividendi europei nel 2025.

Quali sono le previsioni per il terzo trimestre 2025?

Fin qui abbiamo parlato del passato focalizzando l’attenzione sul secondo trimestre e su tutto il primo semestre 2025. Ma cosa attenderci nel terzo trimestre? Dalle azioni europee poco e questo per una questione di stagionalità essendo le cedole staccate soprattutto nei mesi estivi. Ci saranno degli acconti o prime tranche di dividendi trimestrali (ad esempio la prima di Eni è in stacco a settembre) ma di certo non sarà l’Europa a fare la voce grossa nel periodo luglio – settembre. Per i dividendi d’estate meglio buttare un occhio alle banche cinesi che da poco hanno deciso di passare dai soliti dividendi annuali a una distribuzione semestrale. Ma questa è un’altra storia.

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